sabato 6 giugno 2020

Il giorno dei morti. L'autunno del Commissario Ricciardi (M. De Giovanni)

Il Commissario Ricciardi è uno di quei personaggi che restano nel cuore. 
La penna di De Giovanni è una di quelle che riesce a creare personaggi di questo tipo. Non che ne avessi bisogno, ma Il giorno dei morti è la conferma di quanto l'autore sia capace di trasmettere sensazioni per mezzo dei suoi personaggi.

Ricciardi è uno di questi.
E' un uomo solo per scelta. Silenzioso, schivo, provato da ciò che gli è stato trasmesso come dono - ma non è forse una condanna? - quella capacità di sentire il dolore, vedere i morti di morte violenta e ascoltare le loro ultime parole. Un uomo che non ha intenzione di condividere con nessuno quella che considera più una condanna che non un dono, anche se questo vuol dire non confidarsi con nessuno con il rischio di apparire più schivo di quanto, invece, Ricciardi non sarebbe.
Una scelta, quella di portare da solo il peso di questa condanna, che lo penalizza anche sul lato affettivo: è restìo a legarsi a qualcuno perchè il spiccato senso dell'onestà comporterebbe, poi, anche la condivisione di questo peso. La condivisione di questa condanna.

Questa volta Ricciardi è alle prese con la morte di un bambino. Uno scugnizzo di strada, con  piedi coperti dai geloni, gli abiti sgualcite, tutto pelle ed ossa. Nessun segno di violenza, nessun ematoma, nessuna ferita, nessun osso rotto su quel cadaverino così piccolo e composto. 
Quanto verrà scoperto dal medico, dott. Modo, a seguito dell'autopsia che verrà disposta a Ricciardi non lo soddisfa. C'è qualche cosa che non quadra ma nessuno può sapere cosa sia a mancare, al cospetto del Commissario.
Ricciardi non riesce a vedere da nessuna parte il piccolo Matteo - questo il suo nome - che pronuncia le sue ultime parole, come avviene per tutti gli altri e vuole vederci chiaro.

Nessuno ha intenzione di sostenerlo in questa ricerca (tranne il suo fidato amico e collega Maione) perchè, comunque, si è trattato della morte di un trovatello, di un bambino di strada come tanti e il referto del medico parla di tragico incidente. Ma Ricciardi non molla e, spinto dalla sua sensibilità e dalla sua voglia di avere risposte e, se possibile, di ottenere giustizia per quel corpicino inerme, fa la sua strada, mettendosi in gioco in prima persona. 

Il giorno dei morti è un libro tenero e violento allo stesso modo. 
Tettè - così tutti chiamavano la piccola vittima per via del suo balbettare - è il vero protagonista della storia. La sua breve esistenza viene raccontata con delicatezza ed estrema tenerezza pur essendo un'esistenza tormentata. Vittima delle angherie di compagni - come si chiamava nel 1931 quello che oggi noi chiamiamo bullismo? - e dell'indifferenza di una società che si lascia intenerire da quella creatura gracile ma non muove un dito per aiutarla, stretto nella morsa della sua diversità dovuto alla difficoltà di parlare bene come tutti gli altri, il ragazzino vive in estrema solitudine pur dividendo gli spazi con altri ragazzini. Non ha nessuno. Nessuno gli è amico tranne quel cane randagio che Ricciardi troverà accanto al cadavere e che lo seguirà fino alla fine, fino a che non si troveranno tutte le risposte alle domande rimaste sospese.

Solitudine che incontra solitudine: sono diversi i personaggi fondamentalmente soli che interagiscono con Ricciardi in questo episodio. 

E' sola Carmen, la donna che faceva parte delle Dame della Carità e che si occupava del ragazzino per tre volte alla settimana, sottraendolo alla routine della parrocchia che lo ospitava.

E' sola Enrica, la donna che Ricciardi guarda ogni sera ricamare nell'appartamento dirimpetto alla sua finestra. Vive con i genitori ma serba in cuore un amore che non riesce a confessare a nessuno e che fa fatica di ammettere anche con se stessa.

E' sola Livia, la vedova Vezzi che potrebbe avere ogni uomo della terra me che ne punta solo uno: quel Ricciardi che le si mostra indifferente. 

E' solo anche il dott. Modo con il quale, alla fine del libro, l'autore si intrattiene in un interessante incontro che permette al lettore di conoscere un po' di più quella figura che sembra secondaria ma che, per quello che fa - soprattutto in questo volume della serie - è fondamentale.
 
Ed è solo lui, quell'uomo che si dice in giro porti anche sfortuna: solo con il suo dono, con la sua condanna, con la sua sensibilità. O almeno così crede. 
A ben guardare, però, Ricciardi solo non lo è mai stato. Ha sempre avuto attorno gente che gli vuole bene. Ognuno a modo suo, ognuno con le proprie inclinazioni, ognuno con le proprie modalità.

Il finale è sorprendente. L'autore ha l'abilità - stavolta più marcata che mai - di depistare il lettore per poi metterlo davanti ad un epilogo che mozza il fiato.

Mi sono emozionata. Tanto. Ho pianto per quel bambino, ho pianto per quell'uomo ma anche per tutte quelle esistenze incomprese, solitarie, mute che sono sparse attorno a noi e che, spesso, non vediamo. Come nessuno ha mai visto veramente Tettè, pur guardandolo ogni volta.
***
Il giorno dei morti. L'autunno del Commissario Ricciardi
Einauti Stilelibero Editore
312 pagine
12.00 euro copertina flessibile - 5.99 Kindle

3 commenti:

  1. Ciao a tutti, mi chiamo Agure M Natalia Filho, ero consulente matrimoniale, mi esercitavo da 13 anni. Io e mio marito eravamo fidanzati del liceo, l'abbinamento perfetto. Qualche mese fa era in viaggio d'affari e quando è tornata a casa era tutto diverso. Ho fatto del mio meglio per rendere inutile il nostro matrimonio, fortunatamente ho incontrato un amico in un gruppo sociale che mi ha raccontato tutto sulla sua situazione con suo marito e su come il loro matrimonio è stato salvato da un incantatore di nome Dr. Adeleke. L'ho contattata e mi ha dato istruzioni su cosa fare, ed ecco, sono una donna più felice e il mio matrimonio è al meglio. Puoi far funzionare di nuovo quella relazione fallita, puoi riportare la pace in un'amicizia travagliata. I suoi contatti sono, e-mail: aoba5019@gmail.com o whatsapp a: +27740386124

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  2. Grazie dottor Adeleke per il tuo aiuto ... Dopo un anno di matrimonio infranto, il mio amante mi ha lasciato con un bambino, volevo porre fine a tutto, mi sono quasi suicidato perché ci ha lasciato senza niente, è stato emotivamente giù per tutto questo tempo. Grazie a un incantatore chiamato DR ADELEKE che ho incontrato online che mi ha riportato il mio amante. In una giornata fedele, mentre navigavo in Internet, mi sono imbattuto in diverse testimonianze su DR ADELEKE. Alcune persone hanno testimoniato che ha riportato il suo ex amante, alcuni hanno testimoniato che ripristina l'utero, cura il cancro e altre malattie, puoi farlo su whatsapp +27740386124 o e-mail (aoba5019@gmail.com). È il miglior incantatore che può aiutarti con i tuoi problemi

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  3. Sono Alina Sergio di Pisa, mi capita di trovare commenti online sulla dottoressa Adeleke il grande mago africano per aiutarmi e sono felice che la mia famiglia sia restaurata .. Voglio usare questo mezzo per ringraziarlo di aver riportato il mio ex marito a me .. mi ha solo detto di fornire gli oggetti necessari per l'incantesimo e cosa che ho fatto e mi ha detto che dopo aver ricevuto gli oggetti in 24 ore inizierò a vedere il risultato ed è davvero un uomo delle sue parole contattalo oggi e risolvi il tuo problema.
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