Nel libro 7 piccole storie che conosci già l'autrice - Marina Iuele - fa un esperimento che secondo me è molto riuscito. Propone sette storie della nostra tradizione riviste e corrette modificandone la struttura per aggiungere degli elementi che le rendono più adatte ai bambini di oggi. Un esperimento che rende le storie più cariche di speranza, infondono fiducia, puntano su quei buoni sentimenti che anche grazie ad una storia possono passare. Perché i bimbi, si sa, sono delle spugne e recepiscono molto più di quanto si possa pensare o ci lascino pensare.
Conosco l'autrice per aver letto altri suoi due libri - 18 storie dall'India e 21 piccole storie zen - letti senza seguire l'ordine cronologico di pubblicazione. Il primo che è uscito, quello di cui parlo oggi, l'ho letto per ultimo e devo dire che è stato quello che mi è piaciuto più di tutti.
Nel prologo l'autrice si rivolge agli autori delle storie originali - tali Andersen, Grimm e Perrault - per informali di avere messo mano alle loro opere (ed i cambiamenti non passano inosservati) avvicinandosi a quanto da loro raccolto nella più antica tradizione popolare e poi trascritto, sotto forma di insegnamenti morali. Tutto ciò era conforme al tempo a cui si riferivano e l'autrice ha voluto adattare le storie ai tempi più moderni, ai piccoli lettori moderni che sono molto diversi da quelli di allora.
E che vuol dire tutto ciò? Vuol dire che l'autrice lima le storie e le arricchisce di nuove parti, senza insegnare la diffidenza e la paura che molte storie invece propongono nella versione originale. Ha voluto trasmettere speranza e meraviglia per la vita dando un suo tocco personale ai racconti.
Ecco, dunque, che nascono sette storie familiari ma nuove in più punti: Biancaneve, Il brutto anatroccolo, Cappuccetto Rosso, Il soldatino di Piombo, Hansel e Gretel, Cenerentola, Il gatto con gli stivali.
Mi sono lasciata incuriosire dalle intenzioni dell'autrice lette nel prologo ed ammetto di aver letto le storie per me, tutte d'un fiato, prima di proporle ai miei bimbi. Mi sono piaciute molto ma mi rendo conto che un bambino, abituato alle storie "classiche", possa rimanere smarrito davanti ad un esperimento - ben riuscito per me - di questo tipo. Così, ho letto una certa interdizione nel volto della mia bimba quando le ho letto la versione di Marina Iuele di Cenerentola... e mi sono resa conto che prima di procedere con la lettura i bimbi dovessero essere preparati a leggere storie nuove con personaggi che conoscevano già. Così, con un piccolo aiutino, è risultato tutto molto più sereno e molto più piacevole. Soprattutto, ho evitato le mille domande che i bambini curiosi porgono ogni volta che si trovano davanti a qualche cosa che li spiazza.
Non vi ho incuriositi nemmeno un po'? Non vi intriga la storia di Cenerentola rivista e corretta? O la nostra cara Cappuccetto Rosso?
Non vi ho incuriositi nemmeno un po'? Non vi intriga la storia di Cenerentola rivista e corretta? O la nostra cara Cappuccetto Rosso?
Il formato del libro per noi è familiare visto che ricalca le caratteristiche degli altri due della stessa autrice. E' edito da Bambini Nuovi per l'uomo del futuro Edizioni e fa parte della collana Storie d'Altrove. I testi sono accompagnati da illustrazioni di Debora Ballario.
Aggiungo un dettaglio: noi siamo abituati a leggere una storia la sera prima di andare a letto. Ebbene, le sette storie, seppur "piccole", sono comunque piuttosto lunghe e i miei bimbi non ce la fanno a restare svegli dall'inizio alla fine. Sono ancora piccoli e di sera, solitamente, leggiamo racconti più brevi. Così, le sette storie le ho proposte "a puntate" e devo dire che è andata comunque bene. Le hanno ascoltate con interesse ed hanno anche sottolineato le differenze con le storie originali.
Mi permetto anche un appunto - che però esula da questo libro in quanto tale - sulla storia di Hansel e Gretel: a noi non piace molto, non è mai piaciuta, tantomeno in questo particolare periodo storico. Due genitori in difficoltà economica che abbandonano i loro due figli nel bosco perché non hanno di che sfamarli: una tortura psicologica per i piccoli. Sentono parlare di famiglie povere, di genitori in difficoltà, di soldi che non bastano per arrivare alla fine del mese... Volenti o nolenti sono discorsi che prima o poi arrivano alle loro orecchie. E l'idea che anche mamma e papà possano avere di queste difficoltà (i bambini fanno presto a fare propri certi discorsi) e che possano pensare di lasciare i loro bimbi da qualche parte è davvero una tortura psicologica, secondo me.... Hansel e Gretel, non me ne voglia Marina ma non dipende certo da lei, ai miei bimbi non l'ho mai letta... Anche se poi c'è un lieto fine e tutto il resto... se la leggessi loro mi aspetterei da un momento all'altro la classica domanda: "...mamma, e se diventiamo poveri anche noi ci abbandonate da qualche parte?".
Preferisco anche io infondere fiducia nei miei bimbi, amore per la vita, spirito positivo, leggerezza, allegria, divertimento... Hansel e Gretel è una storia che evito con cura. Magari sbaglio ma per il momento, conoscendo la sensibilità dei miei piccini, la penso così.
Questo è il nostro contributo per il Venerdì del libro di oggi, di Homemademamma.
Ma FINALMENTE!!!!Un libro così! Grazie per averlo segnalato,Nemmeno io ho mai letto la storia di Hansel E gretel è a dir poco orribile. Per molto tempo ho sorvolato sulla storia di cappuccettorosso & co., e sai cos'è successo? Ci hanno pensato i nonni!!!Questo mi ha messo molto in crisi, perchè se io voglio tutelare le mie bambine, poi in un modo o nell'altro certe informazioni arrivano comunque, o nonni, cugini, scuola.Quindi ( hans &Gr...NO!)però forse è meglio che siamo noi genitori a filtrare certi messaggi.
RispondiEliminaCara stefi, come ci assomigliamo...
RispondiEliminaho avuto gli stessi timori con H e G ma alla fine gliela ho letta, alice mi ha posto esattamente la stessa domanda, e io ho risposto che quei genitori erano disperati, isolati, e nessuno a cui chiedere aiuto, che vivevano in un bosco lontani da tutto e da tutti, senza avere nessuno a cui poter chiedere aiuto... Sai cosa mi ha risposto? Se avessero chiesto a me, li avrei aiutati. Non aver mai timore dei libri, e non sottovalutare mai i tuoi figli e le tue risorse:) Un abbraccio, moni
Mi intrigano moltissimo, tanto che medito di regalarle alle mie nipoti, e poi concedermi un bel pomeriggio di lettura ad alta voce da zia! :-)
RispondiEliminami trovi decisamente d'accordo con te su Hansel e Gretel. I bambini hanno bisogno di cose leggere adatte al loro modo di vedere il mondo
RispondiEliminabella idea, mi incuriisisce perchè vorrei capire il taglio di questi cambiamenti.
RispondiEliminauna volta l'avrei pensata
come te, ora invece la penso come Monica: un libro è anche e soprattutto occasione per affrontare una paura e quella dell'abbandono l'hanno tutti, parlarne la esorcizza, la rende affrontabile... ciao
Sono molto curiosa pure io. Se da una parte ci sono favole riadattate od addirittura stravolte in chiave ironica ed irriverente (es i cappuccetti di Munari, o le favole di Rodari)assolutamente riuscite, ce ne sono altre di molto deludenti. Dipende dal modo in cui le reinterpretazioni sono state operate. Grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaA presto,
Michela
E' senza dubbio una segnalazione che non passa inosservata, grazie Stefania :-)
RispondiEliminaLa trovo una cosa davvero originale, vorrei proprio leggere queste storie per scoprire in che punti sono state un pò modificate e che effetto fanno tali modifiche.
La faccenda riguardante Hansel e Gretel la vedo a metà strada tra te e Cì, cioè credo che si debba dosare e limitare ciò che può far paura ad un bimbo, ma anche che allo stesso tempo si debba trovare ogni tanto uno spunto per introdurre pian piano qualche argomento più difficile per preparare i bimbi all'impatto con la realtà dura che ci circonda.
Il tutto commisurato ovviamente al grado di sensibilità e all'età del bambino in questione, rispettando i suoi tempi senza grandi forzature.
Ciao!
Mi sembra un'iniziativa interessante. E ti comprendo neanche a me è mai piaciuta la storia di Hansel e Gretel. E adesso sono incuriosita per sapere come l'autrice ha fatto queste versioni. Chissà se una delle volte che vada in Italia potrò prenderlo in prestito in qualche biblioteca... Comunque grazie della segnalizzazione. Un caro abbraccio.
RispondiEliminaMa che bel titolo, non so se i miei l'apprezzerebbero ma io sicuramente si.
RispondiEliminaAnch'io condivido il pensiero di Maris.
RispondiEliminaHai fatto bene a leggere questo libro da sola prima di proporlo ai tuoi figli, in modo da calibrarne gli aspetti!
Bellissimo libro e confronto stimolante! Anch'io mi faccio tanti problemi sulle storie tradizionali, non solo sulla paura ma anche sugli stereotipi, spesso a danno delle figure femminili. Approfndrò con questo libro! Grazie! Jessica
RispondiEliminaMi fate venire un po' voglia di rileggere le favole e i racconti... :)
RispondiEliminaPersonalmente non conosco bene la storia di Hansel e Gretel, mi sa che so solo della casetta di marzapane...era la loro storia, giusto? Io per ora non ne ho, ma penso che a volte anche i bambini possono avere reazioni che non ci aspettiamo, come diceva Monica, non è detto che si spaventino, magari con la loro fantasia e il loro cuore ancora non corrotto sono capaci di trovare "soluzioni" positive anche di fronte alle storie difficili o dai risvolti meno sereni.
In ogni caso buone letture a tutte! :)
un saluto Stè :-)
RispondiElimina@ Sabrina: sono d'accordo sul fatto che certi argomenti debbano essere trattati dai genitori prima che da altri... però a tempo debito (anche se è vero che spesso gli altri che sono attorno ai nostri bimbi non danno proprio peso al "tempo debito")....
RispondiElimina@ mimangiolallergia: ciao Monica... è vero... forse sottovaluto i bimbi ed anche la mia capacità di sdrammatizzare... fino ad ora non abbiamo avuto occasione di leggerla Hansel & Gretel ma (soprattutto dopo aver letto gli interessanti commenti che mi avete lasciato) credo prorpio che sia arrivato il momento di metterci alla prova.
@ la 'povna: bravissima zia, ottimi propositi!
@ Giorgia: ;-)
@ Cì: alla luce dei commenti che mi sono stati lasciati in questo post ho avuto modo di riflettere e devo dire che la mia avversione per quella storia si è mitigata...
@ acasaconlamiamamma: nel caso del libro in oggetto io ho trovato l'idea davvero riuscita!
@ maris: esatto... senza forzature. mi trovi d'accordo...
@ l'apprendista: non so dirti se si trovi in biblioteca... magari in qualcuna più fornita....
@ kemate: in effetti io l'ho apprezzato molto, i piccoli sulle prime si sono mostrati un po' spiazzati
@ Robin: ...mi ha spinta la curiosità a leggerlo prima "per me"... e credo che sia stato meglio così: ho avuto modo di preparare i bimbi!
@ Jessica: mi ha fatto molto piacere leggere i tanti commenti che hanno dato vita ad un bel confronto, proprio come dici tu.
@ frascafresca: i bambini sono pieni di risorse... questo non dovremmo dimenticarlo mai!
@ Nino: un salutone anche a te e grazie per i tuoi passaggi dalle mie parti!
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