martedì 9 febbraio 2021

Isolati (I. Bonetti)

Ramon Perez è un ex studente che, da tre anni, vive isolato nella sua camera. Ha chiuso letteralmente il mondo fuori.

Ryan Walsh è uno scrittore irlandese in cerca della propria identità professionale: nessuno lo conosce come tale perchè, fino ad ora, ha sempre fatto il gosthwriter per un autore di successo.

Matt Horley è un poliziotto ormai tagliato fuori per aver messo il naso in questioni che non avrebbe mai dovuto conoscere.


Maurice Duris è un medico francese che non è riuscito a salvare la vita a suo figlio.

Javier Hernandez è un narcotrafficante in cerca di vendetta.

Avril Flores
è un'aspirante attrice.

Sono gli unici superstiti dei 318 passeggeri che erano a bordo di un aereo precipitato e inabissato nell'Oceano Indiano il 27 dicembre alle ore 10.20. 

Il mare li ha restituiti alla terraferma in un luogo non meglio identificato nel quale attendono che qualcuno li vada a cercare. Ma nessuno lo sa. I giorni passano e nessuno li cerca. Si rendono ben presto conto che il loro soggiorno forzato in quel posto sarà molto più lungo e duro del previsto.

Quella che avrebbe potuto essere una trama sfruttatissima (tante sono le storie di persone che si trovano a vagare su isole deserte sulle quali sono arrivate per via di incidenti di diverso tipo e in attesa che qualcuno li porti in salvo) ha riservato, contro ogni aspettativa, tante positive sorprese.

Nel conoscere i sei protagonisti, nella prima parte del libro, ho avuto l'impressione che la storia di ognuno potesse essere il soggetto di un libro a sé stante. Penso alla storia di Ramon, che chiude fuori il mondo e vive da hikikomori all'interno delle quattro pareti di una cameretta diventata - per scelta - la sua prigione. Penso al poliziotto che non fa altro che il suo dovere ma si trova a scoprire traffici che coinvolgono persone insospettabili ed intoccabili, tanto da rischiare di giocarsi la carriera. O al narcotrafficante che avrebbe una lunga storia da raccontare. 

Questo è stato il pensiero che mi ha accompagnata per tutta la parte del racconto. 

Quando le esistenze di queste persone si incrociano su una spiaggia sconosciuta, ognuno ha un bagaglio di esperienze e di vita che, però, scelgono di lasciare nell'ombra per mostrare solo ciò che ritengono di far sapere agli altri. Dal mix di queste esistenze che si incrociano su quella spiaggia l'autrice imbastisce una storia di amore e paura, di follia e coraggio, di fantasia e leggenda, realtà ed invenzione che non risparmia alta tensione, colpi di scena, momenti di puro terrore ma anche tenerezza, coinvolgimento, scoperte ed anche oscure presenze. 

In quella terra che aveva vinto tutte le battaglie contro il progresso e vedeva le loro vite come un'anomalia, i sei sopravvissuti si troveranno ben presto a fare i conti con la ricerca di un equlibrio che, volenti o nolenti, va affermato. Non mancherà una certa tensione dovuta alla definizione di tali equlibri soprattutto perchè si incontrano - e si scontrano - sensibilità diverse e un diverso modo di concepire la vita ed il rapporto con gli altri.

Cinque uomini e una donna. Isolati in chissà quale posto del mondo. Lontani da tutto e da tutti. Apparentemente soli. L'ago della bilancia, in quel luogo in cui le regole si erano spogliate di secoli di civiltà ed erano tornate al punto zero, è lei: Avril. Ben presto si rende conto che quel posto le ha tolto ogni possibilità di scelta e che il suo destino, in quelle circostanze, è chiaro seppur lontano dalla sua volontà. Ben presto si rende conto di non appartenere più a se stessa: il destino ha scelto per lei e si rende conto di non potersi opporre in nessuno modo. Per il bene di tutti. Ma il suo, di bene? Qui potrei aprire un lungo discorso che non è il momento di fare per non svelare troppo. Magari chi avesse letto questo libro e avesse voglia di confrontarsi sul ruolo e sulle scelte (più o meno volontarie) di Avril faccia un fischio!

Ben presto i sei compagni d'avventura si rendono conto di non essere soli e di avere a che fare con una comunità che vive allo stato selvaggio. Ma non è questa la scoperta più sconvolgente. A terrorizzarli è la presenza di creature demoniache alle quali quei selvaggio pagano dei tributi in termini di vite umane in cambio di una tranquilla esistenza.

A questo punto la lotta per la sopravvivenza si fa ancora più dura. Non posso dire altro sulla trama. Il libro merita di essere letto. 

Mi permetto di dire che secondo il mio parere il personaggio centrale è Avril. Ed ho anche riflettuto a lungo sul titolo: isolati perchè finiti su un'isola... ma nel dare uno sguardo alle loro vite, ognuno dei sei non è forse isolato rispetto al resto del mondo per via di scelte personali, circostanze o situazioni?

Ho trovato qualche errore che mi auguro sia stato corretto nella versione cartacea ma nel complesso del romanzo, ben scritto e articolato, è poca cosa. I personaggi mi sono arrivati con le loro particolarità: un ulteriore approfondimento delle loro storie e delle loro personalità, come dicevo in apertura, avrebbe richiesto un romanzo per ogni loro storia. Chissà che l'autrice non voglia farci un pensierino per il futuro! Io leggerei volentieri la storia di Ramon, di Javier e di tutti gli altri a prescindere dall'avventura sull'isola e dall'epilogo.

Positiva scoperta. Lettura lunga ma che non mi ha annoiata affatto.
***
Isolati
Iris Bonetti
486 pagine
16.64 euro copertina flessibile - 3.49 euro Kindle

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