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venerdì 22 gennaio 2021

Wolfsong. Il canto del lupo (T. J. Klune)

Sono impopolare... ma Wolfsong non mi è proprio piaciuto. Non tanto perché si tratta di un genere che mi piace poco - i licantropi non fanno per me, non mi incuriosiscono le storie che li riguardano, non mi coinvolgono - quanto perché ho trovato la narrazione ripetitiva, ridondante e con una storia che si sarebbe potuta risolvere con molte pagine in meno rispetto a quelle effettive.

La storia ha inizio con un ragazzino che viene abbandonato da suo padre.

Ox ha dodici anni e si sente dire, prima che la porta alle spalle di suo padre si chiuda per sempre, che non vale nulla e che sarà sempre preso a calci nel sedere. Un bel modo di salutare un figlio che resta solo con una madre che si farà carico esclusivo di lui, d'ora in avanti.

Da quel momento passano gli anni e quando Ox ne ha sedici una casa vicino alla sua si popola di gente - una famiglia mai incontrata prima - piuttosto bizzarra. Uno di loro, un ragazzino di qualche anno più giovane di lui che risponde al nome di Joe, ha una particolarissima reazione quando lo incontra e ricomincia a parlare dopo essersi rifiutato di farlo per anni, a seguito di un rapimento con annesse violenze subite.

Ox non comprende del tutto ciò che sta accadendo: è sempre stato un ragazzino definito lento nell'apprendimento e nelle sue razioni ma si rende conto che con quella famiglia inizia a crearsi uno strano legame, fino a quel momento per lui sconosciuto.

A diciassette anni scopre la vera natura di quella famiglia: sono licantropi, legati da un forte legame che, in un modo o nell'altro, riguarda anche lui che licantropo non è. Allora, se stanno così le cose, cosa gli sta succedendo? Come mai gli viene riconosciuto un ruolo, all'interno del branco, pur essendo un umano? 

E cosa lo lega sempre più a Joe? 

Quando gli equilibri raggiunti iniziano ad essere minacciati da vicino da una spirale di violenza e quando Ox si trova solo, abbandonato da Joe ed una parte del suo branco perché alla ricerca di vendetta, le cose cambiano. Ox cambia. Cresce, matura e al ritorno Joe trova qualche cosa di diverso. Di molto diverso. Gli equilibri di un tempo sono oramai solo un lontano ricordo tanto che sarà necessario cercarne di nuovi...

Questa, in soldoni, la trama. 

E' un genere che non amo particolarmente ma che ho voluto sperimentare per non avere dei pregiudizi di nessun tipo in fatto di letture. Un urban fantasy (si dice così? Bho... non sono esperta) mixato con un LGBT... niente che sia nelle mie corde. Ma, lo ripeto, non è stato questo a disturbarmi... ho letto altro di questo genere e ricordo che non mi era dispiaciuto poi così tanto sperimentare.

In questo caso ho trovato la narrazione ripetitiva soprattutto per le tante, tantissime volte in cui si ripete lo stesso concetto di legame, di appartenenza... continuamente, fino a noia. Alla fine è stato come se mi sentissi, da lettrice, considerata una cretina. Ho capito il concetto di appartenenza, il legame, non soffro di perdita di memoria a breve termine! Non serve ripeterlo ogni tre per due!

E poi io sono tuo, tu sei mio, mio figlio, mio fratello, mio padre, branco, branco, branco, branco, tuo,  mio, mio, tuo... troppo, ragazzi! Ho capito, basta! Questo è ciò che ho pensato. 

Mi è piaciuto assistere alla crescita dei personaggi, questo sì. Alla loro maturazione fino al raggiungimento della consapevolezza di ognuno circa il proprio ruolo e le proprie responsabilità ma questo non basta per darmi la spinta a leggere il seguito. Proprio no. Sarò anche impopolare ma è andata così.

E poi nella parte finale secondo me poca coerenza. I lupi sentono gli odori, avvertono le sensazioni gli uni degli altri, le paure, i battiti cardiaci che accelerano e decelerano, le situazioni di pericolo, le emozioni. a volte gli stessi pensieri... lo si ribadisce continuamente. E quando avrebbero dovuto accorgersi realmente di qualche cosa di strano in Ox, che si sta avvicinando un pericolo bhè... nessuno dei lupi se ne accorge!

Sempre parlando di coerenza... Ox che se la prende per una scelta di Joe... e lui che fa esattamente la stessa identica cosa, mosso dalle stesse identiche motivazioni.

Finale facilmente prevedibile e un po' frettoloso rispetto alle tante descrizioni e alle tante ripetizioni avute in precedenza. Avrei preferito minori ripetizioni in precedenza e, magari, maggiore cura nel finale.

Mi piace, non è stata una lettura nelle mie corde. Un mio limite, sicuramente. 

E non è che non lo consigli perchè non è piaciuto a me. Non sono quel tipo di lettore. Anzi, lo consiglio a chi crede che possa essere una lettura nelle proprie corde e poi mi farebbe anche piacere confrontarmi con opinioni differenti.
***
Wolfsong
T. J. Klune
Triskell Edizioni
521 pagine
15.00 euro copertina flessibile - 5.99 Kindle

domenica 7 ottobre 2018

Quando nessuno ascolta (C. K. Harp)

Dodici anni sono passati dal giorno in cui si sono detti addio ma tra loro, anche se ognuno crede di convincersi del contrario, niente è cambiato.

Roger Wallace e Waylon Mars hanno preso due strade diverse, hanno tentato di dimenticare ma ciò non è servito a cancellare l'uno dalla mente e dal cuore dell'altro.

E' così per Roger che, reduce da un profondo dolore, si trova a fare i conti con una vita che sta cadendo a pezzi ed è così per Waylon che ha trovato un successo anelato per anni ma che non è quello che davvero avrebbe voluto. Ora ha soldi, fama, fans ma gli manca ciò che di più prezioso ha conosciuto quando era un giovane con una chitarra in mano e tanti sogni per la testa: l'amore.
Quell'amore che non risponde al nome di una ragazza. No. Risponde al nome di un uomo, oggi, un giovane atleta dalle spalle larghe allora, dodici anni prima. 
Quell'amore che risponde al nome di Roger.

Proprio in nome di quell'amore Way decise di andarsene lasciandosi alle spalle, non senza sofferenza, un sentimento profondo, ricambiato, per il quale valeva la pena soffrire. Ne ha la prova oggi, a dodici anni di distanza, quando incrocia quegli occhi, sente ancora quella voce, avverte quelle vibrazioni che per tanto tempo aveva evocato solo nei suoi ricordi. 

Roger non ha mai dimenticato quel ragazzo che gli faceva vibrare le corde dell'anima ma non lo ha nemmeno mai perdonato. Non ha perdonato quell'abbandono così improvviso, quella profonda sofferenza che è arrivata come un fulmine in ciel sereno. 
Ed ora non è disposto a tornare indietro. 
Oppure sì?

Quando nessuno ascolta è la storia di un amore profondo, di un amore tenuto il più possibile nascosto agli occhi dei più in quanto sconveniente, controcorrente, inopportuno. Soprattutto per Roger. O meglio, per la sua famiglia. Lui avrebbe tanto voluto uscire allo scoperto ma non sempre ciò che si ha in mente di fare è poi così semplice da realizzare soprattutto se si vive sotto al tetto di un padre-padrone che non ha nessuna intenzione di avere una checca tra i piedi, tantomeno in famiglia. Questo è il tono dei discorsi che fa a suo figlio senza che nessuno possa obbiettare più di tanto. 

Waylon, invece, può contare su una famiglia comprensiva. Ho molto apprezzato la figura del padre: un uomo che riesce ad ascoltare suo figlio anche quando non parla, che lo comprende anche quando è chiuso in un ostinato silenzio, che lo sprona a fare ciò che gli dice il cuore anche quando tutto, intorno, vorrebbe che facesse il contrario.
E' un uomo molto diverso dal padre di Roger, una famiglia molto diversa da quella di Roger.
Eppure è lui - Way - che scappa, lui che se ne va apparentemente senza motivo. 
Solo ora, a distanza di tanto tempo, Roger inizia a capire la verità, inizia a vedere là dove in passato aveva fatto finta di non vedere, a tirare le giuste, dolorose somme.

Devo ammettere che è stato il primo libro in cui fossero per protagonisti due uomini alle prese con una travolgente storia d'amore. Non mi era mai capitato prima e ammetto di averlo affrontato con un certo scetticismo. Mi sono ricreduta strada facendo. La storia è ben strutturata, i personaggi resi molto bene anche se, questo debbo sottolinearlo, mi sono imbattuta in parecchi errori che, in altre circostanze, mi avrebbero fatto innervosire.
Eh sì, dico in altre circostanze perché in questo caso la storia ha avuto la meglio sugli errori di traduzione (consideriamoli così) e non vedevo l'ora di sapere cosa sarebbe successo a quei due giovani che non temono di manifestare i loro sentimenti, che non temono di piangere, di tremare, di emozionarsi. 

Non è una storia semplice quella che viene raccontata. 
I due protagonisti si pongono, fin dall'inizio, con trasparenza davanti al lettore che comprende le loro paure, le loro difficoltà, le contraddizioni che i loro sentimenti provocano fin da ragazzini ma comprende anche la gioia dello stare insieme, la serenità e la sicurezza di un abbraccio, l'intensità di un sentimento tanto profondo quanto tormentato. Tormentato soprattutto per la necessità di salvare le apparenze quando, invece, sarebbe naturale e bellissimo stare insieme alla luce del sole.

La narrazione è più maschile di quanto non lo siano altri romanzi d'amore, lasciatemi correre il termine, canonici. Si usano degli intercalare da maschio, diciamo così, che rendono la storia ancora più vera, secondo il mio punto di vista. E i due protagonisti si fanno voler bene. Questa è la sensazione che ho provato a storia finita.

In coda al libro, dopo i ringraziamenti finali, segnalo la presenza dei testi delle canzoni cantate da Way.

Con questa lettura partecipo alla Challenge Di che colore sei? e ringrazio le organizzatrici per aver inserito questa categoria di letture e, in particolare, per aver suggerito questo titolo.

Ps. la copertina proprio non mi è piaciuta!