sabato 9 marzo 2024

Misery (S. King)

Non ho letto moltissimo di King e il nostro è stato, fino ad ora, un rapporto altalenante. Ho amato la tensione di cui sono intrisi i suoi romanzi ma non ho amato il suo attingere alla magia, a volte in modo fin troppo esagerato, tanto da rendere una storia più che inverosimile.
Fino a Misery. Ho trovato un'edizione molto vecchia del libro, con caratteri piuttosto piccini e la lettura è andata avanti più lentamente di quanto avessi immaginato ma questo non mi è dispiaciuto. Ho assaporato ogni riga, anche quelle più deliranti, quelle che mi hanno spiazzata e mi hanno mandata in confusione. E non è un difetto, questo, ma un grandissimo pregio vista la situazione narrata.


Paul Sheldon è uno scrittore di successo che, malauguratamente, ha un incidente stradale con la sua auto.
Ancor più malauguratamente viene soccorso da Annie, la sua fan numero uno. Una fan che non lo porta in ospedale malgrado abbia le gambe fratturate. Non chiama un’ambulanza. Non chiede aiuto. Anni lo porta di peso in casa sua dove lo accudisce a modo suo. 

Annie è pazza. E Paul se ne rende conto ogni giorno di più.
Quando Annie realizza conto che Paul ha concluso il suo ultimo romanzo della serie del personaggio Misery con la morte di lei, dimostra in modo alquanto singolare la sua contrarietà verso la scelta dell’autore.
Inizia un vero e proprio calvario per quell’uomo che viene torturato – fisicamente e psicologicamente – da quella donna piuttosto spostata di mente che pretende che Misery torni in vita. Per questo, lo scrittore viene segregato in una stanza (tra un letto e una sedia a rotelle) affinché riscriva la storia di Misery e non solo la faccia tornare in vita ma lo faccia in modo credibile. Altrimenti…

Stephen King riesce a tenere il lettore incollato alle pagine e lo fa creando una tensione crescente, entrando nella mente dei due protagonisti e rendendo alla perfezione le loro emozioni, i loro pensieri, le loro paure.

Sono due, di fatto, i libri che il lettore ha tra le mani: quello che racconta la storia di Paul e quello - seppur in frammenti - che racconta la storia di Misery.  Ed è la storia di quest'ultima a tenere in vita l'uomo che mai avrebbe potuto immaginare di trovarsi in una situazione come quella che si trova a vivere, tanto da arrivare a desiderare la morte pur di sottrarsi dalle grinfie di quella donna.
Pluriomicida, infermiera di mestiere, Annie alterna momenti di euforia ed anche tenerezza nei confronti di quell'uomo a follia allo stato puro, farcita di una freddezza che ritiene del tutto necessaria per compiere gesti che mai una persona sana di mente potrebbe mettere in atto.

Paul oramai lo sa ma non si rassegna, seppur nelle sue condizioni, nella sua segregazione e facendo i conti con un dolore lancinante, diventato oramai la sua compagnia quotidiana. 

Lotta, Paul, con tutte le sue forze. Lo fa con gli strumenti di cui dispone. Con il suo libro - si sente una specie di Scherazade del suo tempo - e non solo. King indaga nell'animo umano, presenta le contraddizioni che vive uno scrittore, la necessità (in questo caso tale è) di scrivere per sopravvivere ma anche la dimensione psicologica di chi ha delle evidenti turbe mentali, tali da rendere "la fan n. 1" come una spietata macchina di tortura e di morte.

King dimostra di essere - ma so che non serve che lo dica io - il re dell'alta tensione, del terrore allo stato puro. A livello psicologico oltre che fisico. Questo è il King che mi piace. Questo è il King che è capace di catturarmi.

Trovarmi nella condizione di anelare ad una riga in più pur di capire come si sviluppino le varie situazioni non mi capitava da tanto tempo. Sentire quasi sofferenza fisica per quanto stava accadendo a Paul... non mi capitava da tantissimo tempo. E credere di essere davanti ad una svolta per dover poi dire "...oh no!!!" bhè, anche questo non mi capitava da tempo.

Gran bel libro. Storia terribile ma gran bel libro.
***
Misery
Stephen King
vecchia edizione Euroclub
pag. 344

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