lunedì 10 ottobre 2011

Il gioco dell'angelo (Carlos Ruiz Zafon)

Ho terminato da poco la lettura del libro Il gioco dell'angelo di Carlos Ruiz Zafon e fino all'ultimo sono stata tentata di rimandare il momento di recensirlo per tentare di chiarirmi le idee. Più volte mi sono ritrovata con i personaggi del libro in testa, cercando di fare ordine tra i pensieri e cercando di capire bene il senso di quanto letto, il percorso seguito dall'autore per dipanare le fila della storia ma... ahimè, non ci sono riuscita.

Oltre a "Il gioco dell'angelo" ho letto solo "Marina" di questo autore per cui non ho molti elementi per fare confronti. Quanto ne so, però, mi basta per fare alcune valutazioni.

La storia è molto intricata e alcuni passaggi di difficile comprensione. Non ho ben capito - forse è stata colpa mia? - alcuni legami tra i vari personaggi e soprattutto alla fine del libro mi è rimasta in bocca una certa amarezza per una trama che, secondo, me, è davvero ingarbugliata.

Ho apprezzato la scrittura di Zafon soprattutto nei passaggi descrittivi: molto efficace e capace di dipingere a toni molto decisi il quadro d'insieme così come i particolari. Questo, però, non ha inciso più di tanto sul risultato finale che, secondo il mio parere, ha lasciato a desiderare.

Ho trovato alcuni elementi che caratterizzano il modo di scrivere di Zafon, già emerso in "Marina": luoghi lugubri, il buio, il mistero... Così come ho trovato quella sua capacità descrittiva cui facevo riferimento poco sopra.

E' un romanzo in cui i libri sono protagonisti accanto al personaggio principale - Martìn - che si vede coinvolto in un'impresa più grande di lui. Un misterioso editore lo ingaggerà, per una somma molto elevata, per scrivere un singolare racconto. Un racconto strano, misterioso, particolare, tanto quando l'autore che l'ha commissionato. Un'impresa allettante, è vero, ma pericolosa. Molto pericolosa. Questo, però, Martìn non lo sa fino a che non inizia a notare qualche cosa che non va e mette in moto un meccanismo di ricerca e di indagine su vicende passate che lo metteranno - suo malgrado - nei guai.

Quella che opera attorno a Martìn è una forza misteriosa ed invisibile. Una forza che gli farà vivere situazioni inquietanti alle quali seguirà una scia piuttosto nutrita di misteriose morti.

Ho trovato il racconto anche un po' ripetitivo, a dire il vero. Ci sono termini e concetti che vengono ripetuti più e più volte - penso alle lacrime che vengono nominate continuamente e in circostanze diverse (di ghiaccio, di sangue, di inchiostro, lacrime vere e proprie) e che alla fine risultano ridondanti.
I personaggi entrano ed escono dalla vita del protagonista in modo un po' confuso a volte e non è poi così difficile perdere il filo del discorso.

Probabilmente si è trattato di un mio limite, ma se dovessi raccontare del tutto la trama dando una risposta al perché di certi legami onestamente credo che non sarei in grado di farlo.

Si tratta di un racconto di fantasia che ricalca lo stile di Zafon che ho avuto modo di conoscere con Marina. La storia è ambientata in una Barcellona degli anni '20, con tutte le sue contraddizioni e le sue particolarità.
Qualche cenno ai personaggi principali.

* Martìn è un giovanotto che viene da una vita difficile - orfano di madre, ha visto suo padre morire tra le sue braccia assassinato per strada - e che ha una grande passione per la scrittura e per i libri. Dopo tanta gavetta arriva al suo primo libro di successo. Un successo che lo porterà verso un'avventura misteriosa e pericolosa quando viene contattato da un misterioso editore...
* Andreas Corelli è il nome di tale editore. Un personaggio sinistro, misterioso che formula una richiesta editoriale molto particolare a Martìn e che sarà l'artefice di situazioni che segneranno in modo indelebile la vita del giovane.

* Isabella è una ragazzina che diventa l'assistente di Martìn. Un personaggio con cui il giovane stringe un rapporto d'amicizia molto controverso ma molto profondo. Una giovane che lo cambierà e gli sarà accanto seppur in modo discreto e con le dovute distanze, durante la sua avventura.

* Il libraio Sampere è l'uomo che ha accolto Martìn quando, da ragazzino, picchiato dal padre, si è trovato in strada sanguinante e disperato. Da quel momento il loro rapporto si è stretto al punto tale da rendere la libreria Sampere e figli come un rifugio sicuro a cui fare riferimento in ogni attimo di difficoltà.

* Don Pedro Vidal è l'uomo che aiuta il giovane Martìn a diventare qualcuno ma è, allo stesso tempo, un personaggio misterioso e diverso da ciò che le apparenze mostrano di lui.

Questi sono solo alcuni dei tanti personaggi che compaiono: personaggi positivi e negativi, buoni e cattivi, sinceri e menzogneri nei confronti del giovane Martìn... Con loro compaiono molte altre figure, più o meno di rilievo nella storia.

Devo ammettere che fino a poco più di metà libro l'ho letto con molte aspettative. Verso la fine la situazione è precipitata. Mentre leggevo mi chiedevo come il protagonista avrebbe potuto venir fuori dalla situazione in cui si era cacciato ma non sono riuscita a trovare un epilogo soddisfacente nella mia fantasia, sperando che quello di Zafon lo sarebbe stato. Purtroppo non è andata così e più andavo vero la fine del libro più le idee si ingarbugliavano... per arrivare ad un finale che mi ha lasciata perplessa.

Malgrado la lettura mi abbia delusa, questo non mi impedisce di serbare una certa curiosità per altri lavori letterari di questo autore e credo proprio che cercherò qualche altro suo titolo. Il suo stile mi piace, mi piace il suo modo di descrivere situazioni e sensazioni... Magari questa volta non sono riuscita ad afferrare la storia come avrei dovuto ma non posso dire che comunque la lettura sia stata pesante o noiosa. Tutt'altro... Probabilmente non sono riuscita a calarmi nei personaggi con la dovuta attenzione.

Io ho preso "Il gioco dell'angelo" in biblioteca e si tratta di una ristampa del 2010 ed il prezzo stampato sull'ultima di copertina è di 13.00 euro. 
Se qualcuno di voi l'avesse letto e volesse aiutarmi a capirci qualche cosa ve ne sarei grata... Sono rimasta un po' "sospesa" e dubbiosa. E' solo un problema mio? Bho!
***
Il gioco dell'angelo
Carlos Ruiz Zafon
Oscar Mondadori
13.00 euro

5 commenti:

  1. Non ho mai letto niente di questo autore, anche se ne ho sentito parlare e bene. Però devo dire che le sue storie non mi incuriosiscono particolarmente, seppure immagino che sia molto bravo.

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  2. ciao Stefi
    anch'io ho letto Marina e mi era piaciuto, poi dello stesso autore non ho letto più niente perchè ho sempre altri libri da iniziare ... ma chissà!!!
    buona settimana Patrizia

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  3. Cara Stefania. Tempo fa ho parlato sul mio blog di "L'ombra del vento". Non ho letto "Il gioco dell'angelo" però trobo nella tua recensione nomi che appartengono a "L'ombra del vento". Forse se non hai letto l'uno non puoi capire nemmeno l'altro. Boh, non lo so. È certo, però, quello che dici riguardo allo stile delle descrizioni e alla trama ingarbugliata. Infatti, il suo primo romanzo "Il principe della nebbia", scritto per un pubblico giovane, aveva ormai le stesse caratteristiche. Un saluto.

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  4. @ Chiaretta: se come mi dicevi qualche tempo fa non ami i romanzi di fantasia allora Zafon non sarà mai nelle tue corde.
    @ Patrizia: a me invece gli altri suoi romanzi incuriosiscono molto e credo che me li procurerò.
    @ L'apprendista: avevo chiesto in biblioteca se fossero due libri legati l'uno all'altro ma mi dissero di no... Però ora ho una gran curiosità: ho in programma di tornare a restituire al più presto "Il gioco dell'angelo" e credo proprio che prenderò "L'ombra del vento"... poi ti saprò dire.

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  5. Ciao Ste!
    A me non è piaciuto un gran che, mentre tutti gli altri suoi sì, mi manca ancora il treno di mezzanotte o un titolo simile e l'ultimo. Condivido tutto ed inoltre, se non ricordo male, mi aveva colpito la crudezza, il cruento tanto per colpire il lettore, ma assolutamente superfluo. ripensando alle trame dei suoi libri, faccio talvolta fatica ad attribuirle al giusto titolo, nel senso che mi capita di confonderle, forse sono io che sono sulla via della demenza senile, oppure le trame si sovrappongono per similitudini. Anche della Allende li ho letti quasi tutti, ma ogni storia è un capolavoro a parte, non so se mi spiego. Con tutto ciò ne consiglio la lettura, ma il gioco dell'angelo ne rimane escluso:)

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