domenica 26 agosto 2018

Ti ho trovato fra le stelle (F. Zappia)

Ti ho trovato fra le stelle è un romanzo moderno. Modernissimo, direi. Uno di quelli che si può anche far fatica a seguire se non si conosce il mondo del fandom, delle fanfiction e dei fumetti. O, per lo meno, se non ci si informa su termini di questo tipo per capire di cosa stiamo parlando.

E' un libro che ho letto contemporaneamente a mia figlia: lo ha voluto comprare lei attirata dalla copertina - che non è affatto male, lo ammetto - e dalla trama che l'ha subito riportata ad un mondo a lei vicino.
Mi è sembrato adatto per la  Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle visto che la protagonista è un'adolescente così come sono adolescenti gran parte di coloro che interagiscono con lei. Inoltre, mi è utile anche per la Visual Challenge in quanto in copertina compaiono delle stelle.
Ebbene, l'ho letteralmente sottratto a mia figlia nei momenti in cui non era tra le sue mani e devo dire che è stato bello confrontarmi con lei sui vari capitoli letti e scambiarci pareri, condividere osservazioni.

Eliza Mirk è la strana della scuola. E' all'ultimo anno di liceo e non ama stare in mezzo agli altri, parlare con gli altri, relazionarsi con loro. Preferisce senza ombra di dubbio la sua vita nella rete dove è presente con lo pseudonimo di Lady Constellation, autrice anonima di un fumetto che spopola nella rete e che le ha anche permesso di dare vita ad un buon giro d'affari con gadget e tutto quello che può essere venduto, dedicato ai personaggi da lei inventati. Si trova bene nella rete: si relaziona con tanti fan che però non conosce in modo diretto, è una celebrità riconosciuta come tale on line ma nessuno (tranne pochi fedelissimi suoi collaboratori) sa realmente quale volto si nasconda dietro allo pseudonimo di Lady Contellation. E ad Eliza va bene così. Più che bene. E' riuscita a creare un buon equilibrio tra la sua vita in famiglia, a scuola e nella rete dove quest'ultima è senza ombra di dubbio dominante e di gran lunga più soddisfacente delle altre due.
Quando però conosce Wallace, l'ultimo arrivato nella sua classe, questo equilibrio inizia a vacillare soprattutto nel momento in cui si rende conto che anche la vita reale vale la pena di essere vissuta, che ci può essere qualcuno con cui sentirsi in sintonia senza dover indossare la maschera dell'anonimato virtuale.
Nel momento in cui inizia ad uscire dal suo guscio e ad assaporare una nuova vita da adolescente, però, qualche cosa la catapulta in un buco nero che sembra non avere fine.

La storia è la perfetta fotografia degli adolescenti di oggi. Non voglio generalizzare, ovviamente, ma credo che sia piuttosto comune rifugiarsi nella rete stringendo amicizie virtuali che appaiono molto più semplici - e a volte anche più profonde - di quelle reali.
Dietro ad una tastiera non si deve fare i conti con lo sguardo altrui, con la presenza fisica altrui, con emozioni che potrebbero trasparire da una goccia di sudore, da un improvviso calo di voce o da un rossore in viso.
Tutto molto più facile in rete, tanto da annientare tutto il resto.

Quello di Eliza è un personaggio ben costruito che trasmette tutte le sensazioni che la investono, travolgendola a volte. E' una giovane incapace di venire fuori da quel guscio che si è costruita addosso e solo ad un certo punto della storia si rende conto che questo suo modo di fare l'ha resa addirittura un'estranea in casa sua. Vive con suo padre, sua madre ed i suoi fratelli ma è come se fossero coinquilini più che una famiglia: non sa nulla dei suo fratelli, non partecipa alle loro gioie, alle loro conquiste così come i suoi genitori sanno pochissimo di lei, tanto da arrivare a mettere un piede in fallo, creando una situazione disastrosa da quello che avrebbe voluto essere un gesto positivo nei confronti della loro figliola.

Dalla storia emerge quanto la rete, spesso, allontani i più giovani dal loro mondo e questo mi ha fatto molto riflettere: senza nulla togliere al successo virtuale di Lady Constellation, quanto sacrifica Eliza sull'altare della gloria telematica? Non se ne rende neanche conto, probabilmente, fino a che non si scontra con una realtà che sa anche essere dolorosa ma che, comunque, è una realtà che può dare tanto, molto di più di quanto possano dare orde di fan.

Ho molto apprezzato la figura di Wallace: un ragazzo schivo, anche lui chiuso a riccio ma che con Eliza si scioglie e, seppur con i suoi tempi, si apre come non ha mai fatto con nessun altro. Ha una storia da raccontare e decide di farlo proprio con lei.

Grande sorpresa per me sono stati i fratelli di Eliza: ho molto apprezzato il loro modo di fare che emerge nell'ultima parte del libro. Dimostrano di essere molto più maturi di quanto non si possa pensare e, soprattutto, di avere a cuore le sorti della sorella strana.

La storia principale si alterna a frammenti di quella che Lady Constellation propone sotto forma di fumetto e vengono proposte anche delle immagini. Idea carina che permette anche di farsi un'idea di ciò che ha reso questa anonima autrice tanto famosa on line.

Se mi è piaciuto? Superando l'iniziale difficoltà dovuta a termini a me poco familiari, debitamente documentatami in merito, devo dire che è stata una piacevole sorpresa. Storia adatta a giovani lettori (e non solo) ma non per questo superficiale o priva di argomenti importanti. La perdita, la diversità, la sincerità, l'amore, il disagio... c'è tanto da interiorizzare e mi auguro che a mia figlia - che è rimasta un po' indietro nella lettura rispetta a me - piaccia tanto quanto è piaciuto alla madre e che, soprattutto, come lei si fermi a riflettere un po'.

Un'ultima osservazione: quella resa in italiano è la traduzione del libro originale Eliza and Her Monsters. A lettura ultimata, pur ammettendo che il titolo italiano ben ci sta con la storia ed ha un suo perchè, personalmente trovo più calzante quello originale. Eliza e i suoi mostri: i mostri che nascono dalla sua penna ma anche i mostri che spuntano nella sua vita di ogni giorno e con i quali, volente o nolente, si trova a lottare. Bella anche l'altra copertina, pur riconoscendo che quella delle edizioni Giunti non è affatto male.

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