Se non fosse stato per la ricerca messa in atto nel partecipare alla gara Monthy keyword reading challenge probabilmente non avrei mai avuto tra le mani il libro "La figlia della fortuna" di Isabel Allende.
Ho avuto la sensazione che sia stato il libro a cercare me... non so come spiegarmi...
Ho avuto la sensazione che sia stato il libro a cercare me... non so come spiegarmi...
Ero alla ricerca di titoli che mi permettessero di accumulare più punti alla gara in corso che prevede, come ho avuto occasione di dire, di leggere dei libri che contengano delle parole chiave. Io cercavo qualche libro che avesse la parola "FORTUNA" nel titolo e tra i tanti che ho visto in elenco, a ricerca effettuata, in una delle mie biblioteche della zona ho trovato disponibile questo libro della Allende. L'ho preso anche se, a prima vista, mi aveva dato la sensazione che fosse il classico "mattone". I caratteri piuttosto piccoli, le tante pagine, la copertina con una immagine invecchiata di una ragazza, il periodo storico in cui si svolgeva la storia: tutto contribuiva a demoralizzarmi. Mai, come in questo caso, la prima sensazione - quella sentita "a pelle" nel momento del prestito - si è rivelata sbagliata.
"La figlia della fortuna" è un libro bellissimo. Un libro che narra la storia di un personaggio femminile che mi ha ammaliata: una bambina, prima, una ragazza poi e una donna infine che ha dimostrato tenacia, coraggio, capacità di rincorrere i propri sogni in un'epoca che non riservava grossi spazi di movimento al sesso femminile.
Il periodo storico che fa da cornice alla storia è quello che va dal 1843 al 1853: non amando i romanzi storici anche questo, sulle prime, mi aveva fatto storcere il naso. Invece... L'autrice mette nero su bianco un'avventura dai risvolti inaspettati, una storia d'amore, il ritratto di un'epoca in cui la febbre dell'oro ha cambiato la vita a molti, la storia di una famiglia molto singolare, una storia di incontri, di delusioni e di coraggio.
Eliza è la protagonista. E' una bambina che non conosce le sue origini visto che le è stato sempre raccontato di essere stata trovata in una cesta, abbandonata da genitori sconosciuti. E' cresciuta in una famiglia perbene, con una donna che l'ha educata per essere una signorina dalle buone maniere, un buon partito per un marito perbene. Ha sempre vissuto tra le mura di una casa che era tutto il suo mondo fino a che, nel periodo dell'adolescenza, non scopre che il mondo è altro, ed è ben più vasto.
Eliza scopre l'amore e si fa travolgere da quella passione che la indurrà a fare una scelta che le cambierà la vita fino a partire alla ricerca di quel ragazzo che le ha rubato il cuore e che lo tiene stretto, prigioniero, tra le sue mani pur avendo scelto di andarsene per percorrere le vie dell'oro.
Non dico altro sulla trama perchè merita davvero di essere letto.
Vorrei sottolineare, però, la gran capacità dell'autrice di rapire il lettore intrecciando storie nella storia. I personaggi diventano tutti protagonisti, pur essendo personaggi minori visto che la storia principale di Elisa viene intercalata con il racconto di spezzoni di vita di tutti coloro che si trovano ad interagire con lei più da vicino.
Ecco, dunque, che si apprende la storia di Miss Rose, la donna che ha cresciuto Eliza come una figlia, dei suoi fratelli John e Jeremy ma anche di Tao Chi'en che, da personaggio minore, diventa co-protagonista andando avanti nella lettura. E poi il mito di Joaquìn Andieta: quell'amore segreto con cui Elisa sembra stringere una sorta di patto di sangue duro a sciogliersi fino a che....
Vengono narrate le vicende di un'epoca: gli emigrati che lasciano tutto alla ricerca dell'oro, le prostitute dei bordelli, le donne cinesi la cui vita vale poco più di niente... Questo dettaglio mi ha fatto tornare in mente uno degli ultimi libri letti - Voglio prenderti per mano - dove, pure, ho conosciuto storie di bambinie cinesi abbandonate per il solo fatto di essere figlie femmine: mi sono resa conto che il tempo passa, cambiano le epoche, ma certe cose sono difficili da cambiare.
Il libro conta 333 pagine scritte con caratteri molto fitti ma invito a non lasciarsi impaurire da ciò: per chi ama l'avventura, le storie d'amore, le storie d'altri tempi ma anche i risvolti inaspettati è un libro che dispiace lasciare la sera quando è ora di andare a letto o che dispiace non poter prendere tra le mani quando si va al lavoro... Credo che dopo aver letto un libro così, sarà difficile trovarne un altro altrettanto appassionante....
Con questa lettura partecipo alla gara
Ps. non avevo mai letto libri della Allende ma credo proprio che, se tanto vale tanto, leggerò altro di suo. Bellissimo libro!
Il periodo storico che fa da cornice alla storia è quello che va dal 1843 al 1853: non amando i romanzi storici anche questo, sulle prime, mi aveva fatto storcere il naso. Invece... L'autrice mette nero su bianco un'avventura dai risvolti inaspettati, una storia d'amore, il ritratto di un'epoca in cui la febbre dell'oro ha cambiato la vita a molti, la storia di una famiglia molto singolare, una storia di incontri, di delusioni e di coraggio.
Eliza è la protagonista. E' una bambina che non conosce le sue origini visto che le è stato sempre raccontato di essere stata trovata in una cesta, abbandonata da genitori sconosciuti. E' cresciuta in una famiglia perbene, con una donna che l'ha educata per essere una signorina dalle buone maniere, un buon partito per un marito perbene. Ha sempre vissuto tra le mura di una casa che era tutto il suo mondo fino a che, nel periodo dell'adolescenza, non scopre che il mondo è altro, ed è ben più vasto.
Eliza scopre l'amore e si fa travolgere da quella passione che la indurrà a fare una scelta che le cambierà la vita fino a partire alla ricerca di quel ragazzo che le ha rubato il cuore e che lo tiene stretto, prigioniero, tra le sue mani pur avendo scelto di andarsene per percorrere le vie dell'oro.
Non dico altro sulla trama perchè merita davvero di essere letto.
Vorrei sottolineare, però, la gran capacità dell'autrice di rapire il lettore intrecciando storie nella storia. I personaggi diventano tutti protagonisti, pur essendo personaggi minori visto che la storia principale di Elisa viene intercalata con il racconto di spezzoni di vita di tutti coloro che si trovano ad interagire con lei più da vicino.
Ecco, dunque, che si apprende la storia di Miss Rose, la donna che ha cresciuto Eliza come una figlia, dei suoi fratelli John e Jeremy ma anche di Tao Chi'en che, da personaggio minore, diventa co-protagonista andando avanti nella lettura. E poi il mito di Joaquìn Andieta: quell'amore segreto con cui Elisa sembra stringere una sorta di patto di sangue duro a sciogliersi fino a che....
Vengono narrate le vicende di un'epoca: gli emigrati che lasciano tutto alla ricerca dell'oro, le prostitute dei bordelli, le donne cinesi la cui vita vale poco più di niente... Questo dettaglio mi ha fatto tornare in mente uno degli ultimi libri letti - Voglio prenderti per mano - dove, pure, ho conosciuto storie di bambinie cinesi abbandonate per il solo fatto di essere figlie femmine: mi sono resa conto che il tempo passa, cambiano le epoche, ma certe cose sono difficili da cambiare.
Il libro conta 333 pagine scritte con caratteri molto fitti ma invito a non lasciarsi impaurire da ciò: per chi ama l'avventura, le storie d'amore, le storie d'altri tempi ma anche i risvolti inaspettati è un libro che dispiace lasciare la sera quando è ora di andare a letto o che dispiace non poter prendere tra le mani quando si va al lavoro... Credo che dopo aver letto un libro così, sarà difficile trovarne un altro altrettanto appassionante....
Con questa lettura partecipo alla gara
Nel titolo compare la parola "FORTUNA" che è una delle parole chiave che attribuisce anche un bonus e compare un "OCCHIO" in copertina visto che viene proposto il ritratto di una ragazza... di Eliza.
Io sono una lettrice seriale. Dunque, quando sceglo un autore leggo tutto (o quasi). Ho letto l'Allende qualche anno fa partendo da La casa degli spiriti e la adoro. Non puoi che trovarmi d'accordo su questo consiglio di lettura.
RispondiEliminaTi quoto, anche io ho amato la Allende e questo libro, mi è piaciuto davvero molto.
EliminaConsiglierei di proseguire con "Ritratto in Seppia" e "La Casa degli Spiriti" in modo da vedere il filo conduttore tra questi 3 romanzi ;-)
Della Allende ho letto La casa degli spiriti e Eva Luna, mentre questo qui non lo conoscevo. Lo metto in lista perchè sei stata convincente davvero!
RispondiEliminaCredo che leggero anche altro di questa autrice... mi è proprio piaciuta!
EliminaDavvero, Stefania, è stato il tuo primo libro della Allende? è una scrittrice bravissima, sa intrecciare storie come poche altre (forse Marcela Serrano, un'altra delle mie scrittrice sudamericane preferite). La Allende ha il DONO del sapere raccontare, rapire e ammaliare! dopo che hai letto un po' dei suoi libri leggi PAULA! Paula era la figlia di Isabel, morta a 27 anni. (mamma quanto ho pianto leggendolo!). ora che mi fai venire in mente potrei recensirlo per il VdL!
RispondiEliminaciao!! :-)
Eh si... primissimo libro per me di questa autrice di cui ho sempre sentito parlare molto bene... e non a caso, a quanto pare!
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