lunedì 21 dicembre 2020

Il figlio dei ghiacci (E. McGregor)

Due storie in una. Anzi, più di due.

Nel libro Il figlio dei ghiacci, che attendeva da tempo di essere preso tra le mani, ho trovato diverse storie che si sono intrecciate tra loro.

È la storia di un’orsa che combatte con la fame e con il freddo, ma anche con esemplari della sua stessa specie, per difendere il suo cucciolo.

È la storia di una donna che combatte per difendere il suo cucciolo che deve fare i conti con una terribile malattia.

È la storia di un giovane uomo che si è perso e che, nel tentativo di ritrovare sé stesso, si allontana dal mondo sperando che si dimentichi di lui mentre lui è sulle tracce di una spedizione che, anni prima, aveva appassionato suo padre.

È la storia di una spedizione tra i ghiacci che ha coinvolto due navi con 130 marinai impegnati, assieme a Sir John Franklin, a trovare il mitico passaggio a Nord Ovest.

Dal punto di vista emotivo ciò che colpisce maggiormente è la corsa contro il tempo di una madre per salvare la vita di suo figlio ma non è la sola che arriva al lettore.

Prima, tra tutti, arriva la storia di quelle due navi e di quell'equipaggio di cui personalmente non sapevo niente ma che sono realmente esistiti e che la storia ci consegna come dispersi, scomparsi tutti inesorabilmente tra i ghiacci. Navi comprese. Una spedizione coraggiosa, dove la capacità di sopportazione ed il coraggio degli equipaggi della HMS Erebus e Terror arrivano a sconvolgere il lettore per la cruda realtà che gli pone davanti agli occhi. Tutti morti. Questo ci dice la storia. Gli uomini a bordo di quelle navi morirono tutti tra atroci sofferenze, privazioni, fatica, freddo. Le loro doti, la loro straordinaria lealtà e l'affetto reciproco, però, non sono morti con loro. Sono arrivati fino a noi come potente esempio per tutti coloro che si trovano a compiere un cammino nell'oscurità. La scomparsa delle navi e degli equipaggi risale al 1847.

Non ho mai approfondito la storia di Franklin prima d'ora. Ha scoperto davvero il Passaggio di Nord Ovest? Lo hanno fatto altri dopo di lui? O gli ultimi superstiti delle due navi, senza rendersene conto, lo hanno inconsapevolmente attraversato nei loro ultimi, disperati giorni di vita?

Ovviamente si tratta di un romanzo e non di un resoconto fedele di quanto accaduto. Visto come sono andate le cose sarebbe impossibile fare ciò. Ci sono delle tracce del loro viaggio, questo è vero. E' altrettanto vero che quella che è stata definita la marcia della morte dei due equipaggi - che hanno abbandonato le navi oramai ostaggio dei ghiacci - non può avere riferimenti precisi, non si può sapere cosa avvenne prima e cosa dopo. 

Ho letto la storia dei due equipaggi con grande curiosità. Inizialmente pensavo che fosse pura invenzione ma strada facendo mi sono resa conto che non era così ed ho avuto la necessità di andarmi a documentare. Storia toccante. Molto. Ho sofferto con quegli uomini e mi sono resa conto di quanta fatica, di quando dolore ma anche di quanta passione ci sia dietro determinate avventure estreme.

Poi c'è la storia di Jo. Una donna che in brevissimo tempo vede cambiare la sua vita. Non una sola volta ma più d'una, fino a dover arrivare a combattere per trovare qualcuno che possa salvare suo figlio. Quel qualcuno è il figlio di suo marito, John, che dopo la morte del padre avvenuta per un incidente stradale di cui si sente responsabile, ha fatto perdere le sue tracce. 

E' un bel romanzo. Ho avuto per l'ennesima prova che non è necessario correre dietro alle ultimissime uscite per avere tra le mani un bel libro. Scritto in modo lineare ed efficace, con precisione descrittiva sia per quanto riguarda gli ambienti (si ha proprio la sensazione di avere freddo mentre si legge della spedizione) che dei protagonisti. Ho davvero sofferto con loro, ho sperato con loro, mi sono emozionata ed anche rattristata in più punti.

E se, da una parte, l'epilogo può sembrare un po' troppo semplicistico (non dico altro per non togliere il gusto della lettura) ciò passa in secondo piano davanti a tutta la struttura del libro che, secondo me, colpisce il lettore per la storia delle due navi piuttosto che per tutto il resto.
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Il figlio dei ghiacci
Elizabeth McGregor
Sonzogno Editore
409 pagine
prezzo di copertina 17.56 euro edizione del 2001

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