venerdì 7 novembre 2014

Baby Ranocchio (J. M. Strid) - Il Venerdì del libro

Questa è la storia di Baby Ranocchio, che precipitò dalle stelle e combinò un sacco di pasticci.
E' la storia di come scappò di casa e viaggiò attraverso pianure deserte.
E' anche la storia di come rotolò giù dalla montagna e finì nella fredda neve.
Ed è la storia di coloro che lo trovarono e di come alla fine tutto finì per il meglio.
Baby Ranocchio è il protagonista, assieme alla sua famiglia adottiva, del libro che porta il suo nome. E' un ranocchio piovuto dal cielo e diventato parte integrante di una famiglia di normali ranocchi tutti verdi e piuttosto tranquilli. Lui, però, tanto tranquillo non è visto che ne combina di tutti i colori... tanto che viene sempre sgridato e alla fine decide di scappare di casa...

Il libro che proponiamo oggi per questo Venerdì del libro ha delle belle illustrazioni ed un testo scritto con caratteri molto simpatici e ben leggibili. La storia strappa anche qualche sorriso anche se il finale, per Baby Ranocchio, sembra segnato... sembra, ma non lo è.

Nella sua semplicità questo libro affronta - a ben guardare - il tema dell'integrazione, della diversità (perché Baby Ranocchio, a differenza dei suo fratelli adottivi, è proprio cattivissimo) e di come l'amore possa superare ogni ostacolo, anche quello che sembra insuperabile. 

Il racconto è divertente ma, onestamente, il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca. Non certo perché la storia abbia un lieto fine, ci mancherebbe... Ciò che mi è sembrato poco educativo è il fatto che tutte le piccole malefatte messe in atto da Piccolo Ranocchio alla fine diventano delle opere d'arte ammirate da tutti... come se i dispetti che ha compiuto da bambino fossero qualche cosa da ammirare, da esaltare.

L'aver messo il telefono in forno o aver dipinto nel sonno la faccia di Papà Ranocchio viene raccolto in immagini che diventano delle opere d'arte... insomma, tutte le sue cattive azioni vennero esposte in un museo e gente da tutto il mondo vene da ogni parte del mondo per vederle... Insomma, non si lascia intendere che si può diventare famosi ed ammirati anche compiendo cattive azioni? Io ho avuto questa impressione. Magari i bambini nemmeno ci fanno caso però, a ben guardare.... voi che ne dite?

2 commenti:

  1. Non conosco il libro e quindi posso giudicare solo tramite ciò che hai raccontato tu. Sono d'accordo con te: magari i bimbi non ci fanno caso ma anche io non trovo particolarmente educativo il fatto che le marachelle del ranocchio siano esposte in un museo. Chissà come mai hanno scelto questo finale, sarebbe interessante contattare l'autore e chiederglielo :-)

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  2. In effetti il finale è ambiguo, il tema dell'integrazione mi interessa molto, non conoscevo questa storia, sarei curiosa di sfogliarlo io prima di proporlo alla mia Ciambella!Bacioni!

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