venerdì 8 luglio 2016

Il piccolo principe (A. De Saint Exupéry) - Venerdì del libro


Non è un libro per bambini. Diciamocelo chiaramente.

Perché se così fosse sarebbe una storia di fantasia come tante altre. Un uomo incontra un personaggio piccino piccino, un principe che arriva da un altro mondo e che va alla scoperta di altri mondi che esistono attorno a lui. Alla fine se ne va lasciando un senso di amarezza…
Non è questo. Almeno io non lo considero tale.
E’ una storia che si rivolge al lettore adulto. Anzi, aggiungo io, al lettore adulto ed attento che, se così non fosse, non riuscirebbe certo ad apprezzare quelle pagine dense di messaggi da decifrare, di spunti da cui partire per una riflessione più profonda.
Se fosse un libro per bambini sarebbe un’avventura fantastica con uno strano epilogo.

Niente di più.
Per un lettore adulto, invece, Il Piccolo Principe è altro.
E’ un invito a riflettere sull’importanza dell’amicizia, un invito a godere della bellezza delle cose sapendo guardare oltre all’apparenza, una sollecitazione a prendersi cura dell’altro e a coltivare l’amore, un invito a non disperare mai.
E’ considerato un capolavoro indiscusso, ricco di poesia, carico di significato.
Io mi sono avvicinata a questa lettura con aspettative molto alte – visto i grandissimi elogi che si leggono in ogni dove - e non ho alcuna presunzione di  essere all’altezza di molti critici letterari che hanno scritto fiumi di parole in merito.
Mi limito a dire che in alcuni punti ho trovato la narrazione un po’ confusa, poco lineare. Probabilmente si tratta di una scelta fatta a tavolino da un autore che ha voluto trasmettere i sentimenti di quel piccolo esserino, trovatosi davanti a luoghi e personaggi a lui nuovi.
E’ un principe un po’ ingenuo, che va sempre a fondo delle sue curiosità proponendo con insistenza gli interrogativi ai quali non trova risposta. E lo fa fino a che la sua curiosità non è soddisfatta.
I dialoghi sono semplici e diretti, a volte restano anche inconclusi, lasciando al lettore la libertà di fare le sue considerazioni e tirare le somme di quanto sta accadendo.
Al di là delle tante frasi che oramai sono passate alla storia come “…tratte da Il Piccolo Principe”, quello che resta della sua storia è la figura di un esserino ingenuto e capace di ispirare tenerezza. Restano spunti di riflessione che ognuno deve essere capace di fare propri non perché il mondo intero ha amato questo libro (sarebbe troppo facile!) ma prechè hanno davvero lasciato un segno in lui.
Non basta riportare qualche citazione per dimostrare di averne compreso il senso.
L’essenziale è invisibile agli occhi oramai è diventato un mantra riconosciuto in ogni dove come piccola perla di saggezza che arriva da Il Piccolo Principe. Ma chi riesce davvero a comprendere, e fare suo, il messaggio che queste poche parole lanciano?
Tanto per citare un esempio.
Non voglio dilungarmi oltre se non per segnalare che io ho letto il testo integrale proposto in versione pop up. Bhè… bellissimo davvero. Le immagini prendono vita pagina dopo pagina, escono dalle pagine per andare incontro al lettore e credo che ciò doni un’emozione in più rispetto alle versioni più tradizionali.
Con questa lettura - che segnalo per il Venerdì del libro di oggi - partecipo alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 3: un libro recensito nel blog Desperate Bookswife.

1 commento:

  1. Oddio aspettavo con ansia queste fotografie :-) Come sai a me è piaciuto parecchio, perchè io sono una che ama rimuginare sulle cose e questo libro di spunti me ne ha dati parecchi!! adesso non ti resta che guardare il cartone animato, stupendo. baci

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