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venerdì 13 novembre 2015

Stefano Skeletro vuole volare (R. Lemmens) - Venerdì del libro

E se uno scheletro volesse imparare a volare? Se volesse sfidare il vento e la forza di gravità per provare l'ebrezza del volo? 
Cosa succederebbe?

Potremmo scoprirlo oggi, in occasione di questo Venerdì del libro grazie ad una lettura che, a dire il vero, ci è stata proposta in biblioteca il giorno di Halloween: Stefano Skeletro vuole volare.
Lo scheletro dev'essere sembrato un personaggio adatto per l'occasione ma la storia, a dire il vero, aveva tutt'altro scopo che non quello di mettere paura o creare un'ambientazione da Halloween.

Il piccolo Stefano, che è uno scheletro, ha un sogno: volare! 
Vorrebbe tanto lanciarsi dall'alto e fluttuare tra le nuvole... e prova a mettere in atto il suo sogno. Prova e riprova ma, ogni volta, fallisce!
E' troppo leggero e non riesce proprio... il vento passa attraverso le sue ossa e non riesce propria. Ma persevera. Prova e riprova. Cerca ogni modo possibile e immaginabile per poter realizzare il suo sogno e non si lascia abbattere dalle continue sconfitte.

Lo consiglio caldamente. 
E' un'edizione un po' vecchiotta ma potrebbe spuntar fuori dagli scaffali di qualche biblioteca ben fornita. Provate a cercare?
Riuscirà mai a volare? Mmmm... purtroppo per lui, no! 
Ma questo non lo fa abbattere. Anzi, lo carica ancora di più per provare comunque a fare qualche cosa che lo faccia felice... Il fatto di non poter volare non vuol dire che non possa fare altro di piacevole, emozionante ed unico...
E questa volta riuscirà nel suo intento!

Ecco, questa è la storia in soldoni ma il libro va letto per vivere l'avventura con Stefano e per vedere cosa riuscirà a fare.

Trovo che sia un libro davvero carino. Molto accattivanti le immagini, simpaticissimo il personaggio, storia godibile e divertente sotto alla quale si trasmette anche un chiaro messaggio: non perdersi mai d'animo, perseverare, provare e riprovare per realizzare un sogno che sembra irraggiungibile, un obiettivo che sembra lontano.

lunedì 31 ottobre 2011

Il segreto della famiglia Tenebrax (G. Stilton)

Non amiamo particolarmente la festa di Halloween ma oggi non si poteva fare a meno di scegliere una lettura "paurosa". Sfogliando a destra e a manca l'attenzione della mia bimba si è fermata su una pagina in particolare, del libro di Geronimo Stilton "Il segreto della famiglia Tenebrax": quella in cui la casa di questa misteriosa famiglia viene mostrata in tutto il suo splendore... ed altro non è se non un castello a forma di teschio. "Questa per oggi va bene", mi ha detto la principessa di casa e a nulla sono valsi i miei tentativi di farle capire che si tratta di una lettura per bambini più grandi di lei, che sappiano leggere da soli. 

Lo scorso anno eravamo stati invitati a casa di una nostra amica per un laboratorio fai-da-te di zucche di Halloween e ci eravamo anche organizzati per preparare qualcosina in casa. Quest'anno ammetto di non aver proposto loro nulla di tutto ciò: in questi ultimi giorni sono in preda ad un tremendo mal di gola con tosse annessa che - tra le altre cose - non mi fa dormire da giorni e sono sfinita... Purtroppo l'entusiasmo per i lavoretti da fare in casa, in queste circostanze, è ai minimi storici così ci siamo divertiti a colorare qualche zucca stampata da alcuni siti internet per poi appenderle sulle finestre di casa ed abbiamo riesumato alcuni cappellini tematici che ci hanno permesso comunque di immergerci nell'atmosfera, grazie anche a dei cioccolatini a forma di zucche.

Lo scorso anno in fatto di letture eravamo andati a finire su una suggestiva Isola dei Mostri ed ora veniamo alle avventure del topo più conosciuto in tutte le librerie. 

I miei bimbi sono ancora piccoli per una lettura di questo tipo, lo accennavo sopra, ma ad un libro non si dice mai di no. Ce l'ha regalato un nostro amichetto che si è voluto liberare delle lettura "da piccoli" (ora è un adolescente ed ha voluto fare spazio in libreria...). Si tratta di una lettura adatta a bambini che sappiano leggere da soli: la struttura del racconto non è pensata per essere letta da un adulto ad un piccolo ascoltatore ma per essere gustata da chi possa leggerla da se. E' una lettura divertente anche nella grafica usata per proporre la storia con caratteri eterogenei, che cambiano di grafica e di colore ma anche, a volte, di posizione rispetto al testo normale.

Il protagonista è sempre il topo più famoso in libreria, quel Geronimo Stilton che ormai non si tira indietro davanti a nessuna avventura. E quella del libro di oggi è davvero una bella avventura... tenebrosa oserei dire!

La location la dice lunga: la storia si svolge nella Valle dei Vampiri. E che ci potremmo aspettare in un posto così? In questa valle c'è uno stranissimo castello che ospita un'altrettanto stranissima famiglia. la trasposizione degli Addams nella versione Stilton!!! I personaggi non sono gli stessi ma a ben guardare qualche similitudine la si trova pure. Una famiglia che serba un singolare mistero, tutto da scoprire.

A differenza di quello che si può pensare, però, non è un castello del terrore ma le avventure che vi si vivono sono più simpatiche che paurose. Divertenti e... misteriose. Geronimo Stilton, uscito dal suo ambiente familiare di Topazia, non si tira indietro nemmeno davanti a questa avventura.

Fa parte della collana "Storie da ridere" ed è consigliato per bambini dai sette anni in su. Si tratta di un audiolibro. Ho già sottolineato in altra recensione le caratteristiche degli audiolibri di Stilton ed evito di riproporre le stesse considerazioni che potete trovare qui. Oltre alla narrazione della storia che viene poi riportata sul libro si può anche ascoltare la canzone "I Tenebrax". 
I miei figli, a dire il vero, preferiscono che sia la mamma a leggere loro le storie e davanti ad un audiolibro non riescono a mantenere alta l'attenzione fino alla fine anche se, per la simpatia di Stilton, l'ascolto è più divertente di quanto non lo sia con altri audiolibri meno movimentati.
***
Il segreto della famiglia Tenebrax
Geronimo Stilton - audiolibro
Piemme Junior
12.50 euro

lunedì 1 novembre 2010

L'isola dei mostri (De Agostini Ragazzi)

Il trauma del cambio d'orario è stato più per me che per loro. Per i miei bimbi, intendo, che ieri mattina si sono svegliati poco prima delle sette con tanta voglia di giocare addosso. E che si fa? Con papy che - giustamente dorme - e l'intero condominio che - giustamente - dorme... Con due bimbi belli pimpanti pronti a divertirsi e l'ora di mezzogiorno taaaanto lontana? Che si fa?
La mia bimba propone la sua idea culturale: leggiamo un libro. Ok. Ne leggiamo uno, due... Ma il tempo sembra non passare mai. Ed accade l'inaspettato! Tra i libri del terzo piano della nostra bibliteca casalinga appare un libro che somiglia più ad un fascicolo perchè è piuttosto sottile. L'isola dei mostri: siamo a tema mostruoso, visto l'arrivo imminente della serata di Halloween. E sia!
Nel prendere il libro tra le mani - uno di quelli che ci è arrivato da Marialuna e Marco Maria qualche tempo fa - ci accorgiamo che non c' è niente da leggere ma tutto da fare. Si tratta di un libro da montare, con immagini di mostri di vario genere (tutti simpatici, però) in uno scenario altrettanto spaventoso di un'isola mostruosa. Non poteva capitarci tra le mani in un momento migliore. Forbicine con le punte arrotondate, colla, un po' di manualità e tanta fantasia ed il gioco è fatto.
Iniziamo a ritagliare i personaggi che poi vanno fissati con la colla sulle rispettive basi. E in fatto di colla la mia bimba è un'esperta per cui mi cede le forbici e si offre volontaria per appiccicare.
Oltre ai personaggi da ritagliare abbiamo anche lo scenario principale dell'isola con il mare blu e due scenari laterali fatti di tombe con teschi, croci e schifezze varie!

La mamma appiccica i pezzi più grandi, gli scenari spaventosi: onestamente non so se siano più spaventosi gli scenari o... il pigiamino della mamma con gli orsetti o... lo smalto blu a tema Halloween!!!
Mentre la signorinella controlla che gli scenari appiccicati dalla mamma si reggano davvero in piedi...

...inizia l'allestimento. Mostruoso, vero? I personaggi possono essere spostati, possono diventare protagonisti di storie mostruose e impegnare i bimbi per un po'...

Nella visione d'insieme ci accorgiamo di aver scelto una location molto azzeccata: trattandosi di un'isola, la vicinanza dell'acquario, con i suoi pesci e la sua ambientazione acquatica rende tutto più completo ma... manca qualche cosa! Nel libro abbiamo trovato in dotazione anche degli adesivi fluorescenti, ovviamente a tema mostruoso.

Pensa che ti ripensa arriva l'idea: perchè non rendiamo mostruoso anche l'acquario? Detto fatto. Sotto lo sguardo sorpreso dei nostri Marlyn e Nemo (i pesci rossi) abbiamo appiccicato gli adesivi mostruosi sull'acquario e....

...abbiamo completato l'opera.

Il nostro angolino spaventoso... Abbiamo occupato un po' di tempo a ritagliare, appiccicare, allestire scenari ed abbiamo anche inventato qualche storiella. Ma poi si sono stancati e... mamma ora che si fa?
Un simpatico libro, non da leggere ma da costruire e da utilizzare per inventare storie. Anche questo stimola la fantasia dei bimbi e li aiuta ad arricchire il loro lessico visto che, chiamati ad inventare e a raccontare, debbono sforzarsi di restare attorno al tema "spaventoso" e strutturare una storia con i personaggi che hanno a disposizione. Idea carina per un gioco nuovo, semplice, che non richiede grosse strumentazioni e che li intrattiene per un po'. Non so dire il prezzo ne' dove lo si possa comprare (se in libreria o in edicola) visto che è un po' datato... Posso dire, però, che ci siamo divertiti.
***
L'isola dei mostri
De Agostini Ragazzi

sabato 30 ottobre 2010

Dolcetto o scherzetto?

I miei bambini non hanno ben capito come mai in questo periodo si parli di zucche, fantasmi, travestimenti, dolcetti e scherzetti. Ricordano solo che lo scorso anno quando alcuni bambini si presentarono alla nostra porta mascherati da mostri per chiedere Dolcetto o scherzetto presero una gran paura! Non tanto per il fatto in se, quanto per la gran confusione che interuppe una tranquilla serata come tutte le altre.
E onestamente ciò che mi piace di questa "festa" (chiamiamola così) è il fatto di vederci occupati in preparativi, lavori manuali ed attività che, seppur non contestualizzate in un'effettiva voglia di partecipare ad una festa che poco ci appartiene e che non sentiamo molto vicina a noi, ci ha offerto - soprattutto quest'anno - ottimi spunti per tenerci occupati.

Dopo aver realizzato un paio di fantasmini con i contenitori degli yogurt da bere (grazie della dritta amiche blogghine!) abbiamo accolto con entusiasmo l'invito di una mia amica e dei suoi due bambini a recarci da loro per un "laboratorio di intaglio zucche" un po' improvvisato ma divertente (forse più per le mamme che non per i bimbi).
Quattro bambini, quattro zucche. Con tutti gli strumenti giusti a portata di mano e con l'aiuto delle rispettive mamme i bimbi hanno svuotato le zucche (il piccino di casa mia a dire il vero si è stancato in fretta!) per poi disegnare occhi, naso e bocca che poi sarebbero stati intagliati.

Ecco le nostre due zucche pronte per far venire i brividi: quella del piccoletto, a destra, è davvero inquietante non solo per via dell'aspetto ma perchè la superficie esterna non è del tutto arancione come quella della sorellina ma con degli spazi verdi che contribuiscono a renderla più spaventosa!

Soddisfatti del lavoro, abbiamo anche fatto una prova generale qualche ora fa, prima che i piccoli si addormentassero. Ecco di seguito il risultato: le nostre zucche spaventose e i due fantasmini che fanno la guardia.

Domani sera provvederemo a sistemare il tutto in terrazzo ed attenderemo di sentire le urla di coloro che moriranno dalla paura passando davanti casa. Certo è, però, che i miei bimbi non hanno tenuto a freno la loro curiosità. "Mamma, ma perchè dobbiamo spaventare le persone con le cose paurose?"... Bella domanda, ragazzi! Io ho risposto, sfoderando un sorriso convinto: "Ma è un gioco, bambini!". Mi hanno guardato con sufficienza come per dire: "... ma che cavolo di gioco è?". Mi sono liberata dall'empasse invitandoli a raggiungere i rispettivi lettini per poi riprendere il discorso domani sera... Vediamo un po' come va!