martedì 25 novembre 2014

Storie di donne...

Lo sanno anche i muri. Il 25 novembre, oggi, si celebra la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
In rete mi sono imbattuta in molteplici contributi: pensieri, immagini, commenti...
Io vorrei dare il mio contributo, nel celebrare questo giorno, proponendo una serie di letture che hanno per protagoniste donne.
Donne coraggiose, donne che camminano a testa alta, donne che hanno trovato la loro strada nella vita nonostante tutto.
I libri che propongo sono una selezione di quelli che mi sono rimasti maggiormente in mente e nel cuore ma parto con il suggerimento di una lettura che ancora mi manca e che mi attende nella libreria di casa.

Io ci sono. La mia storia di non amore, di Lucia Annibali con Giusi Fasano.
Gli anni che verranno saranno quelli di un'altra Lucia. La donna che sono stata finora non esiste più e non è che la rinneghi. E' che davanti allo specchio ce n'è una nuova più consapevole, più forte, più determinata, più coraggiosa e, anche se può sembrare strano, più bella. Mi sento bella nella mia dignità e nel mio orgoglio; amo il mio viso più di quanto lo amassi quando era perfetto, lo amo perchè mi sono sudata ogni piccolo, piccolissimo passo in avanti per vederlo migliorare.
E poi una carrellata di libri che ho letto già:

Nessuno può toglierti il sorriso, di Valentina Pitzalis.
Amare non vuol dire annullarsi. Ora lo so e vorrei tanto che tutte le donne ne fossero consapevoli: non sono la tua bambola, ho il mio cervello e devo potermi confrontare con gli altri per arricchire la relazione. Altrimenti si resta isolati e non si cresce. Ci si deve staccare dal "male" e bisogna cercare specialisti che possano aiutare i nostri mariti e compagni, perchè noi non siamo psicologhe o medici e l'amore non basta.
La mia 'ndrangheta, di Rosy Canale/Emanuela Zuccalà.
Questo libro non contiene rivelazioni eclatanti o segreti taciuti: l'unica verità in queste pagine è l'essenza delle sue protagoniste. I fatti di cronaca, spesso atroci, sono serviti per contestualizzare la narrazione che si sviluppa in maniera parallela. Ma questo, nonostante tutto, non è banalmente un libro di 'ndrangheta. Chi lo considera tale alimenta le tenebre, negando la possibiltà di vedere altro in San Luca, in Calabria, nel mondo. E' invece un racconto di speranza che vorrebbe premiare la volontà e la fede di chi ha fatto parte di quest'esperienza unica e straordinaria: il Movimento delle donne di San Luca.
Philomena, di Martin Sixsmith.

Philomena è la storia straordinaria di una donna straordinaria. Philomena Lee era un'adolescente ingenua, il cui unico peccato fu quello di rimanere incinta al di fuori del matrimonio. "Segregata" in un convento da una società irlandese dominata dalla Chiesa cattolica, diede alla luce un bellissimo bambino. Per tre anni si prese cura del piccolo Anthony, lavorando per tutto il tempo nelle lavanderie del convento. Poi, come migliaia di altre "donne perdute", Philomena fu costretta a rinunciare a suo figlio per poter essere liberata dalla condizione di schiavitù o quasi in cui si trovava.
Avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola di Sabine Dardenne.
... mi sono isolata volontariamente per mettere insieme i pezzi di questo gigantesco e spaventoso puzzle, in mezzo al quale ero sopravvissuta Voglio classificarlo nella mia memoria a modo mio, in un modo che spero definitivo. Solo un libro sullo scaffale. E poterlo dimenticare molto presto.
Io, Nojoud, dieci anni, divorziata, di Nojoud Ali.
Nojoud viene dallo Yemen. Nojoud ha solo dieci anni. Nojoud non è che una bambina. Una bambina divorziata. Perché anche se ha un lieto fine, questa non è una favola. E la storia di una battaglia, invece. La storia di una bambina che, in un paese in cui le donne sono spesso schiave inermi, ha saputo combattere con il cuore e il coraggio di una leonessa. E stata costretta a sposare un uomo che non aveva mai visto. Un uomo di trent'anni. Lei non ne aveva che otto. E stata picchiata. E stata obbligata a rinnegare la sua infanzia. Nojoud aveva paura. Nojoud voleva giocare. Voleva andare a scuola. Nojoud non è che una bambina. Ha pianto così tanto, ma nessuno la ascoltava. Ha supplicato suo padre, sua madre, sua zia. "Non possiamo fare niente. Se vuoi, vai in tribunale da sola" le hanno risposto. Così, una mattina, Nojoud è scappata dalla sua casa-prigione. Si è incamminata da sola verso il tribunale di Sana'a. Si è ribellata alla legge degli uomini. Ha chiesto il divorzio. In un paese in cui oltre la metà delle spose sono bambine tra gli otto e i dieci anni, Nojoud ha trovato il coraggio di dire no.
Queste sono le storie di donne che mi vengono in mente a pelle... senza pensarci troppo. Donne che hanno subito violenza seppur in modo diverso, con diversa intensità e con differenti modalità ma che, in ogni caso, hanno saputo reagire con coraggio.
Sono tutte storie vere... poi ci sono anche i romanzi che però non sono delle testimonianze di vita ma storie inventate... ma si questa è un'altra storia...
Mi impegno ad aggiornare questo post qualora mi venisse in mente qualche altro titolo di storie che hanno come protagoniste donne. Storie vere, storie di speranza e di coraggio. Storie di donne. 

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