giovedì 4 aprile 2024

Usciti di Senna (M. Bussi)


I libri di Michel Bussi vanno letti con attenzione. Molta. Perché è un autore capace di depistare il lettore, indurlo a guardare nella direzione sbagliata, a farsi una, due, tre idee sbagliate per poi permettergli di rendersi conto che era tutto più semplice di quanto potesse immaginare. Nemmeno questa storia fa eccezione anche se, lo dico subito, ho avuto la sensazione che in alcuni passati volesse condurre troppo lontano il lettore. 

La storia narrata a che fare con i pirati, con tesori misteriosi, maledizioni, patti stretti tra marinai e si snoda piano piano per poi intrecciarsi di nuovo. Quando si ha l'impressione di essere arrivati ad un punto di svolta si torna, invece, punto a capo con un pugno di mosche tra le mani. 

Tanti sono i personaggi che scendono in campo. 

Siamo sulla Senna e sta per andare in scena l'Armada, una delle più belle ed attese manifestazioni che, di cinque anni in cinque anni, torna ad appassionare un popolo intero portando a Rouen i più bei velieri di tutto il mondo pronti poi a scendere lungo il letto della Senna fino a Le Havre. Con tanto di equipaggio, ovviamente. E con un pubblico numeroso ed attento oltre che eccitato all'ennesima potenza.

Maline è una giornalista che si trova sul posto per raccontare l'evento e mai avrebbe immaginato di doversi interessare, invece, di un delitto. Un marinaio messicano, infatti, viene trovato cadavere e sarà proprio lei - a dispetto del commissario Paturel che si occupa del caso - a comprendere alcuni meccanismi che possono dare delle risposte interessanti a diversi interrogativi relativi a quella morte.

Andando a fondo con le ricerche Malini si trova immersa in un mondo che non conoaceva, a fare i conti con patti d'onore e tutto ciò che può gravitare al mondo dei pirati, tesoro misterioso compreso.

Far scendere in campo una giornalista accanto a chi è incaricato di indagare non è una novità assoluta. Anzi, in diversi libri ho letto di coinvolgimenti di questo tipo. A parte questo, il personaggio di Maline è molto particolare e devo ammettere di non aver provato molta empatia nei suoi confronti pur essendo io stessa una giornalista che, di solito, è molto tollerante nei confronti dei colleghi, anche quelli che vivono tra i libri. Ha un modo di fare, Maline, che non mi piace. Sarà probabilmente il retaggio di un passato che le è rimasto cucito addosso ma non mi è piaciuta affatto. Anche alcune sue deduzioni, devo ammetterlo, mi sembrano un po' forzate ed inverosimili: fatto sta che l'intreccio messo in atto dall'autore funziona. Arrivata alla fine mi sono trovata spiazzata perché, a ben guardare, non era poi così difficile capire chi fosse il colpevole non si una, non di due ma di tre morti. Tre sono, infatti, i marinai che perdono la vita in circostante misteriose durante il racconto.

Il finale, poi, a parte l'identità della mano che ha colpito, mi ha lasciato addosso l'idea di qualche cosa di incompiuto.

Non c'è paragone con Ninfee Nere, diciamolo. Ma non è comunque da buttare via.
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Usciti di Senna
Michel Bussi
E/O Editore
480 pagine
17,00 Euro copertina flessibile, 11,99 Kindle

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