venerdì 28 settembre 2012

L'ultimo giurato (J. Grisham) - Venerdì del libro

E' il terzo libro che leggo di questo autore e, devo dire, che rispetto agli altri è quello che mi è piaciuto meno. Ho letto "L'ultimo giurato" senza troppa fatica, lo stile di scrittura è scorrevole ed il genere mi piace, ma a dire il vero mi sono trovata in più momenti ad aspettare una svolta che, però, non è arrivata.
Ho preferito di gran lunga "Il cliente" se proprio volessi fare un paragone. 

La storia narra le vicende che entrano nelle pagine della cronaca di un periodico diretto da un giovane giornalista che, sulla scia di una buona dose di fortuna ed anche dell'entusiasmo dettato dalla sua giovane età, si trova a far crescere una realtà editoriale che, alla fine, gli frutterà parecchio.
"The Ford County Times" ospita, tra le sue pagine, le storie più disparate. Quella che segna maggiormente le sorti del giornale, ed anche del suo editorie Willie Traynor, è la morte di una donna che viene brutalmente assassinata davanti agli occhi dei suoi bambini dopo essere stata stuprata in casa sua.
Una storia che ha subito un colpevole e che accende i riflettori su una famiglia tanto potente quanto malavitosa: il ragazzo viene ritenuto colpevole dell'omicidio e condannato all'ergastolo. 

E sta proprio qui il nodo della storia. Perchè ergastolo non vuol dire pena di morte - come molti avrebbero voluto - ma vuol dire libertà a tempo debito. Vuol dire vendette e morti, vuol dire indagini, articoli di giornale ma sempre e comunque tanta sofferenza e scompiglio nella vita degli abitanti di un piccolo centro di provincia. 
Willie incrocerà nel suo cammino diversi personaggi, uno dei quali lo segnerà particolarmente ed al quale si affezionerà in modo affettuoso e cordiale: si tratta di una donna, ed al tempo stesso di una famiglia, di colore il cui ruolo nella storia apre anche una parentesi sulla realtà del tempo che voleva (siamo negli anni '70) le prime aperture verso una società multietnica con il riconoscimento ai neri degli stessi diritti dei bianchi. Un momento di svolta su questo fronte.
 
Il finale è arrivato senza troppo clamore e mi ha lasciato un po' d'amarezza a dire il vero. Ma la scorrevolezza della lettura ha bilanciato tale sensazione: a volte mi trovo tra le mani libri che non riesco a leggere per uno stile di scrittura ferraginoso, poco scorrevole a prescindere dalla storia narrata. In questo caso, anche se è mancato quello scatto in avanti che mi aspettavo da una pagina all'altra, ho comunque portato avanti la lettura con piacere ed anche con una moderata curiosità che poi è svanita quando mi sono resa conto che il finale non era poi così scoppiettante come avrei voluto. 

Per questo Venerdì del libro mi sento comunque di suggerire questa lettura agli amanti del genere. Grisham ha scritto di meglio... ma anche "L'ultimo giurato" non è male.

3 commenti:

  1. E' vero, è capitato anche a me di aspettarmi una svolta, un finale più scoppiettante...e restare parzialmente delusa. Ma questo come tu dici non significa che il libro letto non sia stato piacevole.
    Quindi terrò presente questo titolo, grazie!

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  2. Prima o poi mi devo decidere a leggere Grisham, che ho più di una volta pensato di aprire, e poi è stato superato dalla storia. Ora so da quale NON cominciare! ;-)

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  3. Ciao Ste! non l'ho letto... ma mio marito credo di sì e forse lo abbiamo nello scaffale... dò un'occhiata e ti ringrazio per avermelo rammentato...

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