mercoledì 6 settembre 2017

La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte (J. B. Morrison)

Compiere 81 anni ed essere investito, proprio nel giorno del compleanno, da un camioncino del latte non è poi il massimo. Non lo è nemmeno se di anni se ne compissero di meno, ovviamente, ma per Frank Derrick, abituato ad una vita solitaria, quella che potrebbe essere considerata una circostanza sfortunata si rivela come l'occasione per una svolta alla sua vita da nonnino.
Una vita che non ha certo voluto, quella confinata in casa sua con l'unica compagnia del gattino Bibì e con cibo scaduto in frigo, ma che è arrivata a bussare alla sua porta un giorno dopo l'altro, con il passare degli anni.

Dal giorno in cui viene dimesso dall'ospedale la vita di Frank cambia perchè arriva una dolce ventata di novità che risponde al nome di Kelly, infermiera Kelly.
E' lei l'incaricata ad assisterlo - per un periodo limitato - e la sua presenza rappresenterà un valido motivo per alzarsi ogni giorno dal letto e presentarsi in perfetta forma. 

Questo è quel che pensa Frank che, da quel momento, affronta la vita con spirito diverso. E' proprio l'arrivo di Kelly a ricordargli che fuori dalla porta di casa c'è un mondo che lo aspetta.

Ovviamente è la fantasia di Frank che vede ciò che Kelly non alimenta affatto visto che si limita ad accudire il nonnino come farebbe con chiunque altro. 

La fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte è un libro ironico, divertente, che strappa una risata ma fa anche riflettere e commuovere. Frank ricorda ad ognuno che dietro al volto e alle braccia flaccide di un vecchietto c'è un uomo che ha avuto un'esistenza, anche brillante perchè no, e che seppur considerato vecchietto, decrepito ed un po' rimbambito, ha diritto ad un'esistenza ricca di avventure come avviene per tutti gli altri. 
Si rende conto, non senza ironia, che non è vero che l'età non conta perchè con essa sono aumentate anche le difficoltà, le limitazioni e sono diminuiti i rifletti, la tonicità muscolare (se ne rende conto quando riceve un secco no da un tatuatore a cui si rivolge) ma non la voglia di sognare.
Eh sì, perchè il suo sogno nel cassetto Frank ce l'ha ancora chiaro in mente e lo rispolvera con l'arrivo di Kelly: realizzare un cinema nel capanno accanto alla sua abitazione. Un sogno abbandonato nel momento della morte di sua moglie ma sempre vivo nel suo spirito e pronto a tornare d'attualità, se solo ce ne fossero le condizioni.

E' un romanzo tenero e commovente: il punto di vista di una persona anziana mi ha permesso di guardare con occhi diversi ai tanti nonnini che incontriamo per casa. A coloro che per Natale ricevono per regalo le solite saponette o i soliti calzini di spugna, a coloro che trovano nella cassetta della posta pubblicità per gli apparecchi acustici o per un comodo montascale volto a favorire i movimenti... Frank mi ha divertita e commossa. Più commossa che divertita, dico la verità, perchè dietro ai suoi discorsi strampalati, alle sue imitazioni di personaggi famosi, ai suoi tentativi di racimolare qualche soldo ho letto la voglia di vivere che, spesso, non si considera possa essere così forte in un anziano. 

Inutile dire che Frank mi ha fatto pensare a mia nonna. Ancora non ho ben accusato il colpo della sua morte e se ripenso ai suoi occhi, al suo sguardo rassegnato sotto il peso della vecchiaia non posso non immaginare una donna con tanto entusiasmo e tanta voglia di fare che, malgrado le tante limitazioni dovute all'età, non ha mai imbavagliato. 

Ho letto anche una bella storia d'amicizia. Quella tra Frank e Bibì, con un gatto che dimostra la sua fedeltà nonostante tutto, anche quando le circostanze hanno portato il suo amico umano ad allontanarlo da sé. Ed anche un'amicizia tra persone anziane, tale da lasciare un vuoto incolmabile nel momento in cui viene interrotta per cause di forza maggiore.

Ho letto anche una storia di distacco, non dico di abbandono (anche se Frank la vive così) con un protagonista che è comunque pronto ad affrontare il futuro, seppur con i suoi limiti ed i suoi trascorsi che lasciano segni nell'anima più che sulla pelle.

Non è un libro per chi ama colpi di scena o chissà quale azione. Ma è un libro piacevole, letto in fretta ma, non per questo, in modo superficiale da parte mia.

Segnalo un dettaglio in merito alla copertina: al nonnetto raffigurato mancano i capelli lunghi bianchi... non è così spelacchiato come appare!
 
Con questo libro partecipo alla terza tappa della The Hunting Word Challenge per la parola STORIA che trovo nel titolo.

1 commento:

  1. Che bella proposta! Mi piace l'idea di uno sguardo diverso sul mondo degli anziani, come in "L'ultima settimana di settembre" di Licata o altri romanzi che ho letto di recente.
    Credo che questo libro sarà presto sul mio comodino!

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