mercoledì 3 novembre 2021

Una sirena a settembre (M. De Giovanni)

Devo ammettere che aver visto la serie tv con protagonista Mina Settembre mi ha un po' influenzata nella lettura perché a quei nomi, a quelle persone ho dato un volto ed una fisicità. Dare un volto all'assistente sociale dei Quartieri Spagnoli e al ginecologo che divide con lei gli spazi di lavoro Domenico chiamami Mimmo Gammardella non è stato positivo ai fini della lettura. Credo che me la sarei goduta maggiormente se non avessi avuto in mente quei volti. Per carità, non che siano sgradevoli. Non volevo dire questo ma avrei preferito continuare a dare spazio all'immaginazione per cercare di dare loro un volto sulla base delle descrizioni, a tratti ironiche e scanzonate, che l'autore offre tra le pagine di Una sirena a settembre.

Non sono nuova allo stile di De Giovanni che nella serie di Mina assume una declinazione, secondo il mio parere, meno tragica e più ironica di quanto non avvenga in altre serie che, pure, ho amato. O meglio, la tragicità di alcune situazioni viene resa in modo meno cupo di quanto non venga fatto dall'autore altrove. Ma non siamo qui per fare confronti tra libri diversi...

 Come ho avuto modo di dire nel parlare del primo libro della serie

Mina fa l'assistente sociale nel Rione Sanità di Napoli. Un quartiere difficile, dove si incontrano e si scontrano esistenze complicate, dove anche i muri hanno le orecchie e gli occhi, soprattutto quando le esistenze in ballo sono quelle di famiglie di un certo tipo.

Porta addosso i segni di un matrimonio fallito (è stata lei a scrivere la parola fine) ma anche quelli della presenza di una madre invadente e tutt'altro che amorevole con la quale ora, a matrimonio finito, si trova nuovamente a vivere. Ha tre amiche fidate dalla sua parte, però, e sa che su di loro può sempre contare. E ora c'è anche Mimmo...

Due i casi che arrivano, seppur per strade diverse, sul tavolo di Mina. Da una parte c'è la storia di un bambino che finisce in tv in un servizio-denuncia di uno stato di povertà estrema, dall'altra c'è uno scippo finito male a danno di una signora anziana ora in fin di vita. Situazioni che danno un messaggio diverso da quello che vorrebbero dare e che vanno decifrate per arrivare alla verità. La verità... ciò per cui Mina si spende e ciò per cui fa lo stesso il suo ex marito Claudio (di mestiere magistrato).

Stile scorrevole ma mai banale, indagini che vedono scendere in campo personaggi piuttosto spassosi ed originali accanto a chi ha qualche cosa da raccontare, sia essa una situazione di difficoltà economica o, al contrario, la storia di scelte sbagliate fatte per noia. 

Abbiamo anche per le mani una storia in cui i pregiudizi o, comunque, i giudizi affrettati, sono i protagonisti, in un modo o nell'altro.

L'unica cosa che mi ha disturbato un po' durante la lettura, a parte il discorso dei volti dati ai personaggi principali grazie alla serie tv, sono i continui riferimenti a personaggi del cinema per sottolinare quanto sia bello Domenico chiamami Mimmo. Secondo me se ne poteva fare a meno ma è una valutazione del tutto personale che nulla toglie alla storia. Da leggere, ma andando in ordine con i libri della serie perchè, pur avendo dei passaggi che fanno chiarezza su aspetti approfonditi nei volumi precedenti, credo che andare in ordine sia la cosa migliore da fare per avere tutti gli elementi in mano in modo completo.
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Una sirena a settembre
Maurizio De Giovanni
Einaudi editore
272 pagine
18.50 euro copertina flessibile, 10.99 Kindle

1 commento:

  1. Ho sentito molto parlare di questo libro all'uscita ma non sapevo facesse parte di una serie! Magari proverò a recuperare la serie tv prima per capire se è il mio genere :)

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