Non amo i racconti. Da sempre. Preferisco letture più corpose, storie più articolate di quelle che si consumano in poche pagine.
Il libro Le invisibili, però, mi incuriosiva. Innanzitutto perché parte di una collana che mi piace particolarmente – Nero Rizzoli – e poi perché mi incuriosivano le autrici coinvolte. Donne intente a scrivere storie di donne declinate in un modo particolare: il noir.
Tutte e quattro mettono su carta – ognuna secondo il proprio stile – storie di donne che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con la morte. Perché la provocano, la vivono quotidianamente, la anelano…
Sono donne che hanno una vita come tante, una famiglia come tante ma una storia particolare che, a quanto pare, solo loro conoscono. Perché è nel loro intimo che si insedia il male. Perché è nei momenti meno prevedibili che quel male emerge e trova la sua manifestazione.
Sono tutte donne che iniziano a fare i conti con loro stesse, con i loro istinti fino ad ora nascosti, con le loro inclinazioni più profonde. Sono donne che hanno subito e che non intendono più farlo o, per lo meno, che cercano il modo migliore per riscattare una vita vissuta sottotono e all’ombra di qualcuno. Che sia un marito, un agente, una madre, un intero paese.
A guardarle sono donne come tante: con gli occhi stropicciati al mattino, con qualche chilo di troppo, con una bellezza celata dietro ad un abbigliamento modesto giusto per non dare troppo nell’occhio. Ma sono anche donne di successo, arrivate all’apice dopo quella che per molti è stata una scalata ma che per loro è stato il destino.
Per tutte loro l’unica via d’uscita è la morte. Non la propria, però!
Una premessa: trattandosi di autrici che hanno scritto dei libri con dei protagonisti seriali e non avendoli letti, per me tutti i personaggi che vengono citati sono nuovi di zecca.
Lo è il Maresciallo Lopez che indaga su un omicidio avvenuto in una baia con richiami alla presenza di sirene.
Lo è l’Ispettrice Micol Medici che si trova ad indagare sulla morte di un importane discografico e su un giro di giovani di belle speranze, tutte potenzialmente interessate a farlo fuori.
Lo è il Sostituto Procuratore Imma Tattaranni che raccoglie – sotto forma di lettera – la confessione di una donna che sta scontando la sua pena e che sceglie proprio lei per fare chiarezza su alcuni aspetti oscuri della vicenda che l’ha vista protagonista.
Da ultima, ma non credo che sia un personaggio seriale, arriva la storia di Rachele che mette in piedi un accordo alquanto sui generis con una donna, Connie, vittima delle angherie di suo marito.
Sono tutti racconti scorrevoli (devo ammettere che quello che mi ha appassionata più di tutte è stato il terzo, quello scritto a mo' di lettera) con donne che vengono ben descritte seppur in poche pagine.
Ognuno dei vari racconti avrebbe potenzialmente potuto essere strutturato maggiormente ma devo ammettere che l’abilità di un autore, un’autrice in questo caso, sta anche nel dare compiutezza ad una storia quando non si hanno troppe pagine a disposizione.
Resto dell’idea che i racconti mi lascino sempre addosso un certo senso di incompiuto e, potendo scegliere, sceglierei un romanzo più strutturato ma devo dire che tutto sommato la lettura de Le invisibili, non è stata poi così male.
***
Le invisibili
G. Genisi, M. Oliva, M. Venezia, G. Verasani
Rizzoli editore (collana Nero Rizzoli)
228 pag.
16.00 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle, audiolibro
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