mercoledì 27 novembre 2019

Zarina (E. Alpsten)

E' uno dei romanzi più appassionanti che mi siano capitati tra le mani quest'anno. Zarina è un romanzo che mi ha fatto conoscere la figura di una donna straordinaria la cui sorte ci è stata consegnata dai libri di storia ma che ha svelato tratti della sua vita sconosciuti ai più. 
A me, perlomeno!

Il romanzo prende avvio con la morte dello zar di Russia, Pietro il Grande. E' il febbraio del 1725 ed in quel momento Cateria I, sua moglie, si trova davanti ad un bivio: la polvere o la gloria.
Questo è l'avvio di una storia che porta il lettore indietro nel tempo, a quando una giovanissima Marta, umile lavandaia, inizia a muovere i passi in una società che ha le sue regole ed i suoi comandamenti. Figlia illegittima di un contadino, Marta (questo è il vero nome di Caterina) è destinata ad un radicale cambiamento nel momento in cui lungo il suo cammino incontra Pietro, zar di Russia. 

E' un romanzo che all'inizio mi ha messo un po' di paura visto che non è uno dei generi che prediligo e, per di più, con una mole di oltre 600 pagine. Le vicende storiche mi hanno sempre messo un po' in soggezione e, onestamente, credevo che questo potesse essere un ostacolo alla lettura. 
Mi sono dovuta ricredere.

Perchè se è vero, come è vero, che vengono narrate con dovizia di particolari le vicende storiche della Russia dell'epoca del dominio di Pietro il Grande fino alla sua morte, è anche vero che le attenzioni sono focalizzate su di lei, su una giovane donna che subisce numerosi soprusi, anche violenze fisiche, subisce scelte fatte da altri a suo danno ma che, ogni volta, ne esce a testa alta. 
Marta diventerà Caterina I: una donna intelligente anche se non ha mai imparato a leggere e scrivere, una donna saggia, orgogliosa, misericordiosa ma, prima di tutto, una donna.
Una donna prima che una sovrana, è questo l'aspetto che mi piace sottolineare. 
E' una donna con le sue paure, il suo orgoglio, le sue necessità.

Ciò che più mi ha messo in difficoltà in diversi punti è stato l'uso di tanti termini russi con i quali ho preso familiarità solo verso la fine. Anche con i nomi ho dovuto fare uno sforzo immane per non perdermi. A parte questo - e chiudendo un occhio su descrizioni di scene di sesso di cui avrei fatto volentieri a meno - ho apprezzato lo stile narrativo, il ritmo che l'autrice è riuscita a tenere fino alla fine e quella tensione che ho avvertito per tutto il racconto.
Sì, tensione! 
Perchè ho capito che vivere accanto ad un tipo come Pietro il Grande è come vivere continuamente appesi ad un filo.

Arrivata all'ultima pagina e soddisfatta della lettura mi sono ritenuta fortunata a non essere nata a quell'epoca: figlie femmine considerate come una disgrazia, torture, uccisioni, una guerra lunga e snervante che ha lasciato sul campo tante morti, quel puzzo di carne bruciata o di sangue che viene descritto in più e più parti che sembra arrivare davvero alle narici, Pietro che non si sottrae a violenze di ogni tipo anche nei confronti di qualcuno a lui molto vicino... 
E' una fortuna non essere nati lì, perchè anche per i più ricchi i momenti di gloria potevano diventare in fretta momenti di disperazione ei nemmeno la ricchezza, a quanto pare, era garanzia di serenità. 

E poi mi hanno colpita le numerose morti di bambini e bambine, neonati o bambini di pochi mesi. Una tristezza infinita... Così come mi ha colpita la sorte del primo figlio di Pietro, Alessio, in merito al quale non dico altro (per non spoilerare) ma che, alla fine, continuamente mortificato da suo padre, mi ha pure fatto pena, nonostante tutto!

Ultima osservazione - altro motivo per cui dico di essere fortunata di non essere nata all'epoca - è legata al rapporto dello zar con tutte le donne che ha avuto voglia di avere... Continui tradimenti fin da quando Caterina era la sua compagna (non ancora moglie) ma anche dopo, figli sparsi ovunque, amplessi consumati con altre donne anche davanti agli occhi della zarina.... un principio valido per lo zar, quello della libertà estrema dal punto di vista sessuale, ma esteso anche ad altri uomini che pur avendo moglie si concedevano di tutto e di più. 
E le donne? 
Eh no, loro non potevano mica tradire!!! Pena l'uccisione o l'esilio in un convento.
Non che io sia una tifosa dei tradimenti, ci mancherebbe... però questa cosa mi ha innervosita un bel po'. Poi, tenendo conto del periodo storico,  mi sono resa conto che era quello che permetteva la società dell'epoca.

Sono, infine, rimasta un tantino meravigliata dai fiumi di alcol che passano dalle coppe alle gole dei tanti protagonisti del racconto che, volenti o nolenti (perchè a volte erano vere e proprie torture), ingurgitavano di tutto. 
Anche la stessa zarina, in più occasioni, finiva ubriaca... e pure con il pancione.  

Bel libro. Lo consiglio. 
Un ultimo appunto: bellissima copertina ma la ragazza, secondo quanto ho capito dalle descrizioni, non somiglia affatto alla zarina... capelli scuri, boccoli... in copertina c'è un'altra donna.
***
Zarina
Ellen Alpsten
Dea Planeta
621 pagine
17.00 euro

1 commento:

  1. Sono Alina Sergio di Pisa, mi capita di trovare commenti online sulla dottoressa Adeleke il grande mago africano per aiutarmi e sono felice che la mia famiglia sia restaurata .. Voglio usare questo mezzo per ringraziarlo di aver riportato il mio ex marito a me .. mi ha solo detto di fornire gli oggetti necessari per l'incantesimo e cosa che ho fatto e mi ha detto che dopo aver ricevuto gli oggetti in 24 ore inizierò a vedere il risultato ed è davvero un uomo delle sue parole contattalo oggi e risolvi il tuo problema.
    E-mail: aoba5019@gmail.com
    Whatasapp: +27740386124

    RispondiElimina