Terza indagine del commissario Tommaso Casabona.
Indagine molto particolare, a dire il vero, che prende avvio con il rinvenimento del cadavere di una donna nuda ed in parte carbonizzata, in una discarica abusiva sotto ad un ponte.
Un’indagine al termine della quale Casabona e, con lui, il lettore, si renderanno conto che niente è come sembra. Eh sì, perché quello che sembra un caso semplice, fin troppo, da risolvere, con il presunto omicida della donna a sua volta trovato cadavere all’interno della sua auto, in fondo al lago, prenderà ben presto i toni di un mistero bello e buono. Casabona se ne rende conto ben presto: molte le situazioni strane che emergono agli occhi del commissario e della sua squadra. Quando, poi, iniziano ad emergere collegamenti con la morte di un’altra donna, risalente ad anni prima, la situazione si complica.
Nelle more dell’indagine emergeranno elementi che mai Casabona avrebbe voluto avere tra le mani soprattutto quando tutto sembra condurre tra le pareti di un luogo che avrebbe dovuto essere educativo, contrariamente a ciò che invece sembra essere.
Ciò che mi è subito piaciuto di questo romanzo è stato il modo con il quale l’autore sembra voler prendere per mano il lettore, anche il più profano, lungo i meccanismi delle indagini fornendo spiegazioni minuziose e precise, passo dopo passo. Le cose si complicano nel momento in cui si arriva alla soluzione del caso con dei legami che, in alcuni passaggi, ho avuto l’impressione di far fatica a seguire.
Interessanti le evoluzioni della storia personale di Casabona (anche stavolta, come in precedenza, emergono dettagli della sua situazione familiare in particolare in relazione a sua mogli) ed anche di altri personaggi secondari che si imparano a conoscere sempre più, pian piano. Questa caratteristica, dare spazio alle storie personali dei personaggi (siano essi principali che secondari) è un elemento che accomuna soprattutto le serie nelle quali si tende – secondo il mio parere – più a fidelizzare il lettore che non a stupirlo con la trama.
Il finale è piuttosto amaro. Non che si possa ambire ad un finale dolce quando ci sono di mezzo dei morti, non è questo il discorso. Il fatto è che un finale così Casabona non l’avrebbe mai immaginato e, stavolta più che mai, la soluzione del caso o, per lo meno, la convinzione di essere vicini alla soluzione, lascia l’amaro in bocca, a lui per primo.
Lettura piacevole, per chi ama il genere ed i personaggi seriali.***
Il metodo della fenice. La terza indagine del commissario Casabona
Antonio Fusco
Giunti editore
224 pagine
9.90 euro copertina flessibile, Kindle Unlimited
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