mercoledì 19 ottobre 2016

Di vento e di fuoco (G. Pressburger)

Poco più di centoventi pagine mi sono sembrate un'infinità. Sono andata avanti molto lentamente con la lettura del libro Di vento e di fuoco di Giorgio Pressburger. Un libro piuttosto datato (edito nel 2000) ma presente in ottime condizioni in biblioteca che, però, non vedo l'ora di restituire e che - ahimè - non mi sento di consigliare.
 Sara stava per partorire. Mancavano sette giorni. Sua madre le scrisse una lettera.
Inizia così uno scambio epistolare unilaterale: Sara riceve lettere, email, fax non solo da sua madre ma da quattro donne, tutte e quattro amanti - in un modo o nell'altro - di suo padre. Lei non risponde mai. O meglio, le sue risposte non vengono rese note al lettore ma si capisce che a qualcuno di loro risponde chiedendo anche qualche cosa a cui, poi, viene data risposta.

Non sono riuscita proprio a capire il senso del libro. Lia, Rivcà e Rachele (le amanti) chiedono notizie di suo padre. Sua madre le parla di lui e si rivolge a lei - com'è normale che sia - con l'affetto di una donna che sta per diventare nonna. Le affida ricordi familiari che fino a quel momento erano rimasi sepolti nei meandri della mente. 
Suo padre: un uomo di cui nessuno sa nulla da tempo. Sua madre le parla di lui. Sara si trova lì in mezzo in modo del tutto anonimo. Non traspaiono le sue sensazione, i suoi pensieri, le sue aspettative. E' un personaggio passivo. Riceve queste comunicazioni con cui queste donne le parlano di suo padre e proprio non ho capito il perchè di una scelta narrativa di questo tipo. Emerge un profilo che non conosceva di quest'uomo. E si arriva al punto di conosce un aspetto della sua personalità, del suo essere uomo, che proprio non sono riuscita a comprendere.

In sette giorni a quella povera Sara, che dovrebbe vivere un periodo di serenità assoluta vista l'imminenza del parto, arrivano addosso storie di vita non sempre semplici e felici e di cui, secondo me, potrebbe fare a meno. 

Ho sprecato tempo nel leggere un libro che non ho proprio apprezzato e che non consiglio affatto.
Non è un libro per me, probabilmente. 

Con questa lettura partecipo alla quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 5: libro con uno dei quattro elementi nel titolo.

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