Sabine è una ragazza come tante. Una ragazza che ha dei
sogni, dei progetti, una famiglia, un compagno e dei ricordi. Terribili ricordi
di un'esperienza vissuta, suo malgrado, da bambina. Lei è una delle vittime di
colui che è stato definito "il mostro di Marcinelle". Lei è
sopravvissuta così come Laetitia. Altre bambine, invece, no.
Racconta la sua storia nel libro "Avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola...". Ora Sabine di anni ne ha 31, li compirà ad ottobre: il libro lo ha scritto dieci anni fa (è stato finito di stampare nel novembre del 2004).
Racconta la sua storia nel libro "Avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola...". Ora Sabine di anni ne ha 31, li compirà ad ottobre: il libro lo ha scritto dieci anni fa (è stato finito di stampare nel novembre del 2004).
Come lei stessa dice in coda al libro, è una ragazza che ha
deciso di raccontare la sua esperienza non certo per cavalcare l'onda dell'eco
che la sua vicenda ha avuto, quanto per fare in modo che la gente la smetta di
guardarla in modo strano, come se fosse un fenomeno da baraccone... affinchè
più nessuno le faccia più domande e, soprattutto, affinchè la giustizia non
lasci mai più in libertà un pedofilo per "buona condotta".
Ecco cos' è stato Marc Dutroux: uno psicopatico, un pedofilo, condannato come
tale, ma rilasciato per buona condotta. Una condotta talmente buona che è
tornato a dedicarsi alla sua occupazione preferita: sequestrare, torturare e
seviziare ragazzine... alcune delle quali hanno sono finite sotterrate vive su
un campo... Una storia terribile, quella raccontata da Sabine: lei,
sopravvissuta al mostro di Marcinelle e tornata dalla sua famiglia dopo ottanta
giorni di prigionia... lei che credeva di essere tra le mani di qualcuno che la
stesse "salvando" da qualche cosa di peggiore... lei che era stata
indotta a credere di avere delle colpe per meritarsi tutto ciò.
Eh si, perchè dal racconto di Sabine emergono violenze
psicologiche continue, sottili e capaci di insinuarsi così in profondità nella
mente di una bambina dodicenne tali da fare male tanto quanto quelle fisiche,
altrettanto terribili ed inaudite.
Chi si aspetta delle descrizioni precise soprattutto delle
violenze fisiche andrà deluso. Lo scopo di Sabine - questo è quel che ho capito
io - non è stato quello di voler sconvolgere con dettagli troppo forti... non
che il suo racconto non sia forte, intendiamoci... è che in lei ho visto quella
delicatezza nel voler evitare le descrizioni più terribili che, comunque, sono
finite agli atti del processo perchè messe nere su bianco su delle lettere che
credeva fossero state inviate a sua madre ma che, dopo la cattura del mostro,
sono state ritrovate nel covo.
Come ben sanno quanti hanno seguito la cronaca di quei tempi
- era il 28 maggio del 1996 - Sabine venne rapita mentre era in bici e si stava
dirigendo a scuola. Di lei non si seppe nulla per 80 giorni. Ottanta lunghi
giorni di prigionia, di violenze e di sevizie, costretta a vivere in un buco
nascosto in cui mancava l'aria ed in cui mancava tutto... In primis, la
libertà.
Nella prima parte del libro, quando Sabine racconta della
sua prigionia, emerge con chiarezza la pressione psicologica subita dalla
bambina tanto che il racconto, a volte ripetitivo ed anche poco lineare, mi ha
dato l'impressione di riflettere appieno la sofferenza che tali ricordi
evocano, anche a distanza di anni. Per non parlare delle violenze fisiche: non
è mai stata picchiata, ma legata al letto sì, così come violentata fisicamente,
ripetutamente da un uomo che si faceva passare come il suo salvatore...
Ad un certo punto subentra un terzo elemento. Sabine chiede
al suo aguzzino di avere compagnia e lui... le porta un'altra ragazzina. Una
circostanza, questa, che rappresenterà la vera svolta per lei visto che è
proprio a seguito dell'arrivo di Laetitia che si arriverà all'arresto del
mostro e alla liberazione delle due ragazzine. Ma rappresenta una svolta anche
perchè in Sabine sale il senso di colpa per aver desiderato una compagnia senza
pensare che, questo, avrebbe voluto dire che un'altra bambina sarebbe stata
privata della sua libertà e sarebbe stata soggetta alle stesse
"attenzioni" riservate a lei.
Nella seconda parte del libro, dalla liberazione delle
ragazzine in avanti, la narrazione è più lineare, meno compulsiva... Sabine
racconta della sua famiglia ma anche delle vicende collegate al processo, fino
alla condanna. Parla anche della sua vita privata, del suo lavoro... Ma quel
che resta in primo piano è la sua voglia di isolamento "...per mettere
insieme i pezzi di questo gigantesco e spaventoso puzzle, in mezzo al quale ero
sopravvissuta - dice nelle ultime righe del libro - Voglio
classificarlo nella mia memoria a modo mio, in un modo che spero definitivo.
Solo un libro sullo scaffale. E poterlo dimenticare molto presto".
Ammiro Sabine per la sua forza... per il suo coraggio...
Da madre, poi, affiora in me una gran rabbia al pensiero che possano esserci in circolazione persone così schifosamente meschine da ridurre in schiavitù una bambina, che possano strapparle la fanciullezza dal punto di vista psicologico così come fisico. Ed è terrificante il pensiero che un uomo, condannato per aver fatto tutto questo, pedofilo conclamato, possa essere rilasciato per buona condotta... Terrificante....
Ammiro Sabine per la sua forza... per il suo coraggio...
Da madre, poi, affiora in me una gran rabbia al pensiero che possano esserci in circolazione persone così schifosamente meschine da ridurre in schiavitù una bambina, che possano strapparle la fanciullezza dal punto di vista psicologico così come fisico. Ed è terrificante il pensiero che un uomo, condannato per aver fatto tutto questo, pedofilo conclamato, possa essere rilasciato per buona condotta... Terrificante....
Ps. in copertina, sotto al titolo, c'è scritto "Il diario degli 80 giorni con il mostro di Marcinelle". Ebbene, chi si aspetta un diario canonico, con il racconto di ogni giorno in modo sistematico ed organico... si sbaglia. Sabine racconta la sua storia... quel che ricorda, quel che è stato... ed è davvero terribile. Lei, però, è una ragazzina forte, testarda, caparbia... ed ha trovato la forza per reagire.
***Avevo 12 anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola....
Sabine Dardenne
Bompiani Overlook
14.00 euro
Grazie Stefania! Davvero toccante...
RispondiEliminaDi certo non è una lettura leggera, e di certo non è stato facile scriverlo, ma meriterebbe molta più visibilità...
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