lunedì 17 febbraio 2020

La sala da ballo (A. Hope)

Era da tanto tempo che non mi commuovevo nel leggere un libro.
Con La sala da ballo mi sono commossa.

E' un libro bellissimo, a mio parere, forse il più bello letto fino ad ora. Narra una storia d'altri tempi - siamo nell'Inghilterra del 1911 - e pone al centro un amore sbocciato in un luogo in cui si respira di tutto, tranne che l'amore.

Ella è una giovane donna che lavora in una filanda e che, da un giorno all'altro, si trova confinata tra le quattro mura di un manicomio. Non riesce a capire come mai sia capitata in un posto come quello e spera di uscirne presto. Non sarà così.

John è un uomo taciturno che racchiude un dolore grande nel petto. E' un dolore che lo consuma e che lo porta ad isolarsi da un mondo che gli ha tolto tutto ciò per cui valeva la pena vivere. 

Charles lavora come medico nella struttura in cui sono confinati entrambi: lei nell'ala destinata alle donne, lui nell'ala destinata agli uomi. Ama la musica ed è convinto che essa possa aiutare le persone con le quali condivide i suoi giorni, seppur in ruolo differenti. Per questo, quando viene assunto nel manicomio anche con il ruolo di direttore di una piccola orchestra, sente di avere una missione che va oltre il suo ruolo di dottore.

Ecco dunque che in una sala della struttura, la sala da ballo, ogni venerdì uomini e donne hanno modo di condividere degli spazi altrimenti a loro preclusi e possono farlo a ritmo di musica. Il venerdì diventa il giorno più atteso da parte di tutti, anche da parte di chi, come John, è abituato a starsene in disparte.

Nel momento in cui Ella e John si incontrano (la prima volta, a dire il vero, si scontrano), quando i loro occhi si perdono gli uni negli altri, le giornate iniziano ad avere un senso, i giorni a scorrere veloci nonostante la fatica, nonostante la segregazione, nonostante l'isolamento. Perchè il venerdì sera è il momento in cui i loro corpi si sfiorano durante il ballo e le loro anime si accarezzano.

Quella di Ella e John è una storia commovente, un amore struggente in un ambiente in cui i due sono finiti non si capisce bene perchè. In quel manicomio ci sono persone che si strappano i capelli, che parlano da sole, che hanno atteggiamenti sopra le righe ma non è così per loro due. E' questo, probabilmente, l'aspetto che avrei preferito che si approfondisse maggiormente: il perchè Ella e John sono finiti lì, con qualche dettaglio in più sulla loro vita precedente. Questo, sì, mi è mancato.
Per il resto, però, è stato un crescendo di emozioni con personaggi che si svelano piano piano e mostrano il loro volto contro ogni aspettativa.

E' il caso di Charles, in particolare. Sulle prime ho pensato che potesse essere un personaggio positivo ma che, alla fine, ha dimostrato di essere l'unico che il manicomio se lo meritava davvero, come paziente, però!

Non dico altro. Mi limito a dire che questo amore mi ha coinvolta e il finale mi ha commossa come non avrei mai immaginato.
Ben scritto, l'autrice è stata capace di trasmettere emozioni, di offrire descrizioni molto precise e non eccessive anche nei passaggi più crudeli perchè, va detto, in una struttura come quella di crudeltà se ne verificavano e non poche. 

Ho scoperto questo libro in biblioteca e devo dire che stavolta è stata una bellissima sorpresa. Letto con piacere. Anzi, con un piacere crescente dalla metà in avanti quando le vicende hanno avuto sviluppi inattesi.

Devo dire che la parte che meno che mi ha coinvolta è stata quella che riguarda Charles (i capitoli sono strutturati raccontando le vicende intrecciate dei tre personaggi principali, proponendo i loro punti di vista alternati l'un l'altro. E' stata la parte meno interessante, quella che riguarda Charles, ma necessaria per comprendere la sua personalità, i suoi fini, il perchè dei suoi comportamenti.

E' un libro che consiglio caldamente di leggere. E' una storia che emoziona e che fa anche riflettere sulle condizioni di coloro che finivano, all'epoca, nei manicomi. Questo mi ha lasciato un pizzico d'amarezza ma la storia, in quanto tale, è molto bella. 
***
La sala da ballo
Anna Hope
Ponte alle grazie (Salani Editore)
395 pagine
16.80 euro copertina flessibile

4 commenti:

  1. Non lo avevo mai sentito prima. In biblioteca si trovano spesso delle perle.

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    1. E' proprio vero, Corie! Bellissima sorpresa stavolta!

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