La testimonianza è il decimo volume della serie Kindle County di Scott Turow, serie legal thriller nella quale – e questo volume non fa eccezione – le dettagliate descrizioni del processo penale diventano parte determinante della storia.
Da quel che ne so io sono tutti libri autoconclusivi anche se la presenza di personaggi già comparsi in volumi precedenti fa da collante. Io ammetto di non essermi curata dal fatto che fosse una serie oppure no. Cercavo un libro con titolo grigio di un genere che potesse piacermi (ecco a cosa serve partecipare alle challange di lettura, a spaziare in ogni dove per cercare le letture giuste) e non ci ho riflettuto più di tanto.
Iniziamo dalla trama anche se, lo dico subito, è talmente intricata e strutturata che non è possibile dire molto di più di ciò che si trova in presentazione del libro.
Il protagonista è un ex magistrato che ha superato la soglia dei 50, che si è lasciato alle spalle un matrimonio e il suo paese d'origine. Bill ten Boom è in un momento dalla sua vita nel quale si sente di passaggio tra un passato ormai archiviato ed un futuro tutto da scrivere. Nel momento in cui viene incaricato di partecipare al processo alla Corte penale internazionale per un crimine di guerra risalente ad undici anni prima in ex Jugoslavia, accetta senza porsi troppi interrogativi.
Si renderà conto piuttosto in fretta, però, che la situazione è piuttosto complicata e che niente è come sembra. Se aveva solo lontanamente immaginato di trascorrere i suoi anni della maturità in modo tranquillo, stazionando magari in una piccola casetta in riva al mare ben presto realizza di essersi infilato in una situazione più grande di lui: undici anni prima 400 rom che vivevano in un campo per rifugiati in Bosnia sono improvvisamente scomparsi senza lasciare traccia. Un'uccisione di massa. A questo si pensa soprattutto alla luce della testimonianza dell'unico superstite che risponde al nome di Fercko Rinci che, supportato dal suo affascinante avvocato Esma Czarni, sono i punti di riferimento di un'indagine che, però, mostrerà parecchi punti d'ombra e si rivelerà più pericolosa del previsto.
In un continuo spostamento tra Whasington e diverse città della Serbia, Boom si troverà ad avere a che fare con organizzazioni criminali senza scrupoli, a segreti, tradimenti, verità e false verità, ad apparenze ben lontane dalla realtà e si troverà a vivere anche momenti di pericolo che mai avrebbe immaginato di dover affrontare.
Chi dice la verità? Cosa c'è sotto quel caso? Chi protegge chi? C'è davvero un colpevole? Se sì, sarà mai trovato e verrà mai fatta giustizia?
Fino alla fine sono interrogativi che si rincorrono tra vicende descritte in maniera quasi maniacale soprattutto per quanto riguarda i dettagli giudiziari ma anche in merito al contesto storico-politico che non è poi così lontano da noi.
Tutto molto incalzante, alto ritmo narrativo che, secondo il mio parere, perde colpi nel momento in cui l'autore si lascia andare a scene di sesso che, onestamente, avrebbero reso l'idea anche se solo accennate soprattutto nel contesto in cui si svolgono e nell'ambito di quella che è la narrazione principale. Credo che il coinvolgimento emotivo e fisico del protagonista si potesse rendere in modo credibile anche senza aggiungere paragrafi "rosa".
Dal tribunale
dell'Aia ai villaggi e alle città della Serbia, agli incontri segreti a
Washington, Boom deve districarsi tra sospetti, organizzazioni
criminali, alleanze e tradimenti di tutti coloro che sono coinvolti in
questo caso dai contorni sconcertanti. Tutto con descrizioni molto dettagliate sia delle procedure che dei villaggi, dei personaggi così come delle situazioni. Alcune parti secondo il mio parere avrebbero tranquillamente potuto essere alleggerite ma nel complesso tutto ci sta.
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La testimonianza
Scott Turow
Mondadori editore
453 pagine
22.00 euro copertira rigida, 7.90 copertina flessibile, 6.49 Kindle
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