martedì 25 ottobre 2016

Central Park (G. Musso)

E' stato uno spasso leggere il libro Central Park, giunto a casa mia nell'ambito dell'iniziativa delle Lgs Libri Geograficamente Sparpagliati. Non perchè sia un libro divertente. No, non è per questo. O, almeno, non è stato concepito come un libro che dovesse far ridere... Ma le situazioni sono talmente assurde ed i commenti lasciati dalle lettrici che l'hanno avuto tra le mani prima di me talmente divertenti che l'ho letto con voracità divertendomi, macinando 295 pagine in due giorni con la voglia di capire dove l'autore potesse andare ancora a pescare.

La storia: Alice è una poliziotta che si trova ammanettata ad un uomo che non conosce, in un luogo che non le è familiare. Non ricorda nulla di ciò che le è accaduto e, una volta sveglio, nemmeno l'uomo che le è ammanettato sembra poterle essere d'aiuto visto che ne sa meno di lei. Sono a Central Park e... inizia l'avventura. Un'avventura che vede io invischiati in mille peripezie per cercare prima di liberarsi da quelle manette e, poi, per cercare di venire a capo di una situazione che ha i tratti dell'assurdo. E non solo al cospetto dei due protagonisti. E' una storia assurda anche per il lettore. Per chi, come me, in alcuni punti deve aver avuto un punto interrogativo stampato in faccia. 

Secondo Alice è vittima di un complotto messo in atto da un suo vecchio nemico, un serial killer che ha cercato di fare fuori anche lei anni prima. Ecco, dunque, che inizia una rocambolesca caccia al serial killer con tanto di telefonate a colleghi francesi, con indagini sul posto realizzate con i pochi mezzi a disposizione.... per arrivare ad un colpo di scena del tutto inaspettato che - però - secondo il mio parere ha reso tutto ancora più assurdo.

Devo ammettere che l'autore ha avuto una gran fantasia nel mettere a punto una storia di questo tipo, con continui ribaltamenti di fronte ed un finale del tutto inaspettato. Un finale che, anzi, mi è sembrato propri discordante rispetto a tutto il resto come se fosse il finale di un libro scritto da un'altra penna.
Lei ha una storia che l'ha segnata parecchio. Una storia terribile alle spalle, collegata al caso del killer che ha seriamente messo in pericolo la sua vita e si sente responsabile per tutto ciò che è accaduto (e ci mancherebbe che non si sentisse in colpa!). Anche lui ha una storia alle spalle, molto diversa da quella che si può immaginare....
Per più di duecento pagine l'autore riesce a far illudere il lettore di aver capito qualche cosa di una storia che, invece, è tutto il contrario di quel che sembra.

Se volessimo tenere da parte la storia e le assurdità che propone (che, comunque, mi ha incuriosita forse proprio per via dell'assurdità di alcune situazioni) devo dire che il libro è zeppo di errori... refusi insopportabili che, grazie anche a chi mi ha preceduto nella lettura, sono stati tutti puntualmente segnalati. E sono davvero tanti!!! 
E poi alcune descrizioni secondo il mio parere del tutto inutili. L'autore si dilunga a parlare di vie e quartieri, di cibi, menù, colazioni... fino ad annoiare, a volte!

Che dire di più? Il finale mi è sembrato troppo rosa per essere il finale di quel libro. Gli errori mi hanno distatta, i commenti di altre lettrici mi hanno divertita e, nel suo complesso, la storia mi ha incuriosita pur nella sua assurdità di fondo. Fate un po' voi... intanto domani il libro riparte verso la prossima destinataria...

Con questo libro partecipo alla Challenge di Chiara del blog La lettrice sulle nuvole.

1 commento:

  1. ciao Stefania, concordo con te su tutto! E anche per me è stata una bella lettura per i commenti lasciati precedentemente

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