Quando lessi "L'ultima riga delle favole", di Gramellini, rimasi un po' perplessa. Se avessi dovuto far riferimento a quel libro per decidere se leggere altro di questo autore la risposta sarebbe stata senza ombra di dubbio "no". Probabilmente non ero nel periodo giusto per leggere un libro di quel tipo, non ero dell'umore giusto... non so.
Di recente, però, una mia amica mi ha detto di aver letto un libro molto bello che avrebbe voluto prestarmi: "Fai bei sogni" di Massimo Gramellini. Potevo forse dire "...no, grazie"? Non mi sono fatta influenzare dai ricordi della lettura precedente e l'ho letto.
Fin dalle prime pagine ho dovuto ammettere che si tratta di un libro completamente diverso: questa volta Gramellini si racconta, racconta la sua storia, la storia della sua famiglia. Una storia dolorosa, segnata da una vicenda tragica i cui strascichi arriveranno fino alla maturità di quel ragazzino che si è trovato a vivere una situazione più grande di lui, senza capirla fino in fondo.
E' la morte della sua mamma. Una vicenda che lascia un vuoto incolmabile e che segna la crescita di quel ragazzino che si sente solo al mondo, che si interroga sul perchè la sua mamma l'abbia lasciato, sul perchè sia stata richiamata ad altra vita proprio lei, sua madre...
Questa volta Gramellini si mette a nudo e trasmette emozioni. La sua scrittura è fluida anche se, in alcuni passaggi, ho ritrovato lo stile del libro precedente. Senza esagerazioni, però. Questa volta il racconto è molto personale e tocca il cuore. C'è anche una svolta, una verità che mai il piccolo Massimo avrebbe immaginato. Una verità che gli è stata taciuta per tanti anni. Una verità scoperta da adulto, dopo aver vissuto una vita in ostaggio di una convinzione rivelatasi infondata.
In alcuni punti l'ho trovato un po' ripetitivo ma tutto sommato questa volta la lettura è andata avanti con piacere. L'epilogo si capisce a metà strada, più o meno, quando ci sono dei dettagli che sono già il sentore di qualche cosa di diverso da ciò che il protagonista ha in mente.
Continuo ad essere dell'idea di non avere un gran feeling con Gramellini - può capitare, non è detto che tutto debba piacere a tutti! - ma questa volta ho fatto un passo avanti verso la sua direzione apprezzando maggiormente la lettura. Da come me l'aveva descritta la mia amica magari ero partita con delle aspettative maggiori ma alla fine, seppur con un certo ridimensionamento, mi sento di promuovere la lettura e consigliarla... Chi ha avuto un lutto, la perdita di una persona vicina, sentirà dire parole e trasparire sensazioni vissute sulla propria pelle... proprio come è accaduto al piccolo Massimo, prima, al giovanotto e all'uomo Gramellini poi.
Con questo libro torno a dare il mio contributo al "Venerdì del libro" dopo una settimana di pausa e partecipo anche alla gara di lettura "Io leggo italiano".
Ho in mente questo libro già da un pò, sarebbe il primo di Gramellini per me. Credo che la tua recensione mi ha dato un'ulteriore spinta a leggerlo, quindi lo farò appena possibile.
RispondiEliminaOggi io parlo de Il bambino invisibile, che hai recensito anche tu mesi fa.
Dai, a me era piaciuto tanto questo suo libro!Sarà perchè ho una storia molto simile alla sua purtroppo che mi sono immedesimata e sentita coinvolta. Hai ragione a dire che quando le aspettative sono alte è più facile che il libro deluda, io lo lessi quando non era ancora famoso, mentre "L'ultima riga delle favole" non sono riuscita neanche a leggere i primi capitoli, mi sono subito arenata!
RispondiEliminaBuon weekend cara Stefania!
A me piace molto come giornalista. Va approfondito questo lato di lui come romanziere!
RispondiEliminaIo ho avuto un rapporto con i libri di Gramellini simile al tuo.
RispondiEliminaIl primo, che ho iniziato con entusiasmo e con grandi aspettative legate al fatto che apprezzo molto il modo di scrivere di Gramellini, è stata una enorme delusione, non sono riuscita a proseguire oltre i primi capitoli.
Il secondo, verso cui mi sono approcciata con maggior diffidenza, è stato invece una piacevole sorpresa e mi è piaciuto molto, forse perchè, essendo autobiografico, le emozioni sono tangibili e la lettura è molto più coinvolgente.
E' un piacere conoscere il tuo blog!
Ciao,
Serena
Questo è stato l'unico suo libro che ho letto.
RispondiEliminaAl di là della storia non mi è piaciuto molto, preferisco continuare a leggere il suo Buongiorno su La Stampa...
Mi rincuora scoprire che non sono la sola al mondo a non avere "un gran feeling" con Gramellini. Magari prima o poi finirò col leggere un suo libro, forse.
RispondiEliminaLetti entrambi (L'ultima riga due volte perchè la prima volta ero decisamente troppo stanca per arrivare in fondo) ed entrambi non mi sono piaciuti. Gramellini come giornalista e come presenza stabile da Fazio invece lo gradisco molto.
RispondiEliminaÈ da tempo uno libri che voglio leggere ... Grazie per questa bella recensione!!!
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