martedì 31 dicembre 2019

Nelle terre estreme (J. Krakauer)

Ho chiuso l'anno con la lettura di Nella terre estreme.
Il libro narra la storia vera di Chris McCandless, un giovane che nell'aprile del 1992 decide di inziare un viaggio verso l'Alaska. Solo. Con pochi mezzi (per scelta) a sua disposizione.
Il suo obiettivo è quello di lasciare la civiltà del tempo per immergersi in modo autentico nella natura. Vuole dimostrare a se stesso che può farcela da solo, senza l'aiuto di nessuno. 
Lascia la sua famiglia in modo netto, definitivo, senza lasciare traccia.
Il suo viaggio, però, non ha un positivo epilogo: viene ritrovato cadavere - morto di stenti - da un cacciatore. 
Il libro nasce dall'interesse del giornalista Jon Krakauer per il caso di questo giovane, per la sua storia, per la sua scelta di vita.

Il libro non è un romanzo ne' una biografia. L'autore, dopo aver raccolto diverse testimonianze - da parte della famiglia, da parte di coloro che lo hanno incontrato - e dopo aver ricostruito seppur con difficoltà il suo percorso da un diario che venne ritrovato accanto al cadavere, propone ai lettori non solo la storia di Chris intesa come viaggio fisico ma anche come viaggio psicologico alla ricerca di un equilibrio che, nella sua quotidianità, mancava.

Innanzitutto il lettore parte da una consapevolezza: Chris muore. Si sa già il finale della storia, si conosce come termina in viaggio. Essendo stato un fatto di cronaca molto discusso all'epoca ed avendo utilizzato il vero nome ed i veri riferimenti del ragazzo, era inevitabile che fosse così. Quello che propone l'autore è un approfondimento del suo essere, delle sue convinzioni, delle motivazioni che hanno mosso Chris così come altre persone che, nel tempo, hanno fatto una scelta analoga alla sua.

Ciò che mi ha maggiormente colpita di questa storia è l'atteggiamento di Chris: quel suo modo di tagliare ponti in modo netto e senza sofferenza, quella sua voglia di vita pura ed intensa lontano da ricchezze ed agi di qualsiasi tipo, il suo rapporto arrugginito con i familiari. 
A Chris non piaceva che gli si dicesse cosa doveva fare, e sarebbe stato scontento di chiunque. Sostanzialmente il suo problema non erano i suoi, ma il concetto stesso di genitori.
Partì all'avventura attirato dalla natura selvaggia, senza particolare conoscenze che avrebbero potuto aiutarlo nella propria sopravvivenza e senza alcuna aspettativa nell'intervento di qualcuno che potesse arrivare in suo aiuto. Un viaggio in solitaria, un viaggio consapevole in solitaria. Anche quando ha incontrato persone che si sono affezionate a lui, nel momento dell'addio non ha lasciato a nessuno il modo di raggiungerlo, di aiutarlo, di salvarlo dai rigori dell'Alaska e dagli stenti. 

La notizia della sua morte alimentò un vivace dibattito con molte persone che criticarono la sua scelta in modo colorito. Questa cosa mi ha fatto riflettere su come le scelte di ognuno, tanto più quando così estreme, possano provocare reazioni differenti negli altri. 

Le descrizioni dei luoghi sono molto dettagliate. L'autore rende alla perfezione momenti di vita del protagonista... in alcuni punti ho avuto l'impressione di avere freddo, lascio a voi immaginare il perchè!

La parte del libro che mi è piaciuta di più è quella in cui la sua famiglia - una famiglia che ha molto sofferto per la scelta di Chris - ne traccia i caratteri: la sua voglia di superare i propri limiti, l'insofferenza davanti alle regole, il suo opporsi ad ogni genere di istruzione che gli permettesse di perfezionarsi, la facilità con cui otteneva ottimi risultati con il minimo sforzo. I ricordi condivisi dai suoi familiari, dalle persone che lo hanno conosciuto, mi hanno permesso di conoscere a fondo il protagonista. Ne emerge un ragazzo dalla personalità complessa con dei palesi controsensi, come nel caso del suo rapporto con il denaro. 

Considerava la ricchezza qualcosa di vergognoso, corruttivo, intrinsecamente maligno, ma ironicamente possedeva un'innata indole da capitalista e riusciva a riempirsi le tasche con prodigiosa destrezza.

Il libro racconta una vita, non si limita a raccontare un viaggio. Ed è piuttosto coinvolgente. Mi spiace, però, che sia finita come è finita.
***
Nelle terre estreme
Jon Krakauer
Corbaccio Editore
266 pagine
16.60 euro

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