martedì 14 giugno 2016

Io e te (N. Ammaniti)

Il problema è che finisce in fretta.
Io e te di Nicolò Ammaniti finisce troppo in fretta e lascia anche qualche sospeso, parere mio.
Ma andiamo con ordine. 
Ho preso in prestito questo libro giusto ieri. Non avevo letto alcuna recensione in merito e nulla mi veniva in mente circa il possibile di quel piccolo volumetto da appena116 pagine. "Comodo da tenere in borsa" mi sono detta, visto che il formato è piccolo e leggero. Dettaglio non indifferente per chi, come me, porta il libro sempre e comunque in borsa, ovunque vada.
Invece no. Perchè l'edizione che mi è stata messa tra le mani ha evidentemente passato tante altre mani prima delle mie e le prime pagine erano del tutto staccate tanto da farmi pensare che fosse il primo libro decisamente fragile che mi capitava di leggere. 
Niente lettura in borsa. Da leggere solo a casa e con la dovuta cautela per non peggiorare la situazione.
Ok. Va bene lo stesso.
Poi la notte scorsa ho commesso un errore: quello di iniziare a leggerlo dopo essermi svegliata alle due (minuto più minuto meno) a causa di un'invasione del lettone da parte di mio figlio. A nove anni non è propriamente piccino ma non riuscendo a sopportare i tuoni che purtroppo disturbavano il suo (e non solo suo) sonno, ha chiesto asilo tra me e mio marito. Non è piccolo d'età ma nemmeno fisicamente per cui... ho capito l'antifona e l'ho lasciato a dormire con suo padre. Però il sonno era passato. Bicchiere d'acqua, controllino alla borsa per il lavoro di stamattina e... Io e te fa capolino tra gli ultimi libri presi in prestito in biblioteca e lasciati proprio accanto alla mia borsa.
Prometto, ne leggo solo un capitolo. Uno solo poi vado a dormire.
Impossibile! Eh si, perchè non ce l'ho fatta a smettere fino a che non sono arrivata all'ultima pagina.
Quello che mi ha colpita è stata la capacità dell'autore - non ho mai letto altro di suo prima d'ora - di offrire al lettore personaggi non superficiali in una storia non superficiale seppur in poche pagine. 

Lorenzo è un ragazzino strano. Non ama stare con gli altri, preferisce la solitudine e quando si arrabbia perde il controllo diventando un altro. Preferisce stare alla larga da tutti. Non provoca nessuno e non vuole essere provocato. Anzi, preferirebbe essere invisibile, dimenticato dal resto del mondo. A lui va bene così. Ha sua madre, la sua casa e gli basta. 
Quando, però, viene a trovarsi in un ambiente nuovo, con nuovi compagni di classe, alle scuole superiori, e cose si complicano. E quando una sua compagna di classe invita altri tre ragazzi a casa sua a Cortina per andare sulle piste da sci, Lorenzo finge di essere stato invitato (per somma gioia di sua madre) ma non parte. Si barrica in cantina per una particolarissima settimana tutt'altro che bianca: da solo, tre piani sotto al suo appartamento, non vuole scocciature. Troverà il modo per tornare a casa senza problemi.
Ma... qualcuno fa irruzione in cantina e sconvolge i suoi piani. Si tratta di Olga, la sua sorellastra.

Stop. Non ritengo opportuno dire altro della trama. 
L'autore propone una storia nella storia e offre al lettore l'opportunità di confrontarsi con un turbinio di emozioni che i personaggi riescono a trasmettere. Sarà stato che l'ho letto a notte fonda, con un silenzio assoluto attorno a me, ma queste sono state le mie impressioni: ho sorriso, mi sono dispiaciuta, ho temuto, ho pianto. 

E' un libro intenso che mi ha catturata. 
Lascia qualcosa in sospeso, dicevo in apertura. Secondo me è così. Perchè qualche cosa di Lorenzo resta in sospeso.
Ma non dico altro e, onestamente, l'ho apprezzato comunque, nonostante ciò. 
E' una lettura che consiglio, parla di temi molto attuali e si lascia leggere senza problemi.
Credo che sia il primo libro in assoluto che leggo in una note. Un piccolo record per me!

Con questo libro partecipo alla Challenge Le Lgs sfidano i lettori.
Per la seconda tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 6: un libro nella cui cover non siano raffigurate persone.

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