lunedì 10 dicembre 2018

Il tuo meraviglioso silenzio (K. Millay)

Nastya e Josh sono due diciassettenni ai quali la vita non ha fatto sconti. Portano sulle spalle dei fardelli pesanti, tanto pesanti da farli sentire entrambi sbagliati, come se si trovassero in una realtà a cui non appartengono e si dovessero difendere, giorno dopo giorno, da tutto ciò che li circonda.

Lei non parla da 452 giorni, da quando ha perso l'uso della mano sinistra a seguito di un'aggressione, da quando ha dovuto scrivere fine alla sua carriera di pianista provetta.
Lui è rimasto solo dopo aver perso tragicamente sua madre e sua sorella, prima, suo padre e sua nonna poi. 

Soli.
Sono entrambi soli.
Lei per scelta.
Lui perché la sorte è ciò che gli ha riservato.
Lei non ha nessuna intenzione di intrattenere rapporti di alcun tipo con nessuna delle persone che ha attorno e, soprattutto, non ha intenzione di dare spiegazioni di alcun tipo.
Lui vive dentro a precisi confini che ha eretto attorno alla sua vita e che nessuno ha intenzione di violare.

Nel momento in cui le loro esistenze si incontrano, nonostante la reciproca resistenza, qualche cosa cambia. Si cercano, anche se agli occhi di tutti non è così.
Si trovano, anche se si sforzano per mantenere le distanze e non affezionarsi l'uno all'altra. 
Ognuno ha un motivo ben preciso per evitare che accada ciò che, invece, si sta alimentando sotto la cenere. 
Ognuno riesce a dare all'altra quello che serve per sopravvivere e per tentare di guardare al futuro con occhi nuovi.
Entrambi hanno un pezzetto della propria vita da proteggere, da lasciare nell'ombra, da non svelare. Eppure non è così facile restare nascosti davanti agli occhi di qualcuno che sa leggerti nell'anima, di qualcuno che riesce a sentire i battiti del tuo cuore anche a metri di distanza. 

La storia va letta parola per parola senza fretta per assaporarne appieno ogni sfumatura ma è inevitabile ritrovarsi catturati in un vortice di emozioni che fanno diventare, ben presto, la lettura del prosieguo come una vera e propria esigenza.

Ciò che più mi ha toccata è stata la scelta dell'autrice di proporre due protagonisti giovani ma già così segnati dalla vita. Una scelta importante, che avrebbe potuto rendere la storia poco credibile se si fosse calcata troppo la mano. Ma non è affatto così.

Lei è una ragazza tormentata, segnata nel fisico e nell'anima. Anche nella mente, a dire il vero, visto che non si è mai psicologicamente ristabilita del tutto dopo quello che le è accaduto qualche anno priva.
Lui è un ragazzo che ha imparato a convivere con la solitudine ma che è convinto di essere destinato a perdere tutti coloro che lo amano. Ecco da dove arriva la sua tendenza a non lasciarsi coinvolgere da nessuno, al suo voler non amare. Non vuole perdere ancora qualcuno. Ha perso tutti e gli basta così. E' una ragazza difficile da capire. Una ragazza che non ha intenzione di farsi capire.

Devo dire di averli amati entrambi. Sono protagonisti di una storia d'amore fuori dai canoni delle storie d'amore classiche. Il loro è un amore tormentato, un sentimento che segue vie tortuose dall'inizio alla fine e che va verso un epilogo diverso da ciò che si potrebbe sperare.
Li ho amati entrambi. Anzi, a dire il vero, ho amato la loro storia e mi è sembrato di poter toccare con mano la loro sofferenza, il loro tormento, le loro difficoltà.
 
Non mancano colpi di scena e delle sorprese che tengono ancora di più il lettore attaccato alle pagine di un libro che merita davvero di essere letto.

L'unica annotazione che mi sento di fare è legata all'uso del virgolettato. Più volte mi sono imbattuta in dialoghi in cui le virgolette vengono aperte e non chiuse o non aperte per niente dopo un inciso ma quando, chiaramente, il personaggio sta parlando. Peccato. 
Ovviamente si tratta di un problemino che passa in secondo piano ma che è non è sfuggito ad una lettrice precisina come la sottoscritta. Nel complesso non ci ho fatto caso più di tanto per via della bellissima storia, della perfetta caratterizzazione dei personaggi, della capacità dell'autrice di dare intensità a dei ragazzi, appena diciottenni, provati dalla vita più di quando non lo possano essere persone molto più adulte di loro.
Brava, davvero brava. Credo che una storia così abbia richiesto molto lavoro vista la struttura perfetta della storia e vista anche la complessità della situazione proposta. Complessità che non equivale a pesantezza o a lettura difficile. Complessità che si traduce in un romanzo unico, uno dei più belli letti in quest'ultimo periodo dell'anno.

Ringrazio le organizzatrici della Challenge Di che colore sei che mi hanno fatto conoscere queste storie così dolorose, così intense ma anche così cariche di emozioni e tanto capaci di emozionare. Chiudo con questa lettura la partecipazione alla challenge e ne sono contenta: non ho brillato in fatto di quantità di libri letti ma devo dire di averne scoperti di molto belli e mi va più che bene così!

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