domenica 13 dicembre 2020

Le solite sospette (J. Niven)

Anche Le solite sospette è un libro che avevo in mente di prendere in prestito prima che le misure anti-Covid imponessero la chiusura delle biblioteche. In attesa dell'attivazione del servizio di distribuzione a domicilio da parte della nostra biblioteca comunale ho approfittato della piattaforma Mlol anche se, lo ammetto, non avevo tanta voglia di leggere sul tablet.

Pazienza! Ho fatto il sacrificio di cercare la posizione migliore per tenere il dispositivo comodamente in mano e ne è valsa la pena. Eh sì, perché mi sono trovata tra le mani una storia che mi ha fatto sorridere dall'inizio alla fine e in questo periodo ci voleva proprio.

Un libro che si apre con una morte piuttosto particolare di un uomo considerato uno stimato e ricco professionista che, invece, nascondeva una seconda vita fatta di eccessi e di gusti sessuali molto lontani da ciò che la sua tranquilla moglie avrebbe mai potuto immaginare. Susan, questo il suo nome, si trova all'improvviso non solo nei panni della vedova ma, soprattutto, di una vedova che passa all'improvviso dalle stelle alle stalle, sprofondando nei debiti che lui, il defunto marito, le ha lasciato tra capo e collo.

Accanto a lei un eterogeneo gruppetto di signore che, per un motivo o per l'altro, si imbarcano in un'impresa più grande di tutte loro messe insieme: svaligiare un banca e sparire con il malloppo per spassarsela e/o sistemare qualche conto sospeso.

Surreale come idea ed anche come situazione e molto, molto divertente.

Tra passamontagne con originali scritte sulla fronte, tra armi riesumate dai tempi della guerra, tra complici attaccati ad un respiratore, le insolite sospette mettono a segno un colpo che mai nessuno avrebbe potuto pianificare.

Se poi pensiamo che alle loro costole c'è un sergente pieno di tanta buona volontà (povero Boscombe!) ma un tantino sfortunato, tanto da arrivare ogni volta ad un soffio dal mettere le manette ai polsi delle pericolose criminali, allora il quadro è completo.

In più passaggi quel poveretto mi ha fatto proprio compassione mentre loro, le protagoniste, tra una parolaccia ed una volgarità, tra un calice di champagne ed una suite a cinque stelle in barba alla banca svaligiata, hanno anche occasione di fare del bene nei confronti di una ragazzina fino a quel momento sconosciuta ma diventata oggetto delle loro attenzioni, in positivo ovviamente! 

E' una storia surreale, con delle situazioni un tantino esagerate ma ben costruite con una buona dose di genialità ed ironia. Devo dare merito all'autore di avermi divertita riscattando la figura delle "vecchiette oramai sulla strada del tramonto". Certo è che pensare di mettere a punto una rapina ad una banca con, tra l'altro, una delle criminali su una sedia a rotelle è alquanto fantasioso... ma efficace! Con il sistema di protezione della banca che non fa una granché bella figura e pure la polizia...

Chiudo con un insegnamento di cui le nonnine sono la prova vivente:

Meglio un buon piano oggi che un piano perfetto domani.

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Le solite sospette
John Niven
Einaudi editore
346 pagine
12.50 euro copertina flessibile - 7.99 kindle

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