Matilde Mezzalama è la protagonista del
libro Quella metà di noi di Paola Cereda.
Un libro che he si apre con le parole più
brutte che una madre potrebbe sentirsi dire da una figlia.
Una richiesta di soldi, nuda e cruda, perchétu esisti solo per soddisfare i miei bisogni, per vivere una vita secondaria. E' a questo che servono le madri.Terribile incipit.
La figlia di Matilde, Emanuela, si rivolge a lei
con freddezza, come se le fosse tutto dovuto e sminuendo la vita di sua madre
come se non contasse nulla.
Da qui si capisce che il rapporto tra le due donne non è certo semplice.
Matilde non è più giovane ma accetta comunque un
lavoro come badante per far quadrare i conti. Quando accudisce l'ingegner
Giacomo, l'anziano signore che le è stato affidato si sente utile, viva.
Matilde è fondamentalmente una donna sola. Sola
con il suo presente, sola con il suo passato. Sola con un futuro incerto
davanti a se.
E' sola pur avendo accanto diverse persone che,
però, restano ognuna al loro posto con i loro vizi, le loro paure, le lodo
difficoltà, i loro limiti.
Nei confronti di sua figlia Matilde appare
indulgente.
E' una donna buona, ho pensato. Poi mi sono
interrogata sul perché di quell'atteggiamento così freddo di quella figlia che
pretende di annullare l'esistenza di sua madre in funzione della sua.
Chiede soldi. Ma soldi Matilde non ne ha perché
nel suo passato ha commesso un errore del quale paga ancora oggi pegno. Il
rapporto tra le due donne appare subito impari, come se fossero su due livelli
differenti. Matilde si sente inadeguata nei confronti di sua figlia e
quest'ultima si pone con un carattere forte, con un modo di fare che lascia
trasparire qualche conto in sospeso tra le due donne.
Nelle more del racconto, quella Matilde insicura
e che ispira un certo senso di protezione nel lettore inizia a raccontare una
storia diversa. Inizia a raccontare quella storia di cui sembra volersi
privare, quel passato che non è ancora un capitolo chiuso, quella vita che ha
vissuto ma che non è ancora del tutto un capitolo chiuso anche se,
apparentemente, potrebbe sembrare così.
Paola Cereda propone personaggi che sanno
catturare il lettore.
Matilde più di tutti ma anche il signor Giacomo -
che trova in lei un appiglio, un motivo per restare attaccato alla vita più che
può, un barlume di speranza - così come la stessa Emanuela che con il suo modo
di fare si pone in modo indisponente, antipatico, prepotente. Non è un
personaggio che lascia il lettore indifferente e credo che questo sia un grosso
merito da riconoscere all'autrice.
Il libro è ben scritto, intenso, capace di
affrontare problematiche come i difficili rapporti familiari, il rapporto tra
diverse culture, l'amore e i suoi effetti non sempre favorevoli ma anche la
necessità di fare delle scelte per se stessi prima che per gli altri.
Ecco, questo è ciò che mi resta di questo libro:
la necessità di amarsi, di volersi bene e di non annullare la propria persona
davanti a niente e nessuno.
Questo mi ha insegnato Matilde con le sue
fragilità, i suoi limiti e i suoi sbagli.
E' un libro che mi ha colpita sia per lo stile di
scrittura che per i contenuti. Non è un libro pesante pur proponendo delle
riflessioni importanti.
***
Quella metà di noi
Paola Cereda
Giulio Perrone Editore
220 pagine
15.00 euro
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