venerdì 17 agosto 2018

L'educazione (T. Westover)

Gran bel libro. Duro, difficile, inaccettabile a tratti, violento anche ma sempre intenso e vero. 
La storia di Tara è la storia di una bambina nata e cresciuta in una famiglia mormona ed estremista dell'Idaho. 
Un padre fanatico e convinto che il mondo stia per finire, che non ci si possa curare dai medici perchè non vogliono guarire ma annientare, che i figli debbano essere educati in famiglia lontani dalle tentazioni del mondo e dalle sconcezze di una società che non rispetta i precetti di un Dio che è capace di provvedere a tutto; una madre incapace di vedere ciò che capita davanti ai suoi occhi e schieratasi, nonostante tutto, dalla parte del suo uomo; un fratello violento e capace di godere nel far soffrire gli altri nella vita quotidiana: in mezzo a tutto questo c'è lei. 

Tara è una bambina che non ha mai vissuto in mezzo ad altri che non fossero i suoi familiari. 
E' cresciuta con le violenze fisiche di uno dei suoi fratelli, con quelle psicologiche del padre, con una madre che non è stata capace di rendersi conto (o che non ha voluto) di ciò che capitava nella sua famiglia o, per lo meno, non è stata capace di dire basta, in un modo o nell'altro anche davanti a situazioni estreme.
Eravamo stati feriti, sfregiati e contusi, le nostre gambe avevano preso fuoco e le nostre teste erano state aperte. Avevamo vissuto in stato di allerta, in una specie di terrore costante, col cervello inondato di cortisolo perchè sapevamo che quelle cose potevano succedere da un momento all'altro. Perchè il papà metteva sempre la fede davanti alla sicurezza. Perchè si credeva nel giusto e continuava a crederlo - dopo il primo incidente con la macchina dopo il secondo, dopo il bidone, il fuoco, il bancale. E a pagare eravamo sempre noi.
Tara Westover è la protagonista del libro L'educazione e l'autrice dello stesso: ha chiamato a raccolta i suoi ricordi ed ha reso nota una storia dolorosa che parla, però, di riscatto, di coraggio oltre che di una profonda sofferenza.

Quella raccontata è la storia della sua crescita ed è molto toccante. 
Libro ben scritto, Tara riesce a trasmettere sensazioni che non lasciano indifferenti. 
Non è una lettura semplice, questo va detto: le malattie che vanno curate con le erbe e non dai medici, i bambini che devono nascere in casa e se il parto non va bene sarà stata la volontà di Dio, istruzione familiare per tutti, un mondo chiuso tra le mura di una casa e della discarica di famiglia, senza contatti con nessuno che di questo mondo non faccia parte.
Questo è il mondo di Tara e questo è ciò che la lega ad una terra che l'ha segnata nal profondo.
E' la storia di una bambina prima, di una giovane donna poi, che non ha mai avuto gli strumenti per comprendere appieno la situazione di una famiglia diversa dalle altre, che ha subito in silenzio senza possibilità di ribellione ciò che le veniva insegnato e che, anche nel momento in cui ha avuto l'opportunità di cambiare la sua vita, ha fatto fatica a prendere una decisione, l'unica possibile. 
Dolorosa e definitiva ma che segna la sua rinascita come persona.

Quello della protagonista è il personaggio che maggiormente colpisce: le sue contraddizioni, la sua voglia di cambiamento ma, allo stesso tempo, la sua convinzione di non doversi ribellare e di dover abbassare la testa davanti a ciò che suo padre impone con tanta enfasi. E' così che è stata cresciuta e non ha motivo di credere che ciò possa essere sbagliato.
Eppure... arriva il momento in cui mette in discussione tutto ciò. Tara cresce, matura, scopre che può avere una possibilità che sia lontana dal rischio di essere schiacciata ogni giorno da una lastra di metallo nella discarica di famiglia.
Più volte Tara è sul punto di dire basta e più volte ci ripensa, torna in quella casa in cui spera, probabilmente, di trovare qualche cosa di diverso o di poter essere lei l'artefice di un cambiamento che possa riguardare tutti. Ci prova, scopre che in lei vivono due persone: una felice e una triste; una succube della propria famiglia ed una vogliosa di avere un futuro diverso. Ed è una lotta continua tra le due. Una lotta difficile, che richiederà tempo e coraggio. 
Coraggio: è ciò che credo davvero sia il fondamento dell'intera storia. Coraggio di vivere giorno dopo giorno in una realtà come quella che la famiglia le ha cucito addosso, coraggio di immedesimarsi in quelle idee m anche coraggio di maturare, di crescere, di iniziare a pensare con la propria testa e fare delle scelte diverse. Come fa Tyler, uno dei fratelli maggiori di Tara, ad esempio. E non solo lui.

Coraggio ma anche speranza, fiducia, possibilità. E diversità. Perchè Tara inizia a sentire il peso della sua diversità nei confronti di chi vive una vita diversa dalla sua, dove indossare una maglietta a maniche corte non è peccato, dove ci si può liberamente lavare le mani con il sapone dopo essere stati in bagno senza peccare e molto altro ancora.

Quello della madre è un personaggio che salta agli occhi: una donna che abbassa la testa davanti all'estremismo predicato e attuato da suo marito, che cura le malattie con oli e misture convinta di ciò che fa anche quando davanti ai suoi occhi si susseguono fotogrammi che parlano di necessità di gran lunga diverse, che potrebbe fare la differenza se solo volesse. Cosa che, però, non fa.

Ho letteralmente odiato Shawn, il fratello violento. L'ho odiato per il suo modo di essere ma ammetto di aver odiato anche tutti coloro che l'hanno sempre giustificato, che hanno accettato le sue violenze (perchè non è solo Tara che le subisce) e che non hanno fatto nulla per fermarlo, per aiutarlo e, allo stesso tempo, mettere la parola fine ad una scia di violenza che durava, in casa, da sempre.

E poi il padre di Tara e dei suoi fratelli. Un uomo convinto di essere nel giusto, convinto che il mondo fosse un luogo minaccioso e potesse corrompere i membri della sua famiglia tanto da ritenere necessario restare entro i confini della propria famiglia, senza eccezione alcuna. Un uomo che diventa anche pericoloso con il suo modo di fare e che si dimostra molto persuasivo.

E' un libro molto bello nella sua tragicità.
Non intendo dire che sia una bella storia visto che è molto dolorosa e che porta a scelte difficili, soprattutto tenendo conto che si tratta della vera vita dall'autrice.
E' una bel libro perchè intenso, profondo, capace di trasmettere sensazioni che toccano le corde del cuore e che rendono consapevoli di quanto la realtà possa essere difficile, a volte.


Ringrazio le organizzatrici della Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle che mi hanno permesso di conoscere questa autrice e la sua storia in quanto titolo suggerito nell'ambito della macro-categoria Harry Potter. 

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