martedì 25 febbraio 2014

La scuola delle sorprese (M. Vago)

I bambini hanno tanta fantasia.
Talmente tanta che spesso si fa fatica a credere ciò che dicono, farcito com'è di particolari alquanto singolari. 
A volte, però, la loro fantasia li porta ad aggiungere i particolari giusti e ad assumere le espressioni più adatte per rendersi credibili anche quando raccontano una bugia.
Insomma, non è semplice capire quanto ci sia di vero in ciò che dicono sia nell'uno che nell'altro caso, soprattutto quando hanno la favella particolarmente sciolta e sono svegli quanto basta!

Nel leggere La scuola delle sorprese (Il battello a vapore) ci siamo trovati davanti ad una situazione che ci ha fatto riflettere proprio in merito a ciò: alla modalità utilizzata dai più piccoli per raccontare, a modo loro, la realtà. Abbiamo riflettuto anche sull'uso a volte eccessivo della fantasia da parte loro ed al rischio di non essere creduti quando si prende l'abitudine di gonfiare un po' i racconti e le esperienze con particolari un po' troppo esagerati.

Alice è una bambina che inizia a frequentare la scuola primaria e si trova a vivere delle meravigliose avventure in classe. Quando, a casa, mamma, papà e nonni le chiedono conto di come sia andata la mattinata lei racconta di fantastiche avventure, talmente fantastiche che... si fa fatica a crederle. Lei è talmente entusiasta che verrebbe da pensare che sia tutto vero ma... un leone in classe? Un ranocchio che si trasforma in principe? Una strega sulla scopa? Un clown che insegna a contare? 
Quanto può esserci di vero in tutto ciò? Eppure lei è così entusiasta nei suo racconti... ma un leone in classe, com'è possibile?
Il racconto è molto carino, la bambina narra giorno per giorno ciò che le accade e sul finale c'è anche una bella sorpresa per mamma e papà... a noi è servito anche per chiacchierare degli argomenti di cui accennavo sopra.
Le illustrazioni sono della nostra amica Lucia Salemi!!! Il libro lo abbiamo letto nel momento della buonanotte, prima di andare a nanna. L'ho letto io a voce alta anche se potrebbe essere letto tranquillamente da giovani lettori in erba.
Ci siamo confrontati, abbiamo discusso e... spero che tutto ciò si stato utile... Vedremo!

Bhè, giusto per rendere l'idea, vorrei condividere quanto accaduto non molto tempo fa. Aveva nevicato e il piccoletto di casa, di poco più di sei anni, ha raccontato a mia madre che quando siamo usciti da casa, con gli scarponi, sciarpe e cappelli, sotto alla fermata dell'autobus c'era una signora tutta infreddolita che chiedeva la carità e noi siamo tornati in casa per portarle qualche cosa che le fosse di sollievo. Mia madre me l'ha raccontato convinta che fosse vero e, quando le ho detto che non era così ma che era tutta fantasia, mi ha detto che il piccoletto era stato talmente credibile, il suo racconto era talmente ricco di particolari e la sua espressione talmente dolce che... ci era caduta con tutte le scarpe. 

Per carità, sono più che contenta del lessico di mio figlio e della sua abilità di mettere insieme realtà e fantasia per farne qualche cosa di credibile ma... inizia ad avere un'età in cui i racconti troppo fantasiosi non sono poi così opportuni soprattutto quando racconta quel che succede a scuola, magari discolpandosi per aver fatto un dispettuccio ad un compagno ed incolpando altri. Ovviamente non lo fa con "cattiveria".... ma cerco comunque di fargli capire che non va bene....

Capita solo qui da noi?
*** 
La scuola delle sorprese 
Maria Vago
Piemme Junior - Il battello a vapore
6.90 euro.

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