giovedì 27 dicembre 2018

La morte mi è vicina (C. Dexter)

Ho trovato La morte mi è vicina disponibile in biblioteca e l'ho scelto perché utile per due challenge a cui sto partecipando, perché mi piace il genere e perché adoro le edizioni Sellerio.
Non ho pensato di verificare se si trattasse, magari, di una serie e se ci fosse un preciso ordine di lettura. Cosa, questa, che ho fatto a lettura ultimata per togliermi una curiosità rendendomi conto di aver iniziato a conoscere l'ispettore Morse da uno dei libri più recenti che l'hanno come protagonista.
Non è la prima volta che mi capita e, sicuramente, mi sarò persa qualche cosa che mi avrebbe aiutato a mettere meglio a fuoco il personaggio. Fatto sta che la storia è autoconclusiva e che Morse si è presentato molto bene anche a chi, come me, non lo conosceva affatto.

L'ambiente in cui l'ispettore si trova ad indagare è quello di Oxford. Siamo alla vigilia della scelta di un nuovo rettore e sono solo due i candidati a tale carica. Entrambi hanno al loro braccio un'affascinante signora che non disdegna di utilizzare anche metodi piuttosto personali per agevolare la scalata al successo del marito. Ovviamente, le due donne si odiano ma non lo faranno mai capire!

In questo scenario Morse si trova ad indagare su alcune morti che sembrano legate da particolari coincidenze. 
Affiancato dal  sergente Robbie Lewis della Thames Valley Police, l'ispettore Morse conduce il lettore verso ragionamenti deduttivi che non sempre vanno verso la giusta direzione ma che, in ogni modo, hanno un loro perché.

Sono parecchi i personaggi che entrano in gioco e che reclamano un ruolo in una storia in cui ad essere importanti sono gli uomini ma dove sono le donne coloro che detengono realmente il potere. Con una buona dose di ironia, l'autore propone un'indagine che sembra portare da nessuna parte ma che analizza una serie di situazioni ben descritte e delineate al punto di rendere il lettore protagonista accanto a Morse di quelle deduzioni, di quei ragionamenti che, tra un capitolo e l'altro, non mancano di certo.

Ciò che più mi è piaciuto del libro è il rapporto che c'è tra Morse e Lewis. L'ispettore viene descritto come un uomo brutale, vulnerabile, arrogante e amabile con il quale Lewis ha lavorato spalla a spalla per tanti anni. Un uomo dai modi bruschi ma non cattivo, un uomo con difetti che non nasconde affatto e con delle fragilità che mi hanno fatto pensare al mio caro Harry Hole anche se siamo su due diverse tipologie di stili narrativi e diversa caratterizzazione dei personaggi.

Anche Morse ha un debole per la bottiglia, come Hole.
Anche Morse ha un carattere un po' burbero, come Hole.
Anche Morse è un uomo sostanzialmente solo, come Hole.
Le similitudini, però, finiscono qui. 
Il loro modo di operare è diverso. 
La loro tecnica investigativa è diversa così come è diverso lo stile narrativo dei rispettivi autori. 

Dicevo, il rapporto con Lewis: il sergente sembra succube del suo superiore ma questo non gli comporta alcuna sofferenza. I due uomini sono complici, si intendono anche senza parlare e ne' Morse si comporta volutamente in modo poco gentile con lui tantomeno Lewis soffre dell'atteggiamento spesso scostante del suo superiore. Si accettano così come sono e probabilmente sta qui la chiave della loro amicizia. Perchè prima che colleghi - questo ho inteso io - i due sono amici. Magari la lettura di altri libri della serie potrà aiutarmi a capire meglio certe dinamiche.

Ho apprezzato la tecnica deduttiva proposta ed anche le spiegazioni finali che arrivano con la deposizione del colpevole. Nulla rimane da chiarire, per il lettore, che scioglie ogni nodo leggendo, parola dopo parola, quanto successo.

Un'ultima nota: il libro che ho preso in prestito io era nuovo. Nuovo di zecca. Si sentiva tenendolo in mano, si vedeva guardando la copertina.... un vero peccato che nessun altro l'abbia chiesto in prestito perchè è una storia che si segue con piacere, ben scritta e - ma questa oramai è una mia fissa - di un bel formato comodo da tenere in borsa anche quando le pagine sono tante, come in questo caso.

Con questa lettura partecipo alla VisualChallenge che per questo ultimo mese di gara chiede una forchetta in copertina e la nuovissima  challenge Le quattro cavaliere dell'Apocalisse in quanto libro con più di 400 pagine, 456 per la precisione.

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