Mi è mancato, Rocco Schiavone.
Quel suo modo di accusare il colpo ogni volta che risolve un caso, le canne fumate sulle scale, i discorsi a senso unico con la sua Marina che ormai l'ha lasciato da un po'. E mi sono mancati anche tutti gli altri della Squadra dai più dinamici ai più imbambolati perché, si sa, in una squadra ci può stare di tutto. Infine, mi è mancato il gioco di squadra che Schiavone è in grado di mettere in atto ogni volta.
Lo avevo lasciato su un letto d'ospedale con una pallottola in corpo. Lo ritrovo con un rene in meno ma vivo, sempre su quel letto d'ospedale, raggiunto dalla notizia della morte di un uomo piuttosto facoltoso durante un'operazione chirurgica. Un errore umano, così dicono, dello staff del dottore che aveva i ferri tra le mani: uno scambio di sacca con sangue non compatibile a quello dal paziente. Errore umano, inchiesta medica all'orizzonte, colpe alla malasanità.
Ma qualche cosa non torna e Rocco Schiavone inizia a sentire puzza di bruciato tanto da iniziare ad indagare dall'interno anche se, formalmente, indagini in corso non ce ne sono perché il caso è in chiuso con un frettoloso errore medico.
L'indagine è piuttosto sui generis ma parlando di quel Rocco Schiavone non mi meraviglia più di tanto. Tenace, pronto a mettersi in gioco quando è convinto che giustizia non sia stata fatta, abbiamo per le mani indagini che gravitano attorno all'ambiente medico ma che fanno portano lontano.
Ad arricchire l'indagine, che in alcuni non è poi così dinamica ma rischia di accartocciarsi su se stessa - ci sono le vicende personali della squadra. Antonio che si deve districare in una situazione sentimentale piuttosto intricata, ha un ampio spazio in questa storia e, onestamente, il modo in cui la vicenda per lui si evolve mi è anche sembrata un po' troppo frettolosa ed anche eccessivamente "a buon mercato". Tra i personaggi secondari è quello che cattura maggiormente l'attenzione del lettore.
E poi c'è anche la svolta finale sulla pistola che ha sparato il colpo che è costato un rene a Rocco. Anche se arriva sul finale, è una notizia tutt'altro che indolore per Rocco e per la squadra.
Lettura piacevole anche se la storia mi è sembrata un po' convalescente, come il protagonista appena operato. Ma mi sta bene così. Non sarebbe stata credibile maggiore azione con Rocco in quelle condizioni.
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Ah l'amore l'amore
Antonio Manzini
335 pagine
Sellerio Editore
15.00 euro copertina flessibile - 9.99 Kindle
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