Il principe Honorius Jorg Ancrath riuscirà a diventare imperatore, come ha promesso? Non lo so e, onestamente, non ho nessuna intenzione di scoprirlo. Credo che i lettori potranno saperlo leggendo il seguito del libro Il principe dei fulmini ma io non sarò uno di questi.
Nel leggere questo libro di Lawrence ha avuto la prova di ciò che, a dire il vero, sapevo già. Il fantasy, questo tipo di fantasy, non è nelle mie corde. E non sono stati tanto i fiumi di sangue versato, le crude scene di lotta che vengono descritte o gli scenari di devastazione di cui si parla a convincermi. No no. E' stata l'eccessiva assurdità della situazione narrata che, proprio, mi ha fatto escludere la possibilità di andare alla scoperta del seguito.
Il principe Honorius Jorg Ancrath è un ragazzino di 14 anni che, a quell'età, è già un pluriomicida assetato di vendetta, alto un metro e ottanta, magro ma muscoloso a furia di maneggiare armi pesanti e andare in giro dentro ad una pesante armatura. E' un capo indiscusso di un gruppo di Fratelli violenti ma a lui fedeli.
La storia si snoda su due piani: una narrazione al presente ed una che rimanda a quattro anni prima quando il giovane principe, allora un bambino di dieci anni, assistette suo malgrado all'uccisione di sua madre e del suo fratellino. Da quel momento in lui - ritrovato quasi dissanguato ma sopravvissuto nonostante un corpo martoriato - cresce di giorno in giorno la sete di vendetta che lo porterà ad allontanarsi sempre più dal suo status di principe per vivere in strada.
Intende vendicare la morte di sua madre, la regina, e del suo fratellino, il principino William. Lui viene dato per morto, nessuno più lo cerca, nessuno può lontanamente immaginare che possa essere sopravvissuto... Eppure... non solo sopravvive ma diventa un capo indiscusso, sanguinario e senza scrupoli, che non si ferma davanti a niente e a nessuno.
Non mi dilungo sulle vicende narrate per non togliere il gusto - a chi amasse questo genere di letture - di conoscere la storia. Mi permetto di fare alcune osservazioni e far presente ciò che mi è meno piaciuto di questo romanzo.
Una cosa su tutte: l'assurdità, sempre più marcata, che traspare dalla figura di un ragazzino quasi invincibile, che un momento prima gronda sangue ed un momento dopo affronta e stermina un intero esercito. Un ragazzino che viene accoltellato di poco sotto al cuore e che non si capisce bene come fa a guarire e a tornare poco dopo ad affrontare decine di guerrieri grandi e grossi... vincendo contro tutti. Ok, c'è anche una buona dose di magia in un racconto di questo tipo ma una storia così inverosimile non mi è piaciuta affatto... Non amando particolarmente il fantasy probabilmente è un mio limite e non riesco a capire appieno le caratteristiche di un libro di questo tipo... Quel che mi viene spontaneo pensare è che, per me, la lettura deve essere un piacere... La storia deve coinvolgermi ed appassionarmi: in questo caso non è capitato e sono felice di averlo terminato. So che c'è un seguito, è lo stesso Jorg che lo lascia intendere quando dice di voler diventare imperatore ma io, davvero, non ho nessuna intenzione di scoprire se ciò accadrà e, soprattutto, come.
Al di là dell'assurdità della situazione, in diversi passaggi mi sono proprio persa ed ho avuto la sensazione che alcune scene venissero lasciate in sospeso in un modo alquanto sbrigativo.
Ammetto di aver letto una frase dopo l'altra con la voglia di capire fino a che punto Jorg potesse spingersi e quanto altro sangue avrebbe potuto spargere - risparmio i particolari... non sono molto gradevoli, sulle lotte e su ciò che capita, in diverse situazioni, ai cadaveri lasciati lungo il cammino... - ma la lettura non mi è risultata comunque gradita.
Se qualcuno l'avesse letto e volesse dirmi la propria opinione, magari per farmi ravvedere... bhè, è il benvenuto, anche se credo che sarà davvero difficile convincermi a leggere il seguito o a dire che, tutto sommato, la lettura mi sia piaciuta.
L'ho letto in e-book e, al di là della costruzione di diverse frasi piuttosto artificiosa e poco chiara, non ho notato errori di battuta come, invece, mi è capitato con l'altro libro letto in e-book.
L'ho letto in e-book e, al di là della costruzione di diverse frasi piuttosto artificiosa e poco chiara, non ho notato errori di battuta come, invece, mi è capitato con l'altro libro letto in e-book.
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