L’idea di fondo non è originalissima ma funziona.
Non è originalissimo il fatto che il libro venga strutturato su due piani temporali con una donna dei tempi moderni che si imbatte in una storia d’altri tempi, narrata in parallelo.
Funziona, però. A catturare – e credo che fosse proprio questo l’intento dell’autrice, visto il titolo – è la storia della rilegatrice che dà il nome al libro che, di fatto, è colei che dal passato torna prepotentemente in un presente nel quale mette qualcuno sulle tracce di ciò che ha lasciato. Il fascino che arriva dal passato, da due secoli fa, dunque, piuttosto che il presente.
Clarice, è questo il nome di quella donna d’altri tempi che coinvolge ed appassiona la stessa Sofia prima che il lettore.
Sofia Bauer è una bibliotecaria romana che vive un momento difficile con il marito da cui si sta separando. La storia di Clarice le arriva tra le mani per via di un libro molto antico che intende restaurare. Non è un libro qualunque, però, e se ne rende conto in fretta. C’è una storia segreta racchiusa tra le note a margine di quelle antiche pagine e Sofia non può ignorare tutto ciò.
Scopre, ben presto, di avere molto in comune con quella nobildonna d’altri tempi che le parla dal passato: amano entrambe i libri, non hanno accanto l’uomo giusto, hanno la necessità di ricominciare da zero.
Clarice è una bambina che si trova a fare i contri fin da giovanissima con una realtà che non le fa sconti.
E' coraggiosa, Clarice. Ha le idee chiare ed è pronta a battersi per ciò in cui crede, per le sue aspirazioni. Apprende in segreto l’arte della legatoria e sceglie un modo alquanto singolare per far arrivare la sua storia ai posteri. Un modo efficace, una chiave di lettura che va trovata e che Sofia vorrà decifrare.
Posto che tra le due narrazioni ho preferito quelle che riguarda Clarice, la storia è scorrevole e incuriosisce. C'è un mistero di fondo che ad un certo punto sembra portare ad un nulla di fatto ma che in realtà...
Bhè, è tutto da scoprire.
Accanto alle due donne non mancano figure maschili così come, nelle more del racconto, ci si imbatte in protagonisti molto particolare: i libri e la magia che è scritta tra le righe.
Come precisato dall'autrice nelle note finali si tratta di un'invenzione, di una trovata narrativa che non si avvicina a nulla che possa essere trattato come una storia vera. Sarebbe stata affascinante, però, se fosse stata una storia vera.
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La rilegatrice di storie perdute
Cristina Caboni
Garzanti editore
304 pagine
13.00 euro copertina rigida, 9.99 Kindle
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