giovedì 10 settembre 2015

La porta chiusa (A. Holt)

Helen Lardhal Bentley è la prima Presidente donna degli Stati Uniti. E' in carica da appena quattro mesi quando, durante un viaggio istituzionale ad Oslo, scompare.
Su una così prestigiosa scomparsa indaga la polizia norvegese ma anche gli americani vogliono avere voce in capitolo.
E' questa la storia attorno alla quale si snoda il romanzo La porta chiusa, di Anne Holt, il terzo della serie di Vik e Stubø.
 
Accanto ai migliori uomini della polizia norvegese arriva anche il capo di una importante sezione dell'Fbi. Risponde al nome di Warren Scifford. E' l'uomo che Jhoanne Vik non vuole nemmeno sentir nominare, l'uomo con cui ha avuto una storia in passato ma che resta un mistero nella sua vita tanto che ha chiesto a suo marito, Yngvar Stubø, di promettere che mai avrebbe chiesto qualche cosa su di lui e sulla loro storia. Scifford torna prepotentemente nella vita di Vik anche se in modo indiretto: chiederà di averla come intermediaria durante le indagini congiunte con la polizia norvegese. Non sarà possibile, allora ripiega su Stubø. Vorrà lui accanto a se durante tutte le indagini.

Scifford non è l'unico peronaggio che già conoscevo e che ricompare su un romanzo della Holt. Ci sarà anche Hanne Wilelmsen: una poliziotta incontrata in un altro romanzo della Holt ma non della serie di Vik e Stubø. La ricordavo un tantino diversa... ed in effetti qualche cosa nella sua vita cambierà rispetto al primo romanzo in cui è stata protagonista ma per arrivare a tale cambiamento sarà necessario leggere gli altri libri della serie che si apre con La dea cieca (cosa che non mancherò di fare visto che la Holt mi piace sempre più):

La storia è molto attuale: si fanno riferimenti alla politica internazionale, ai rapporti tra Usa e Norvegia, alle conseguenze collegate ai tragici eventi dell'11 settembre e, ancora una volta, l'autrice punta molto sui personaggi femminili. E' il quarto libro che leggo della Holt ed in ognuno questa sua caratteristica viene confermata. 

Nel romanzo si intrecciano drammi personali, segreti legati alla vita privata dei vari personaggi con la politica intenzionale ed entra in gioco anche qualche Paese lontano sia dall'una che dall'altra nazione. Un ricco personaggio Saudita entra in gioco come regista di una operazione studiata a tavolino da anni e messa in atto con calma, con pazienza e grazie a tante pedine che, loro malgrado, si trovano ad essere parte di un grande disegno criminale.. Non posso dire di più sulla trama. 

Mi limito a dire che questa autrice mi piace anche se stavolta non sono riuscita ad afferrare alcuni passaggi. Non ho ben capito (ma lo si capisce?) il ruolo di Scifford che va bene oltre quello di un capo dell'Fbi. In alcuni passaggi ho trovato delle forzature (una su tutte un fortuito, importantissimo ritrovamento che appare una coincidenza un bel po' esagerata) che rendono troppo inverosimili alcune circostanze.

Nonostante ciò, il libro mi è piaciuto. 
Non scorrono fiumi di sangue, non ci sono dettagli macabri ma questo nulla toglie alla gravità di alcune situazioni. 
Forse complessivamente il romanzo è poco credibile ma... è pur sempre un romanzo ben scritto, ben architettato e ben posto. Sono indulgente con la Holt perchè mi piace. Leggerò altro di suo.

Un appunto sul titolo e sulla copertina.
La versione originale non ha niente a che fare con la traduzione del titolo italiana: Presidentens valg non ha niente a che fare con il titolo italiano. Entrambi sono calzanti con la storia perchè comunque c'è una porta chiusa dietro la quale succede qualche cosa. La copertina, però... è bella, quella della versione italiana (per lo meno a me piace) ma quella originale trovo che calzi di più con la storia. Mettere una così bella donna dietro ad una porta che si sta aprendo non c'azzecca molto con il racconto.
Ne ho trovata un'altra, oltre a quella con i colori della bandiera americana, che dev'essere di un'altra edizione e che credo possa essere considerata una via di mezzo tra le due, tra quella italiana e quella originale. Compare un luogo non ben definito, con un sottofondo di rosso che richiama qualche cosa di misterioso...  ma quella originale resta più calzante, seppur la versione italiana più bella.

Ho preso in prestito il libro dalla biblioteca del mio comune e a giudicare dalle sue condizioni credo di essere stata la prima a prenderlo in prestito.
Ora cercherò gli altri della stessa autrice ma dell'altra serie anche se in questa storia viene svelato un dettaglio sulla vita di Hanne Wilhelmsen che avrei preferito non sapere, per non togliermi il gusto della sorpresa. Pazienza. farò finta di non sapere niente!

Ps: l'avevo notato anche negli altri libri letti di questa autrice ma non l'ho mai sottolineato. Spesso, troppo spesso, lascia i discorsi incompiuti durante i dialoghi. Un pochino questa cosa mi ha indispettita... A volte le interruzioni sono motivate. Altre volte ho avuto la sensazione che il discorso restasse davvero a metà...

Ps del ps: per chi avesse il precedente e si aspettasse qualche sviluppo... niente da fare. Storia del tutto nuova anche se viene nominato un personaggio chiave del libro precedente.
*** 
La porta chiusa
Anne Holt
Einaudi Stile Libero * Big
18.50 euro

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