giovedì 31 dicembre 2020

Il coraggio del lupo (B. Repetto)

Un giorno avrei vendicato la mia terra. Un giorno avrei riportato la giustizia a Kien. Il mio fine ultimo era sempre stato quello. E non importava quanto altro sangue avrei versato, o quante altre volte avrei dovuto chinare la testa. Avevo fatto un giuramento e l'avrei onorato a qualunque costo.

Cederik, nato nella più autorevole casata di Kien, in una maledetta notte di fuoco e sangue ha perso tutto: famiglia, averi, titolo. Ora, dopo essere stato istruito da Ser Nemo, è un guerriero ed ha una missione da compiere: ricondurre la promessa sposa del suo compagno e maestro ad Arienam, sana e salva. 

Nel terzo libro de Il ciclo dei guerrieri del sole Cederik è in pronto a ripartire verso Arienam dove lo aspetta il suo amico e maestro Ser Nemo. Con lui, oltre alla bella Gwen (donna di Ser Nemo), un esercito di duecento uomini che gli viene messo a disposizione da un alleato che non avrebbe mai immaginato di incontrare ( e che, a dire il vero, gli dà un po' sui nervi anche per il trattamento che gli ha riservato). Quello stesso sovrano che, nel capitolo precedente, lo aveva quasi giustiziato. 
Ma non sono davvero tutti dalla sua parte?
O c'è qualche avversità da affrontare anche per via di qualcuno che gli è accanto come alleato?

Quello che è certo è che troverà il modo di affezionarsi ad un ragazzino che gli ricordava molto sé stesso di qualche anno prima quando la costanza e la severità del suo maestro lo fecero diventare quello che è ora: un uomo, pronto a combattere per i suoi ideali. 
 
Altrettanto certo è che, come mai primi di allora, qualcosa di diverso dalla vendetta accenderà il suo cuore: due occhi di cerbiatta e capelli raccolti in trecce scure.
Il viaggio riserverà delle sorprese - sarebbe stato troppo bello pensare che, a fronte di un'andata tanto turbolenta, il ritorno potesse essere tranquillo - e Cederick dovrà dimostrare in più occasioni il suo valore prima di arrivare a destinazione.
 
E poi, cosa lo attenderà una volta giunto a destinazione ad Arienam?
Troveranno ancora qualche cosa da difendere?
Cederick riuscirà a ricongiungersi con il suo amico e maestro? 
E sarebbe riuscito ad onorare il suo giuramento?
 
In questo terzo capitolo arriva maggiore azione, maggiore tensione visto che si arriva nel momento decisivo della storia. Ma devo anche dire che in alcuni passaggi ho avuto l'idea che si portasse un po' per le lunghe una storia che avrebbe potuto risolversi più in fretta. Si è dato più spazio ai contrasti interni, con il nuovo esercito arrivato in aiuto a Nemo e a tutti gli altri che non alla guerra vera e propria, quella per riconquistare il trono.
 
Si è anche insistito molto sulla gran fatica che Cederick, il lupo indomito, ha sempre fatto per dominare i suoi impulsi più violenti, quelli propri del suo carattere da lupo. Ad un certo punto questa cosa mi ha un po' indispettito... oramai è chiaro, lo si è capito in tutti e tre i capitoli, che Cederick ha sempre fatto molta fatica a dominarsi per cui ripeterlo più e più volte mi ha disturbata un po'. Ma niente di grave, nel complesso.
 
E per sapere come va a finire la storia... ancora una volta... to be continued!
*** 
Il coraggio del lupo
Barbara Repetto
212 pagine
Kindle Unlimited

Affetti collaterali (E. Molisani)

Quando ho conosciuto Eleonora Molisani, in occasione della presentazione del suo libro Affetti collaterali al Festival Libri a 180 gradi organizzato nella mia città, non immaginavo che avesse potuto mettere su carta in modo così efficace il male di vivere. In un libro piccino piccino, con una narrazione asciutta e potente, l'autrice racconta vite a metà. Vite insoddisfatte, dove manca e dove, all'improvviso, gli equilibri vengono del tutto sfasati tanto da arrivare ad un punto di non ritorno.

In poco meno di 150 pagine vengono messe sul piatto esistenze che si incrociano, si incontrano e si scontrano, si trovano e si perdono. E non solo fisicamente. Si perdono anche per via di una lontananza tra i cuori, tre la anime di chi non è stato capace di chiedere o dare aiuto, di chi non ha capito o non si è fatto capire, di chi aspettava di essere aiutato o aspettava di avere l'occasione per poter aiutare.

Nero e Scura sono sposati da anni ed hanno una figlia adolescente. Ricola è il suo nome. Una ragazzina che ha sempre dato tante soddisfazioni ma che, entrata nel periodo dell'adolescenza, si scopre sola, incompresa, quasi dimenticata da un padre ed una madre troppo impegnati nelle loro vite e nei loro contrasti da accorgersi di lei. Questo pensa Ricola. Eppure... eppure lei è la luce di ogni giorno di quei due genitori che, pur avendo peccato di superficialità in rapporti che credevano solidi, hanno lei come unico scopo della propria vita. Una figlia che può essere orgogliosa di una madre di successo. Una figlia che ha spalle solide su cui appoggiarsi ogni volta che incontra lo sguardo di suo padre. 
Eppure... niente è come sembra. Non lo è nel rapporto a due tra un marito e una moglie che si stanno inesorabilmente allontanando, non lo è nella vita di una ragazzina che trova solo nella rete un motivo di consolazione prendendo contatti virtuali con un utente sconosciuto che sembra capirla e condividere molto con lei. Pur non avendolo mai visto. Pur non avendo voluto sapere molto di lui. Quell'appuntamento on line, a notte fonda, per Ricola è diventato l'unico motivo di consolazione in una vita che l'ha delusa su ogni fronte. O meglio, nell'ambito di una famiglia che l'ha delusa su ogni fronte perché sono suo padre e sua madre a farla sentire come si sente.  

Al centro del romanzo io ho visto lei, Ricola: un'adolescente dei giorni nostri, una ragazzina come ne potrebbero essere tante, un'anima inquieta che sa ben celare la sua inquietudine ai più ma che non manca di lanciare dei segnali chiari.

Nei nomi dei personaggi c'è già molto di ciò che il romanzo trasmette. Sfumature oscure - a Nero e Scura si somma anche Grigio - illuminate da un'esistenza modesta ma luminosa, quella di Bianca. 
Vite che si incontrano e si scontrano per tanti motivi, più di quelli che si possono immaginare.

La figura dei genitori ne esce un bel po' abbozzata. Incapaci di comprendere ciò che sta accadendo tra le mura di casa, sfiniti da un matrimonio oramai ridotto ai minimi termini, distratti da molto altro: perdono di vista la propria figlia anche se, nel loro intimo, non si rendono conto di tutto ciò. Genitori superficiali e disinteressati? Non direi. Genitori presi da mille impegni, quello sì. Ed ignari di quanto l'adolescenza sia difficile da affrontare da parte di una creatura che sente le debolezze degli adulti prima ancora delle sue. Una ragazzina che avverte che quegli adulti che dovrebbero essere la sua stampella sono, invece, zoppi in proprio per quel malessere che li sta logorando.

Non sono propensa a dare colpe. Forse sono di parte. Sono moglie e madre di figli adolescenti e non mi sento di puntare il dito addosso a due genitori che, comunque, non sono nati tali e lo sono diventati strada facendo e si trovano alle prese con una fase delicata del loro matrimonio così come della vita della loro figlia. 
Non posso puntare il dito addosso a quella ragazzina che si sente svuotata anche se non vorrebbe. 
Non posso puntare il dito nemmeno su Bianca a Grigio che gravitano attorno a Nero e Scura: ognuno è alla ricerca di un pezzettino di sé anche nell'altro.
 
E' la vita che pone davanti tante scelte, tante opportunità, tante difficoltà. 
Sarebbe troppo bello fare sempre e solo le scelte  giuste. 
Nella vita non va così. 
E purtroppo c'è chi paga un prezzo più alto degli altri nelle scelte meno azzeccate. 
Come accade in questa storia.
 
Ps. Libro molto efficace così com'è, a dimostrazione che non servono millemila pagine per trasmettere emozioni. Onestamente avrei voluto conoscere meglio i vari personaggi, questo sì. Soprattutto Ricola. Ma vil romanzo è molto efficace già com'è. Lascio spazio alla mia immaginazione per riempire quei tasselli che, seppur non propriamente mancanti, avrebbero dato un quadro più completo della situazione.
***
Affetti collaterali
Eleonora Molisani
Giraldi Editore
148 pagine
12.00 euro copertina flessibile

mercoledì 30 dicembre 2020

L'isola (V. Hislop)

Dopo aver conosciuto la storia di una spedizione tra i ghiacci mi sono trovata a fare i conti, anche nel libro L'isola, con una vicenda storica di cui non ero a conoscenza. 

O meglio, con una realtà di cui non ero a conoscenza. Ho imparato che tra il 1903 e il 1957 l'isola di Spinalonga, al largo della costa settentrionale di Creta, è stata la principale colonia greca di lebbrosi.

Non lo sapevo. Ora lo so. 
 
Ora è una meta turistica ma all'epoca è stata il luogo in cui venivano confinati i lebbrosi  che arrivavano da diverse zone, dall'isola di Creta ma anche da Atene. Qui vivevano per lo più lontani delle famiglie d'origine, qui hanno cercato di costruirsi un futuro senza mai perdere la speranza di averlo, un futuro, davanti ai propri occhi. 
 
Ne ho conosciuto la storia grazie ad Alexis, una giovane archeologa inglese che va in vacanza a Creta con il fidanzato Ed al culmine di una crisi di coppia. La vacanza, per lei, si trasforma non solo nell'occasione di guardare dentro sé stessa ma anche di andare alla ricerca di un passato - quello della sua famiglia - rispetto al quale sua madre Sofia è sempre stata molto misteriosa.
 
Andando a ritroso nel tempo, fino agli anni '30 fino ad arrivare al giorno d'oggi, Alexis viene a conoscenza delle sue origini, quelle che sua madre ha tentato di tenerle nascoste per non aprire un Vaso di Pandora che avrebbe potuto riversarle addosso delle verità difficili da accettare e rispetto alle quali, anni prima, Sofia aveva scelto di prendere le distanze.

Grazie alla testimonianza di una cara amica di famiglia, che le pone davanti agli occhi delle foto sbiadite di un tempo ormai andato, Alexis viene a conoscenza delle sorti di una famiglia segnata dalla lebbra, di due sorelle (sua nonna Anna e la sorella di lei Maria) che, molto diverse per carattere, hanno anche fatto delle scelte differenti seguendo strade più o meno obbligate dalle circostanze del momento.

Alexis viene a conoscenza della storia di famiglie segnate dalla perdita, dal disonore, dal tradimento, dalla malattia, dalla vergogna, dalla tragedia ma anche da riavvicinamenti e da grandi gioie. Viene a conoscenza di profondi sensi di colpa, di omissioni, di dignità ed orgoglio.
Non posso dire altro perché si tratta di una storia che va seguita con passione, un passaggio dopo l'altro.

Mi permetto solo alcune considerazioni su ciò che tutto il racconto mi ha trasmesso.

Innanzitutto mi è sembrato di sentirmi addosso tanti occhi insistenti e tante dita puntate contro, proprio come è capitato a coloro che, per via della lebbra, sono stati confinati nell'isola, allontanati tra la paura generale e la diffidenza davanti ad una loro possibile integrazione qualora la lebbra fosse stata sconfitta.
Ho sentito sulla mia pelle il dolore di quella gente incolpevole, deformata nel fisico e profondamente provata nell'anima, sull'orlo della disperazione ma in costante attesa di una speranza, una qualsiasi speranza di guarigione e di un futuro.
 
Ho avvertito il dolore di un uomo, padre di Anna e Maria, segnato dalle perdite, provato dalla fatica ma sempre instancabile nel fare la propria parte per chi era più bisognoso lui.
 
Ho sentito il vuoto provato da Anna nel momento in cui ha fatto una scelta dettata non dal cuore ma dall'ambizione di fare il grande salto, di allontanarsi da una vita modesta per vivere negli agi e nelle comodità. Ho sentito la sua passione nel momento in cui ha avuto l'occasione di colmare quel vuoto, nonostante tutto.
 
Ho guardato il mondo con gli occhi di Maria: così diversa da sua sorella, così responsabile e servizievole, così modesta nelle sue pretese ma grande nei sentimenti. Ho avvertito la sua sofferenza davanti ad una realtà che l'aveva già privata di molto e che, da un giorno all'altro, torna a toglierle ancora e ancora... ho sorriso con lei ai tanti malati che ha aiutato ed anche a quel destino che, ad un certo punto, è sembrato prendere una nuova piega. 
 
Ho portato un gran peso sulle spalle, quello di Sofia, che ha tentato di nascondere tutto ciò che era stato prima di lei per un senso di vergogna legato a ciò che aveva segnato la vita dei suoi antenati e, di riflesso, anche la sua. Ha tentato di cancellare tutto consegnando i suoi ricordi all'oblio. Fino a che, però, sua figlia non ha sentito la necessità di conoscere quella parte di sé che le mancava per poter dire di conoscersi a fondo e fare le sue scelte.
 
Quella narrata da Victoria Hislop è la storia di due famiglie ma anche di due isole, quella di Creta e quella di Spinalonga, con le loro consuetudini, con le loro caratteristiche e particolarità.

Un bel libro. Ben scritto, con perizia nei particolari, con personaggi ben delineati. Peccato qualche refuso che, onestamente, da un'edizione Bombiani non mi aspettavo ma poca cosa. Ho preso questo libro con uno scambio senza nemmeno curarmi di leggere prima la trama. E credo di poter dire che sia stato un ottimo scambio.
***
L'isola
Victoria Hislop
Bompiani Editore
457 pagine
12.00 euro copertina rigida

domenica 27 dicembre 2020

Il figlio di Nettuno. Eroi dell'Olimpo vol. 2 (R. Riordan)

Se nel primo volume della serie Eroi dell'Olimpo Percy Jackson era smarrito, volatilizzato, sperduto e c'era chi si era messo a cercarlo in lungo e in largo, nel secondo volume della serie si scopre che fine ha fatto il figlio di Nettuno. Eh già, di Nettuno! O Poseidone che dir si voglia, alla greca o alla romana.

Si scopre che Giunone gli ha rubato la memoria è lo ha mandato al Campo di Giove per una ragione: creare le condizioni per una collaborazione con i suoi amici del Campo Mezzosangue per combattere, insieme, contro un nemico comune.

Perché se è vero come è vero che al Campo Mezzosangue Percy ha lasciato Annabeth e tutti gli altri, è anche vero che al Campo di Giove, nel cuore della mitologia romana, il figlio di Nettuno scopre di avere un posto ed un ruolo importanti, come mai avrebbe potuto immaginare.

Tra Greci e Romani, però, si sa, non è mai corso buon sangue per cui non sarà semplice in primis farsi accettare come un amico e, soprattutto, gettare le basi per una reale collaborazione che porti alla salvezza.

Senza memoria, senza un passato chiaro alle sue spalle, senza un motivo che possa averlo portato in mezzo a figli degli dei romani, Percy non si perde d'animo e non si tira indietro davanti all'ennesima missione che reclama la sua decisiva presenza. Dopo essersi conquistato il rispetto al Campo, dopo aver contribuito a risollevare le sorti della Quinta Coorte - considerata da sempre la più sfigata ed inutile - Percy parte per una nuova avventura con due nuovi compagni trovati, appunto, in questa sua nuova realtà: Frank ed Hazel.

Frank è un ragazzotto grosso e paffuto, anche impacciato a dire il vero. Fa fatica a crede di essere davvero il figlio di un dio greco anche piuttosto importante così come, una volta appurato che si tratta di una notizia fondata, fa fatica ad accettare la sua progenie così come fa fatica a riconoscere il suo dono. Tutti gli dicono che ne possiede uno anche piuttosto importante ma non gli è chiaro di cosa si tratti.

Hazel dovrebbe essere morta ma non lo è. O meglio, è morta una volta ma per via della situazione che si sta vivendo ed alla quale bisognerà porre rimedio, con le porte della morte inesorabilmente aperte, è tornata in vita come tutti gli altri che, una volta uccisi, non possono essere trattenuti negli inferi. 

I tre giovani semidei devono portare a termine una missione importantissima, che impedirà a Gea, dea della terra, di portare a termine un terribile piano: devono liberare Thanatos, dio della morte (nella sua forma romana è Letus) e chiudere le porte della Morte per fare in modo che chi muore resti tale e non possa tornare continuamente in vita. Ovviamente questo comporta dei rischi anche per Hazel che, nel momento in cui verrebbero ripristinati gli equilibri tra la vita e la morte liberando Thanatos, verrebbe richiamata negli inferi... Ma la liberazione di Thanatos, ammesso che i tre semidei riescano a trovarlo, non sarà che un tassello della missione visto che il Campo di Giove è in pericolo e non solo lui!

Riordan cuce addosso a Percy Jackson un'altra indimenticabile avventura in cui creature mitologiche, dei greci e romani, semidei discendenti di dei greci o romani che siano, mostri a volontà, pericoli a volontà dipingono un quadro sempre più avventuroso nel quale il nostro protagonista si muove oramai senza paura, pronto a sacrificare anche se stesso per i suoi amici.

Non si tratta di una storia autoconclusiva per cui per sapere se la missione andrà davvero a buon fine bisognerà aspettare il volume successivo così come bisognerà aspettare il prosieugo per capire bene cosa voglia dire quella Profezia su cui si basa tutta la serie. Nota come la Seconda Grande Profezia dai Greci e come Profezia dei Sette dai Romani, è stata rivelata dall'oracolo del Campo Mezzosangue, secondo cui sette semidei dovranno battersi contro la madre terra Gea:

Sette mezzosangue alla chiamata risponderanno.
Fuoco o tempesta il mondo cader faranno.
Con l'ultimo fiato un giuramento si dovrà mantenere,
e alle Porte della Morte, i nemici armati si dovran temere.

Chi saranno i sette prescelti? Un'idea il lettore in mente ce l'ha già... per me, almeno, è stato così. Ma attendiamo il prossimo volume.
***
Eroi dell'Olimpo. Il figlio di Nettuno
Rick Riordan
Mondadori Editore
490 pagine
12.00 euro copertina flessibile, 17.00 euro copertina rigida, 6.90 Kindle

martedì 22 dicembre 2020

Avanti tutta (G. Risari - D. I. Murgia)

Mai invito fu più adatto di quello che arriva dal titolo dell'ultimo albo illustrato con testi di Guia Risari e illustrazioni di Daniela Iride Murgia, edito da Edizioni Corsare.

Avanti tutta! Mi sembra davvero azzeccato. Un invito a guardare avanti, a superare i nostri limiti, a proseguire oltre il presente per ritagliarci un futuro diverso, migliore perché no!

In una giornata come tante, quando non si ha niente da fare, quando non ci sono avvenimenti particolari all'orizzonte può capitare qualche cosa di inaspettato in giardino.

Ci si può imbattere in qualche cosa che inviti a guardare oltre, ad andare avanti, a salire in alto, sempre più in alto. Può anche capitare di non sapere bene cosa ci sia oltre, avanti, sopra. E si potrebbe anche decidere di affrontare quest'avventura non da soli ma in compagnia. Si possono superare le paure o, almeno, si può provare a farlo. E, soprattutto, si possono esplorare nuovi territori, vivere nuove emozioni, nuove avventure. 

Capita, così, che con un po' di coraggio, quella che era una giornata piatta e apparentemente uguale a tutte le altre possa diventare qualche cosa di diverso e prezioso. Con il gran bagaglio di emozioni che tutto ciò comporta.

In un periodo in cui la noia la fa da padrona, quando si rischia di perdere entusiasmo, allegria, buona volontà, il libro Avanti tutta! è un invito a raccogliere armi e bagagli e guardare oltre. Con fiducia.  

Le illustrazioni  propongono tanti dettagli - sia di forma che di colore - che non propongono un mondo tutto rosa o fatto di zucchero filato. No no. E' un mondo fatto di ombre e luci, tracciato con una penna molto particolare, abile nel rendere situazioni ed emozioni nell'insieme così come nel più piccolo particolare.

Una storia che invita ad andare avanti ma non da soli. Avanti tutta, sì. Ma non da soli.

Potrebbe esserci un messaggio più azzeccato in questo particolare periodo storico? Un assunto valido sempre, è chiaro. Ma oggi più che mai.
***
Avanti tutta!
Guia Risari - Daniela Iride Murgia
Edizioni Corsare
18.00 euro copertina rigida

lunedì 21 dicembre 2020

Il figlio dei ghiacci (E. McGregor)

Due storie in una. Anzi, più di due.

Nel libro Il figlio dei ghiacci, che attendeva da tempo di essere preso tra le mani, ho trovato diverse storie che si sono intrecciate tra loro.

È la storia di un’orsa che combatte con la fame e con il freddo, ma anche con esemplari della sua stessa specie, per difendere il suo cucciolo.

È la storia di una donna che combatte per difendere il suo cucciolo che deve fare i conti con una terribile malattia.

È la storia di un giovane uomo che si è perso e che, nel tentativo di ritrovare sé stesso, si allontana dal mondo sperando che si dimentichi di lui mentre lui è sulle tracce di una spedizione che, anni prima, aveva appassionato suo padre.

È la storia di una spedizione tra i ghiacci che ha coinvolto due navi con 130 marinai impegnati, assieme a Sir John Franklin, a trovare il mitico passaggio a Nord Ovest.

Dal punto di vista emotivo ciò che colpisce maggiormente è la corsa contro il tempo di una madre per salvare la vita di suo figlio ma non è la sola che arriva al lettore.

Prima, tra tutti, arriva la storia di quelle due navi e di quell'equipaggio di cui personalmente non sapevo niente ma che sono realmente esistiti e che la storia ci consegna come dispersi, scomparsi tutti inesorabilmente tra i ghiacci. Navi comprese. Una spedizione coraggiosa, dove la capacità di sopportazione ed il coraggio degli equipaggi della HMS Erebus e Terror arrivano a sconvolgere il lettore per la cruda realtà che gli pone davanti agli occhi. Tutti morti. Questo ci dice la storia. Gli uomini a bordo di quelle navi morirono tutti tra atroci sofferenze, privazioni, fatica, freddo. Le loro doti, la loro straordinaria lealtà e l'affetto reciproco, però, non sono morti con loro. Sono arrivati fino a noi come potente esempio per tutti coloro che si trovano a compiere un cammino nell'oscurità. La scomparsa delle navi e degli equipaggi risale al 1847.

Non ho mai approfondito la storia di Franklin prima d'ora. Ha scoperto davvero il Passaggio di Nord Ovest? Lo hanno fatto altri dopo di lui? O gli ultimi superstiti delle due navi, senza rendersene conto, lo hanno inconsapevolmente attraversato nei loro ultimi, disperati giorni di vita?

Ovviamente si tratta di un romanzo e non di un resoconto fedele di quanto accaduto. Visto come sono andate le cose sarebbe impossibile fare ciò. Ci sono delle tracce del loro viaggio, questo è vero. E' altrettanto vero che quella che è stata definita la marcia della morte dei due equipaggi - che hanno abbandonato le navi oramai ostaggio dei ghiacci - non può avere riferimenti precisi, non si può sapere cosa avvenne prima e cosa dopo. 

Ho letto la storia dei due equipaggi con grande curiosità. Inizialmente pensavo che fosse pura invenzione ma strada facendo mi sono resa conto che non era così ed ho avuto la necessità di andarmi a documentare. Storia toccante. Molto. Ho sofferto con quegli uomini e mi sono resa conto di quanta fatica, di quando dolore ma anche di quanta passione ci sia dietro determinate avventure estreme.

Poi c'è la storia di Jo. Una donna che in brevissimo tempo vede cambiare la sua vita. Non una sola volta ma più d'una, fino a dover arrivare a combattere per trovare qualcuno che possa salvare suo figlio. Quel qualcuno è il figlio di suo marito, John, che dopo la morte del padre avvenuta per un incidente stradale di cui si sente responsabile, ha fatto perdere le sue tracce. 

E' un bel romanzo. Ho avuto per l'ennesima prova che non è necessario correre dietro alle ultimissime uscite per avere tra le mani un bel libro. Scritto in modo lineare ed efficace, con precisione descrittiva sia per quanto riguarda gli ambienti (si ha proprio la sensazione di avere freddo mentre si legge della spedizione) che dei protagonisti. Ho davvero sofferto con loro, ho sperato con loro, mi sono emozionata ed anche rattristata in più punti.

E se, da una parte, l'epilogo può sembrare un po' troppo semplicistico (non dico altro per non togliere il gusto della lettura) ciò passa in secondo piano davanti a tutta la struttura del libro che, secondo me, colpisce il lettore per la storia delle due navi piuttosto che per tutto il resto.
***
Il figlio dei ghiacci
Elizabeth McGregor
Sonzogno Editore
409 pagine
prezzo di copertina 17.56 euro edizione del 2001