venerdì 5 aprile 2013

Albakiara (Stefano Salvati) - Venerdì del libro

E' Albakiara il secondo libro che avevo portato con me in occasione di una breve vacanza pasquale a casa di parenti e l'avevo preso per non restare a secco di letture nel caso in cui avessi terminato in fretta l'altro libro che avevo tra le mani, L'anno luce, recensito qualche giorno fa.
Albakiara è uno dei libri che ho acquistato a peso in un supermercato a 1,02 euro (il libro pesa 173 grammi ed il costo dei libri a peso era 5.90 al chilo) e rispetto al quale non avevo la minima idea di cosa mi proponesse non avendo letto alcuna recensione ed avendolo comprato "a caso" assieme ad altri quattro. 

Albakiara mi è piaciuto. Ha provocato in me sensazioni contrastanti, mi ha fatto riflettere e ad un certo punto della lettura ho quasi dimenticato di avere tra le mani un romanzo tanto era verosimile ciò che tra le pagine veniva narrato. Leggendo la fascetta in copertina mi sono resa conto che ne è stato tratto anche un film ma io - che non amo la tv - non ne sapevo nulla per cui il libro per me era una novità assoluta.

Chiara è una sedicenne tutto pepe, che vive la sua vita con quella leggerezza che è tipica dei ragazzi di oggi. In alcuni punti del libro ho sperato caldamente che la realtà del mondo adolescenziale che viene narrato fosse un po' esagerato... perchè pensare a ragazzini che vivono tra un tiro di coca, una serata di sesso tanto per fare qualche cosa di diverso, super alcolici, sfide a base di prestazioni sessuali e così via discorrendo mi ha davvero lasciata senza parole... Spero che sia un'esagerazione anche se la cronaca di ogni giorno mi fa pensare che il romanzo sia, purtroppo, molto vicino alla realtà.
Chiara ha una madre poco presente, un padre che ha lasciato sua moglie e le sue due figlie, ha una sorella un po' strana che ha smesso all'improvviso di parlare. Ha un amore, Niko, con il quale si sente molto legata. Ha delle amiche un po' pazzerelle, piuttosto peperine e scaltre... E si infila spesso in qualche guaio di troppo... Uno, in particolare, collegato al ritrovamento casuale - così pensa lei - di un'enorme partita di droga nel magazzino di suo zio (defunto). 
Chiara si infila in un guaio che nemmeno immagina... e che la porta ad un epilogo poco felice.

Questa, in soldoni, è la storia. E nel narrare la storia l'autore dipinge un ritratto molto preciso ed efficace della vita di tutti i giorni dei "ragazzi di oggi".
Vicende, quelle narrate, che mi hanno davvero fatto pensare a cosa ci sia fuori dalla porta delle nostre case, pronto ad aspettare i nostri figli...
La mia è stata una generazione diversa, quella degli anni '70.... Oggi la storia è diversa. Dovremmo rassegnarci a ragazzi che fanno degli spinelli un'abitudine, che usano il sesso come strumento di distrazione o di ricatto o come metodo per scalare la società o ottenere un bel voto...
L'autore, secondo il mio modesto parere, è stato molto bravo a rendere la storia quasi come un perfetto vestitino per quei personaggi. Il linguaggio volutamente adolescenziale, anche l'uso di qualche parola pesante ogni tanto, mi hanno davvero fatto immergere nella storia come se la stessi vivendo in prima persona. Bravo. Mi è piaciuto il suo modo di rendere i personaggi.

Per essere un libro comprato in modo quasi distratto e costato poco più di un euro mi posso ritenere più che soddisfatta. Mentre leggevo, da una pagina all'altra, sentivo il bisogno di andare avanti, di sapere qualche cosa in più... proprio come quando le storie mi prendono al punto tale da provocarmi un certo dispiacere nel momento in cui non posso continuare a leggere.

I personaggi sono ben descritti. Anche quelli che sembrano essere capitati per caso nella storia hanno, invece, un perchè. Trama intrigante, dalla doppia faccia.
Lo promuovo e propongo un piccolo stralcio che arriva dalle ultime pagine del libro:
Lascia l'immagine sul muro.
E la vede sempre più sgranata, adesso, perchè piange, piange lacrime intense e dolciamare.
Dolci com'era dolce Chiara in quel filmino, la Chiara innamorata, la Chiara che viveva quell'amore assoluto e non temeva di gridarlo al mondo. 
Amare com'era amara Chiara, com'era amara la generazione di cui faceva parte, senza più sogni da realizzare, senza più ideali da conquistare, senza più niente da desiderare: nikilista, la generazione K.

Qualcun altro lo ha letto e mi può dare il suo parere in merito? 
Con questo libro partecipo alla gara di lettura Io leggo italiano e lo propongo per questo Venerdì del libro.
***
Albakiara
Stefano Salvati
Mondadori
prezzo di copertina 15.00 euro - prezzo a peso 1.02

5 commenti:

  1. Un libro tosto, mi pare. Mi ricorda però, a suo modo, certi libri appunto 'anni '70' come "Alice: i giorni della droga" e simili che sono un po' l'accompagnamento di ogni epoca. Lo metto da parte, perché voglio tornarci sopra. Grazie.

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  2. Un tema bello duro, una realtà che anche io come te spererei essere diversa da quello che viene narrato in questa storia, ma forse purtroppo è proprio così.
    Fa riflettere. E fa anche temere per il futuro non lontano dei nostri figli adesso banbini. Mi vengono i brividi solo a pensarci...
    Mi piace il fatto che tu sdici dei personaggi "minori" ben caratterizzati e con un preciso senso nella storia: questa secondo me è segno di qualità del libro.
    Nonostante questa nota positiva, però, non credo che adesso mi andrebbe una storia così, ma di certo non lo dimenticherò questo titolo: potrebbe arrivare il suo momento nella mia libreria...
    Buona domenica!

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  3. IL nome non mi era nuovo, sono andata a cercarlo... avevo visto un suo video-clip/lungometraggio su Vasco Rossi (passione musicale del mio compagno), ma di questo libro non sapevo nulla.

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  4. Anche a me colpirebbe la copertina, ma di più il modo in cui ne parli che ti ha portata a desiderare di andare avanti nella lettura per scoprire di più. Quella sensazione fa di un libro il punto forte. Per la realtà adolescenziale che descrive, ammetto che mi fa molta paura, per adesso la sento lontana per mia figlia, ma non posso ignorare i fatti di cronaca come dici tu che sembrano molto vicini alle vicende di cui parla il libro. Proprio pochi giorni fa è morto un ragazzo di 23 anni nel mio paese per overdose e io che pensavo fosse un paesino tranquillo dove non ho mai visto droghe girare......ne sono rimasta turbata e sconvolta..........
    un bacione!

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  5. In realtà anche secondo me ogni generazione ha avuto i suoi eccessi e i suoi angoli buii tra l'adolescenza e la giovinizza, mi ricollego a cosa ha scritto 'povna. Pensa solo alL'eleganza del riccio, la costante è forse il cattivo dialogo con i genitori, la loro assenza e sì, un gruppo dei pari che può fare la differenza. O almeno spero (spero che esserci ed esser molto impegnati a farlo in modo positivo possa fare la differenza).
    ciao

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