Non è una biografia.
L’autrice lo precisa senza mezzi termini anche se, a ben guardare, ci sono parecchi riferimenti alla vera storia di Marie Curie. Ho letto la storia di questa donna straordinaria, dunque, con la consapevolezza di avere tra le mani un romanzo.
Tuttavia, di quel poco che sapevo della vera storia di Marie, al secolo Maria Salomea Skłodowska, ho trovato riferimenti ben precisi nel libro che ho avuto tra le mani e sono arrivata ad una mia personalissima interpretazione: l’autrice ha calcato le mani in quella parte meno nota della vita di Marie, quella più personale, perché per il resto mi è sembrato che di inventato ci fosse ben poco.
La scrittura della Rattaro ha reso il personaggio vivo, pulsante. Mi sono sentita molto coinvolta dalla storia di questa donna, dalla sua voglia di studiare a tutti i costi anche quando per le donne vi era un preciso divieto, dal suo orgoglio di scienziata a cui va stretto l’appellativo di “moglie di…” e dalla sua voglia di riscatto nel momento in cui proprio il suo essere donna ha rappresentato l’ostacolo più difficile da superare per vedersi riconosciuti i suoi meriti.
Quanto ai suoi affetti, al suo essere donna, ai suoi desideri al di fuori della sfera scientifica… bhè qui ho trovato la parte più romanzata, quella che dà più spazio al cuore. Una parte che non stona affatto: stiamo pur sempre parlando della vita di una donna, prima che di una scienziata. È una part più romanzata, più rosa, ma mai eccessiva, mai tale da stonare con il contesto del romanzo.
Ho molto apprezzato lo stile utilizzato dall’autrice ed anche se in alcuni punti ho avuto l’impressione che alcuni concetti fossero un po’ troppo ripetuti – come il fatto di essere costretta a restare all’ombra di un uomo, anche se si trattava dal suo uomo – trovo che le parole siano state ben misurate per rendere l’idea della frustrazione dovuta a determinati limiti imposti dal fatto di essere una donna.
Marie emerge come una donna coraggiosa, con le idee ben chiare circa il suo futuro. Marie è una donna che ama la scienza e non ama i compromessi. Che non si lascia spaventare dal giudizio altrui anche quando – e qui arriviamo alla parte più personale – il suo comportamento di donna innamorata può avere (ed in effetti avrà) delle conseguenze piuttosto pesanti su ambiti tutt’altro che personali.
La sua storia è sempre attuale anche se risalente nel tempo:
l’ho letta come un invito rivolto ad ogni donna a lottare per ciò in cui si crede, a puntare dritte verso l’obiettivo che si ha in mente anche quando tutto sembra remare contro.
Marie si è trovata a combattere contro i pregiudizi dettati da un’epoca in cui le donne erano relegate ad un ruolo marginale della società: oggi le cose sono cambiate ma molti di quei pregiudizi restano e allungano le loro ombre in parecchi ambiti.
Ecco perché quella di Marie Curie è una storia prepotentemente attuale. Raccontata – romanzata, come precisa l’autrice – in modo efficace.
Tuttavia, di quel poco che sapevo della vera storia di Marie, al secolo Maria Salomea Skłodowska, ho trovato riferimenti ben precisi nel libro che ho avuto tra le mani e sono arrivata ad una mia personalissima interpretazione: l’autrice ha calcato le mani in quella parte meno nota della vita di Marie, quella più personale, perché per il resto mi è sembrato che di inventato ci fosse ben poco.
La scrittura della Rattaro ha reso il personaggio vivo, pulsante. Mi sono sentita molto coinvolta dalla storia di questa donna, dalla sua voglia di studiare a tutti i costi anche quando per le donne vi era un preciso divieto, dal suo orgoglio di scienziata a cui va stretto l’appellativo di “moglie di…” e dalla sua voglia di riscatto nel momento in cui proprio il suo essere donna ha rappresentato l’ostacolo più difficile da superare per vedersi riconosciuti i suoi meriti.
Quanto ai suoi affetti, al suo essere donna, ai suoi desideri al di fuori della sfera scientifica… bhè qui ho trovato la parte più romanzata, quella che dà più spazio al cuore. Una parte che non stona affatto: stiamo pur sempre parlando della vita di una donna, prima che di una scienziata. È una part più romanzata, più rosa, ma mai eccessiva, mai tale da stonare con il contesto del romanzo.
Ho molto apprezzato lo stile utilizzato dall’autrice ed anche se in alcuni punti ho avuto l’impressione che alcuni concetti fossero un po’ troppo ripetuti – come il fatto di essere costretta a restare all’ombra di un uomo, anche se si trattava dal suo uomo – trovo che le parole siano state ben misurate per rendere l’idea della frustrazione dovuta a determinati limiti imposti dal fatto di essere una donna.
Marie emerge come una donna coraggiosa, con le idee ben chiare circa il suo futuro. Marie è una donna che ama la scienza e non ama i compromessi. Che non si lascia spaventare dal giudizio altrui anche quando – e qui arriviamo alla parte più personale – il suo comportamento di donna innamorata può avere (ed in effetti avrà) delle conseguenze piuttosto pesanti su ambiti tutt’altro che personali.
La sua storia è sempre attuale anche se risalente nel tempo:
l’ho letta come un invito rivolto ad ogni donna a lottare per ciò in cui si crede, a puntare dritte verso l’obiettivo che si ha in mente anche quando tutto sembra remare contro.
Marie si è trovata a combattere contro i pregiudizi dettati da un’epoca in cui le donne erano relegate ad un ruolo marginale della società: oggi le cose sono cambiate ma molti di quei pregiudizi restano e allungano le loro ombre in parecchi ambiti.
Ecco perché quella di Marie Curie è una storia prepotentemente attuale. Raccontata – romanzata, come precisa l’autrice – in modo efficace.
Lettura che consiglio se alla mera biografia si intende dare una dimensione più umana, maggiore spazio alla donna prima che alla donna di scienza. Senza che questo pregiudichi né l’uno né l’altro aspetto. Anzi, ciò permette loro di completarsi a vicenda.
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Io sono Marie Curie
Sara Rattaro
Sperling & Kupfer
208 pagine
17.90 euro copertina rigida
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