mercoledì 18 dicembre 2013

In nome della madre (E. De Luca)

Mi sono ritrovata con il libro di Erri De Luca "In nome della madre" tra le mani senza averlo cercato. L'ho avuto in prestito dalla biblioteca, su suggerimento della bibliotecaria, che me l'ha suggerito come libro da leggere in fretta e che avrebbe potuto lasciare un segno. Le avevo chiesto una lettura positiva, di quelle che non mettono addosso l'angoscia, che non chiedono un eccessivo impegno psicologico perchè in questo periodo sento di aver bisogno di letture così. Lei me l'ha messo in mano insieme ad un altro suggerendone la lettura in questo periodo.

Non avevo mai letto recensioni di questo libro (e non ho mai letto altro di De Luca perchè, soprattutto nel periodo in cui i suoi libri sono stati tanto pubblicizzati, non mi ha mai attirata più di tanto) per cui non sapevo cosa aspettarmi. Non sapevo cosa aspettarmi nemmeno in merito alla scrittura di De Luca essendo per me noto di "fama" ma non per aver letto suoi libri. 

Il libro è breve. La storia è una delle più note in assoluto, quella di Maria che per grazia dello Spirito Santo aspetta un figlio. Una giovane vergine, promessa sposa, che si ritrova a vivere una gravidanza non voluta ne' cercata ma accettata ed accolta come solo la madre di Cristo poteva fare. Senza addentrarmi in valutazioni di carattere religioso in merito al prodigio compiuto dallo Spirito Santo e tutto il resto, mi limito a dire la mia sul testo che ho letto.
E' Maria che parla, che condivide i suoi pensieri. Sono pensieri di una madre che sa di non essere come tutte le altre. Una madre in attesa di un figlio che vorrebbe tanto fosse come tutti gli altri ma che sa già che non sarà così. Quella che parla è una donna che prova le stesse paure e gli stessi slanci d'animo di una qualsiasi donna in attesa del suo primo figlio ma che sa di aver accettato un compito di immensa grandezza: dare alla luce il Figlio di Dio.
Ho trovato il libro molto poetico in alcuni passi, un po' meno in altri. Non credo che possa essere definito un capolavoro con una storia di base che non è poi così originale. E' comunque una lettura piacevole, che mi ha fatto rivalutare la figura di Maria come donna soprattutto quando l'ho trovata davanti alle sue debolezze e alle sue paure piuttosto che nei momenti di cieca fiducia in Dio.
L'ho letto in breve tempo, non ha lasciato un segno indelebile così come, probabilmente, la bibliotecaria pensava, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto.
Il momento in cui mi è stato proposto è stato, indubbiamente, azzeccato. Leggere un libro del genere nel periodo natalizio è più che a tema... anche se credo che la storia vada oltre ogni periodo ed ogni stagione.

Con questo libro partecipo alla gara di lettura Io leggo italiano.

2 commenti:

  1. Ciao!
    Io come te non ho mai letto niente di De Luca, ne ho sempre sentito parlare bene però e mi incuriosisce, così come mi incuriosisce questo libro. Può essere originale il fatto che sia Maria a parlare, in questo modo possiamo immedesimarci nella sua figura, capire cosa sente e prova.
    Quasi quasi lo leggerei...
    Baciii

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  2. Appena letto. L'ho trovato bellissimo.
    Ciao,
    Emanuele

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