venerdì 12 ottobre 2012

Quando avevo paura del buio (M. D'Allancé) - Venerdì del libro

Quello della paura è un argomento molto delicato da affrontare con i bambini. 
Io stessa, lo ricordo benissimo, ho avuto paura del buio a lungo tanto da accelerare giù per le scale, rischiando di cadere, se la luce si spegneva a metà strada... Con i miei bimbi ho cercato di affrontare il problema con delicatezza ed anche grazie all'aiuto di qualche libro. Con il piccoletto ho avuto gioco facile visto "lui è forte" e non dimostra - anche se un pochino ce l'ha - di avere paura del buio. Con la principessa di casa, invece, mi accorgo spesso che il problema non è del tutto superato.
Ne ho avuto prova di recente quando si è trovata tra le mani il libro "Quando avevo paura del buio", preso in prestito in biblioteca. 
Ed oggi, per questo Venerdì del libro, vorrei proprio tornare a riflettere sulla paura del buio. Eh si, perchè il libro, in se, mira a rassicurare il lettore visto che il finale proposto è positivo e il messaggio che viene lanciato e che, comunque, anche se non c'è la luce non c'è niente da temere. Il percorso che viene proposto, però, per arrivare a tale conclusione non è piaciuto affatto alla mia bambina che si è trovata davanti a testi e immagini che anzichè tranquillizzarla l'hanno impaurita ancora di più.
L'altra sera sentivo un bel po' di silenzio in cameretta dei bimbi: erano entrambi alla scrivania e mentre il Piccoletto disegnava, la Principessa aveva questo libro in mano e leggeva in silenzio. Ad un certo punto l'ho sentita chiudere libro in modo improvviso e con un bel tonfo e l'ho sentita dire: "...mamma portami via questo libro, non lo voglio nemmeno guardare".
Ho provato a sfogliarlo e mi sono resa conto che ci sono delle immagini che ben rendono l'idea di cosa alimenti la paura di un bambino, in particolare nella sua cameretta, di notte: viene proposta una sedia la cui ombra si allunga a dismisura prendendo le forme di un lupo, il bambino viene illustrato con gli occhi sbarrati e le coperte usate come protezione contro qualche cosa di paurosissimo, viene proposto un armadio a cui compaiono zampe ed artigli... Il tutto usando colori scuri - ovviamente è notte visto che il bimbo è a letto - e nemmeno l'arrivo di un simpatico orsetto che chiede di essere abbracciato per dormire serenamente le ha fatto cambiare idea. 
Qualche sera dopo ho provato a proporre il libro ai bambini prima di andare a letto, leggendolo io in modo "dolce" e fornendo spiegazioni: ebbene, la mia bimba mi ha chiesto di poter ascoltare ma di non guardare le immagini "...soprattutto la sedia".  Non è stato un gran successo. Almeno in questa fase. Della stessa collana abbiamo letto "Che rabbia!" ed anche in quel caso mia figlia ebbe qualche cosa da obiettare!
***
Quando avevo paura del buio
Mireille d'Allancé
Babalibri

10 commenti:

  1. La tua bimba è molto sensibile al potere delle immagini. Forse rileggiendolo durante il giorno potrebbe avere un impatto diverso. Oppure potresti proporgli, sempre durante il giorno, ma con tapparelle chiuse, di giocare a creare le ombre con le mani e poi con gli oggetti. Può darsi che verificando che l'oggetto è sempre lo stesso anche se ci appare diverso la possa tranquillizzare.
    In bocca al lupo

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  2. Ti consiglio anche "Tommaso e i cento lupi cattivi".
    La reazione è abbastanza comune. Anche mio figlio fa così con le cose che lo toccano. Strategicamente non forzo la mano, e gli dico che quando avrà voglia di leggerlo insieme io ci sono. Di solito funziona. Senza forzature. Il grande bellissimo potere dei libri: la loro capacità di mediare (a noi fanno capire i nostri bambini, ai bambini un canale di comunicazione enorme per che riesce ad ascoltarli).
    Buon weekend :D!

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  3. Mentre leggevo delle paure della tua Principessa causate dalle immagini del libro, mi è venuto in mente proprio la reazione che ha la mia Ciambella con il libretto che abbiamo noi, "Che rabbia" di cui parli alla fine. Lei ne rimane impressionata e per questo attratta. Ho provato a spiegarle che quel mostro rosso che esce dalla bocca del bambino è la sua stessa rabbia, ma vedendo altro dal bambino è la paura proiettata fuori. Inizia a dire "vai via mostraccio, non vollio!". Anche io, come te, mi sono chiesta se ho fatto bene o meno a presentargli questo librino, forse è troppo piccola ancora, comunque al momento è il suo preferito e ci ha permesso di affrontare anche altre pure come quella del buio. Me lo segno, ma glielo prenderò più avanti!:-)

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  4. Finora D. non mi ha mai detto "ho paura di ..." ma tenendo conto della sua sensibilità alle immagini vedrò come reagirà a un libro così.

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  5. Bellino: lo segno come regalo futuro per l'Altra.

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  6. mah, la nostra pargola come la tua giudica un libro anche in base alle immagini e se non le piacciono boccia il libro... però è comprensibile. In effetti... forse è davvero meglio leggerlo di giorno e ragionarci su, la sera... lasciamo i ragionamenti fuori dalla porta e rilassiamoci con un bel libro che aiuta a fare bei sogni... o no? belle le tue riflessioni e anche quelle di Principessa ;)

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  7. Evidentemente le immagini hanno colpito nel segno. Alcuni libri vanno proprio mediati e non solo rispetto alle parole ma anche per le immagini.
    Non ho questo libro ma ne abbiamo letto un altro sulle paure. Mi sono accorta che, se leggevo e basta ascoltavano interessati mentre mostrando le immagini (tra l'altro gradevoli) erano più impressionati.

    Ho avuto proprio l'impressione che si rispecchiassero nel personaggio e che fossero un po' sopresi di essere - come dire? - stati scoperti!

    alessandra

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  8. Ciao,
    mi accodo a Alessandra qui sopra, e chi ti diceva di rileggerlo di giorno, un libro sulle buio letto al buio non può avere un effetto positivo se ci pensi. Se hai puara di stare a casa da sola e guardi un film dell'orrore o sul paranormale, bene non può farti no?
    I babalibri in genere sono molto attenti al lato emotivo, ma se la reazione è stata quella io non insisterei. Lo scopo dei libri di quel genere è esplorare quello su cui si deve lavorare e portare alla luce punti di vista alternativi, ma senza dubbio occorre la mediazione di un adulto, e ogni bambino deve esser rispettato nei suoi tempi (vale a dire se lei ti dice non voglio più leggero così deve essere, anche perchè ce ne sono altri mille sullo stesso tema, ma in questo modo le dimostri che hai preso in carico il suo bisogno di decidere lei i tempi delle esplorazioni e sentirti alleata)

    Farei magari un passo indietro cercando libri per bimbi più piccoli sullo stesso tema, quindi con immaini più rassicuranti. A me era piaciut quello di Lucia Salemi, Mamma che paura!

    ciao!

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  9. Hai provato con L'albero magico di Mathilde Stein? Ne ho parlato nel mio blog. Le illustrazioni di Mies van Hout sono carine e simpatiche. Non parla soltanto della paura al buio ma delle paure dei bimbi in genere.

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  10. Non so perché, ma quando oggi ho aperto questo blog e ho letto questo titolo mi sono venuti i brividi. Mah,,,,,

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