Da quando è iniziata l'avventura di questo mio blog in cui parlo di libri, ho sempre parlato di letture fatte personalmente e di letture condivise con i miei bimbi. Non ho mai voluto limitarmi a proporre presentazioni di nuovi libri perchè non avrei potuto mettere nulla di mio e, non avendo letto il libro, non avrei potuto esprimere nessun giudizio.
Per via del mio lavoro di giornalista, però, ogni tanto mi capita di partecipare ad eventi culturali che prevedono anche incontri con autori che presentano i loro libri: da cronista di un quotidiano locale spesso - i quotidiani hanno esigenze di spazio che limitano molto il giornalista - non riesco a trasmettere del tutto ciò che l'incontro con gli autori trasmette a me. Per i quotidiani bisogna rispettare determinate lunghezze... e spesso per parlare di eventi di questo tipo lo spazio non è molto.
Così ho pensato di dare il via ad una rubrica - Incontri con l'autore - che non potrò tenere sistematicamente ma sarà mia cura aggiornare ogni volta che mi capiterà di conoscere autori. Uno spazio in cui non potrò recensire o consigliare la lettura in oggetto - quando partecipo alle presentazioni il libro non l'ho letto... e non è detto che lo faccia successivamente visto che non tutti mi interessano e mi attirano alla lettura - ma potrò raccontare della chiacchierata fatta con l'autore e, perchè no, le sensazioni e le emozioni che ciò mi ha trasmesso.
Dopo aver raccontato - in una recensione, visto che in quel caso il libro l'ho letto - dell'incontro con Giorgia Benusiglio, è la volta di un argomento del tutto differente e di un autore che appartiene ad un altro mondo, quello dello sport. Del basket, per essere precisi.
Luigi Lamonica, l'arbitro più titolato del basket italiano, nel suo libro Decidere (libro curato da Luca Maggitti) ha messo su carta ricordi, emozioni, immagini di una vita vissuta sui campi di basket. Non da giocatore ma da arbitro. Una figura che è chiamata continuamente a decidere sia quando poi fischia che quando non lo fa.
Fischi e fiaschi olimpici, mondiali ed europei di un arbitro di basket è il sottotitolo del libro e ben spiega il suo contenuto. Ai testi si sommano delle immagini che evocano dei ricordi molto forti.
Nel corso dell'incontro di presentazione erano presenti, oltre al curatore del libro Luca Maggitti che ha introdotto la serata, la voce del basket Massimo Carboni e Gianmaria Vacirca nelle vesti di giornalista (ma si tratta di un volto noto del mondo del basket) che hanno animato la serata porgendo delle domande alle quali l'autore non è mancato di rispondere.
Nel corso dell'incontro di presentazione erano presenti, oltre al curatore del libro Luca Maggitti che ha introdotto la serata, la voce del basket Massimo Carboni e Gianmaria Vacirca nelle vesti di giornalista (ma si tratta di un volto noto del mondo del basket) che hanno animato la serata porgendo delle domande alle quali l'autore non è mancato di rispondere.
L'idea di pubblicare un libro è nata dal successo ottenuto dalla pubblicazione dei diari tenuti da Lamonica su un blog che ha catturato l'attenzione di molti appassionati, soprattutto di giovani arbitri.
"Il blog era nato per raccontare le olimpiadi. Abbiamo trovato un grande riscontro soprattutto da parte di arbitri giovani. Non ho raccontato, nel blog prima e nel libro poi, niente di tecnico. Io ci capisco poco di tecnica giocata... di tecnica arbitrale un po' di più. Ho solo voluto trasmettere le mie emozioni giornaliere e condividere con gli altri".
Le statistiche dicono che in una partita, un arbitro commette almeno venti errori....
"In una partita di media difficoltà siamo chiamati a prendere una decisione almeno 800/900 volte. Almeno sei o sette decisioni per ogni azione. Non tutte, ovviamente, sfociano in un fischio ma anche quando non si fischia, alla base di ciò c'è una decisione. In questo contesto, se facciamo solo venti errori allora andiamo bene... una buona media".
Ha inizato così, parlando delle tante decisioni che un arbitro di basket deve prendere nel corso di un incontro... Luigi Lamonica, nel presentare il suo libro, è partito da qui per poi fare un viaggio nei ricordi, quei ricordi che sono stati proposti come pagine di un diario e immagini di vita. Immagini di luoghi, persone, situazioni, che hanno molto da trasmettere.
Ha inizato così, parlando delle tante decisioni che un arbitro di basket deve prendere nel corso di un incontro... Luigi Lamonica, nel presentare il suo libro, è partito da qui per poi fare un viaggio nei ricordi, quei ricordi che sono stati proposti come pagine di un diario e immagini di vita. Immagini di luoghi, persone, situazioni, che hanno molto da trasmettere.
Luigi Lamonica, quando commette errori in campo, se ne accorge?
"Sul momento no. Sono sempre convinto di aver fatto la cosa giusta. Poi però nel riguardare le azioni rivedo la situazione capisco di aver sbagliato... Quando commetto degli errori cerco sempre di dimenticare al più presto. Se togliamo all'arbitro il diritto di sbagliare allora lo sport diventa asettico, governato da una macchina".
Nel momento in cui prende una decisione e provoca una reazione, comprende la reazione o applica il regolamento?
"Comprendo la reazione ma sono convinto che tutto debba avere un limite. Ed è evidente che poi applico il regolamento".
Fa un lavoro di scouting rispetto alle squadre che poi va ad arbitrare?
"Non sono un estimatore delle statistiche. Mi interessa conoscere in modo generale la squadra, il singolo un po' meno".
L'arbitro Lamonica è stato mai rincorso in campo?
"Rincorso no... però sono rimasto tre ore chiuso in uno spogliatoio a Pesaro, in occasione di una partita femminile".
A volte un fischio può cambiare il destino di un giocatore, di una squadra...
"E' evidente che non tutti i fischi sono uguali. Bisogna avere la lucidità di prendere decisioni mantenendo un comportamento equilibrato dall'inizio alla fine della gara. Gli ultimi due minuti sono importantissimi e possono essere determinanti. Non ci si deve far schiacciare dal fatto che con un fischio si possano cambiare le sorti di squadre, giocatori o società. Dobbiamo usare lo stesso metro di valutazione dall'inizio alla fine".
Il libro ha anche una finalità benefica: l'autore ha deciso di devolvere i diritti di sua spettanza alla onlus L’Aquila per la Vita, operante nel campo dell’oncologia domiciliare: www.sctf.it.
Il libro ha anche una finalità benefica: l'autore ha deciso di devolvere i diritti di sua spettanza alla onlus L’Aquila per la Vita, operante nel campo dell’oncologia domiciliare: www.sctf.it.
Devo ammettere che, pur non seguendo il basket (mea culpa!) e non essendo un'appassionata di questo sport, mi sono lasciata incuriosire. Mi piacerebbe conoscere il punto di vista di un arbitro rispetto a quelle situazioni che i tifosi, gli appassionati, vivono da un'altra prospettiva. Magari in futuro lo leggerò... e allora potrò anche scrivere una recensione personale in merito. Per ora mi limito a segnalare questo libro ad appassionati che volessero vivere le emozioni che Lamonica ha voluto raccontare.
La presentazione del libro, a cui ho partecipato, è stata fatta presso il Casale_Cs di Simone Corradini a Sant'Elpidio a Mare (Fm), nelle Marche.
***
Decidere. Fischi e fiaschi olimpici, mondiali ed europei di un arbitro di basket
Luigi Lamonica
CARSA Edizioni
168 pagine, 326 foto a colori
22,00 euro
Le foto di viaggio sono dell'autore, le foto di gioco sono dell'Agenzia Ciamillo&Castoria.
Interessante l'idea di questa rubrica! A me il basket piace, ogni tanto vado anche a vedere qualche partita! Perciò, grazie della segnalazione!
RispondiEliminaAuguri per questa nuova rubrica. Ho già scritto sul guerriero, passa da me quando tu voglia. Buona settimana.
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