sabato 29 agosto 2020

Mary e il mostro. Amore e ribellione. Come Mary Shelley creò Frankenstein (L. Judge)

 
 

 

Secondo la leggenda Frankenstein nacque a seguito di una sfida quando, in una notte di tempesta, un gruppetto di persone raccolte vennero sfidate da Lord Byron, uno dei più grandi poeti romantici dell'epoca, a mettere su carta un racconto del terrore. 

Non è un'invenzione questa circostanza ma, a quanto pare, ad influenzare Mary Wollstonecraft Selley (questo è il nome completo di colei che ha dato vita al Mostro) nella stesura del romanzo furono tante vicende messe insieme, sassolini del cammino di una storia travagliata che hanno, per primi, segnato l'anima della giovane scrittrice.

Ammetto che fino a qualche settimana fa non conoscevo questa autrice e la sua travagliata vita. Quando mi sono recata in biblioteca per chiedere in prestito Frankenstein la bibliotecaria mi ha proposto anche il bellissimo Mary e il mostro: devo darle ragione, è una lettura che merita!

Allontanamento, isolamento, perdita, morte, sofferenza: tante le variabili che hanno influenzato una giovane che ha trovato nella storia del Mostro il modo per trasmettere la sua inquietudine. L'urgenza di dare vita ad una creatura senza nome - perchè tale è il Mostro per lei - diventa quasi come l'unico modo di combattere contro tutto ciò che ha trovato lungo il suo cammino.

Il libro di Lita Judge è una piccola meraviglia. Il testo, scritto in prima persona, trasuda emozioni amplificate dalle bellissime illustrazioni che l'accompagnano. L'amore, la speranza, l'illusione, la delusione, la sofferenza, la paura... si avverto a fior di pelle e le parole rendono alla perfezione la figura di una giovane donna che ha sfidato le convenzioni del tempo e le tante limitazioni imposte alle donne. Una penna così giovane, vissuta peraltro all'ombra di suo marito, ha trasformato tutta la sua sofferenza in un personaggio che è diventato ben presto un'icona della fantascienza e dell'horror. 

Ma ciò che colpisce non è tanto la sua capacità di imporsi nel mondo della letteratura - cosa di cui la giovane Mary non si è quasi nemmeno accorta - quando le tappe di un'esistenza vissuta completamente nell'ombra (rinnegata dalla famiglia per via di un amore clandestino con un uomo sposato, la forzata convivenza con la moglie di lui in attesa di un figlio, l'umore di un uomo psicologicamente provato, il grigiore degli stenti, le difficoltà quotidiane, la perdita di giovani vite....) e che trasuda sofferenza. 

Il giovane poeta Percy Bysshe Shelley entra nella sua vita come una folgore che le abbia attraversato l'anima. Reduce da un'infanzia difficile, con equilibri familiari delicati, la giovane Mary vede cambiare, all'improvviso, tutta la sua esistenza. Decide di cogliere un'opportunità: quella di aspirare ad una vita diversa, potenzialmente capace di soddisfare le sue aspettative sia dal punto di vista intellettuale che materiale ed umano. Shelley è riconosciuto oggi come uno dei maggiori poeti del romanticismo ma, all'epoca, le sue opere vennero respinte da gran parte di coloro a cui si rivolse, tacciato di blasfemia. Il riconoscimento del valore della sua opera avvenne grazie agli infaticabili sforzi di Mary, tanto da diventare l'idolo dei giovani poeti dell'epoca.

Mary è una giovane donna che non teme di fare le sue scelte. Difende il suo amore pur sapendo che non è quello a cui ogni donna vorrebbe aspirare. Si infila in una relazione che ogni persona moderna definirebbe estremamente dannosa ma va detto che, all'epoca, le relazioni violente e gli abusi erano all'ordine del giorno ma riesce a diventare lei stessa traino dell'esistenza di quel compagno che, in più occasioni, per via dei continui rifiuti, arriva sull'orlo della disperazione più assoluta. 

Le ragazze dovevano essere gentili e obbedire alle regole. Le ragazze dovevano essere silenziose e ingoiare punizioni e dolore. 

La bandirono dalla società perchè amava un uomo sposato. Gli amici la oltraggiarono. Il padre la cacciò di casa.

Ma lei non si nascose. Non si lasciò zittire. Lottò contro la crudeltà della natura umana. Scrivendo.

E' una donna capace di andare oltre le convenzioni. Una donna che soffre ma con dignità. Subisce gravi perdite ma trova il modo per andare avanti e trova nel Mostro lo sfogo a tante sue paure. E non si nasconde, mai, nemmeno nei momenti più difficili.

La Creatura le è sopravvissuta e continua a vivere ogni volta che qualcuno racconta la sua storia. 

Bel libro, con tanto di approfondimenti nelle pagine  finali che mi hanno permesso di conoscere meglio i personaggi (realmente esistiti) con dovizia di particolari.

Bellissima opera.  Storia dolorosa. Triste. Ma anche carica di speranza...

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Mary e il Mostro. Amore e ribellione. Come Mary Shelley creò Frankenstein
Lita Judge
Edizioni Il Castoro
312 pagine
15.50 euro copertina flessibile

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