Mentre ascoltavo questo libro (perché l'ho ascoltato, non letto) ho pensato che non fosse il momento giusto per affrontare una storia come questa. Una storia dolorosa di cui avrei fatto volentieri a meno.
Ma non sono riuscita a smettere.
Ho pianto leggendo la storia di Lisa e di Clara così come di tutti gli altri che gravitano loro attorno in questo libro. Ho pianto di dolore, un dolore serio, profondo, come se quanto narrato mi riguardasse in prima persona perchè, un po', è stato proprio così.
Lisa e Clara sono amiche da sempre. Con loro una cerchia di amici con cui dividere gioie e dolori. Il plurale, il "noi", è d'obbligo in ogni situazione visto che il gruppo è tale sempre. Lo è anche davanti a circostanze che arrivano improvvisamente a turbare ogni equilibrio: la malattia.
Non è semplice da gestire, però. Il "noi" è sempre presente ma la verità è che la malattia non parla al plurale perchè nonostante la massima partecipazione, l'affetto profondo, la vicinanza costante, chi si ammala lo fa in prima persona ed in prima persona affronta ciò che la malattia comporta.
Ecco, dunque, che l'autrice - con la voce di Clara - porta il lettore attraverso il tortuoso percorso del prima, del durante e del dopo la malattia di Lisa.
A questa storia di profonda amicizia si somma anche quella di Ben: uomo di un'età lontana da quella di Clara e che si trova a fare i conti con situazioni che tendono a sfuggirgli di mano: il marito di troppe donne, il padre di troppi figli, l'amico di troppi amici. Tutto "troppo", tanto quasi da schiacciarlo sotto le sue responsabilità. Quando poi la malattia entra nella sua vita e colpisce la sua giovane e promettente ex moglie, qualche cosa si incrina e quel "troppo" sembra quasi annullarsi davanti a quello che è comunque un grande dolore, pur essendo lei una ex.
L'incontro tra Ben e Clara porta entrambi a riflettere, in un modo o nell'altro, sul senso della perdita. Ed anche il lettore è condotto per mano verso tale profonda riflessione.
Devo ammettere di aver pensato, sulle prime, che si trattasse di un'altra raccolta di racconti: quando si è passati dalla storia di Clara a quella di Ben mi sono sembrate storie a camera stagna, distanti, senza alcun punto di contatto. Ed ho anche sbuffato visto che non amo i racconti.
Mi sono, però, ricreduta quando ho capito dove l'autrice volesse portarmi e dove volesse condurre i suoi personaggi.
I discorsi di Ben, soprattutto quelli all'inizio della sua storia mi hanno un po' rattristata ma nel complesso la sua storia si è ben incastrata con quella delle due amiche.
Una lettura che non dimenticherò per un sacco di buoni motivi.
E che, forse, è arrivata proprio al momento giusto, contrariamente a quanto io abbia pensato all'inizio.
Ps. il titolo mi è piaciuto molto. Nel contesto si tratta di un concetto molto toccante...***
Il sorriso lento
Caterina Bonvicini
Garzanti editore
212 pagine
20.00 euro copertina rigida, Audible
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