Bianca Rita Cataldi è un'autrice di cui non avevo mai sentito parlare prima di avere tra le mani Acqua di sole. Ed è stata una bella scoperta perchè scrive bene, è capace di emozionare e di donare ai lettori personaggi che incantano per un sacco di buoni motivi.
Siamo nella Bari degli anni Cinquanta quando le differenze sociali sono molto nette. Quelle stesse che segnano la lontananza tra le famiglie Gentile e Fiorenza: contadini che commerciano in fiori, i primi, ricchi profumieri i secondi. Quando, però, le esistenze per un motivo o per un altro, si incrociano, quando ci sono animi sensibili a ricordare che, alla fine, una vita modesta ma felice può essere di gran lunga migliore di una vita in ricchiezza ma dove i rapporti personali sono freddi e distanti, allora le cose possono prendere una piega inaspettata.
Ed è proprio così che Michele, il giovane Gentile che ama studiare e che si distingue da quasi tutti gli altri della famiglia per curiosità e tenacia (quasi tutti... perchè la zia Enrica avrebbe qualcosa da dire in merito...) spezza quelle convenzioni sociali che lo vorrebbero a testa bassa nei campi. Non si vergogna delle sue radici contadine, tutt'altro, ma aspira a qualche cosa di più. Ragazzino capace e caparbio, conquisterà le simpatie di Claudio Fiorenza, il grande profumiere che dai Gentile si reca una volta l'anno per fare acquisti. Da qui il suo percorso personale subisce una svolta decisa grazie anche a due giovani Fiorenza - Teresa figlia di Claudio e sua cugina Vittoria - che, a loro volta, subiranno l'influenza positiva di quel ragazzino.
Uno dei personaggi che mi ha maggiormente emozionato è stato proprio Claudio: mi è sembrato di vedere i suoi occhi brillare nello stringere la mano di quel ragazzino, mi è sembrato di sentire il battito del cuore accelerato quando il suo sguardo si è trovato ad incontrare, proprio in casa Gentile, un vecchio amore. Ma rischio di fare un torto a tutti gli altri perchè, lo devo ammettere, ognuno mi ha emozionato a suo modo.
Mi ha emozionata il padre di Claudio con la sua consapevolezza di non essere più l'uomo che è stato e di avere bisogno degli altri.
Mi ha emozionata Betta, sorella di Claudio, che ha fatto di quella che tutti gli altri hanno dipinto come "pazzia" il suo biglietto verso la libertà.
Mi ha emozionata Vittoria che con il suo carattere così particolare ha saputo nascondere una grande sofferenza e fragilità.
E poi Michele. Come non amare quel ragazzino di sette anni che è alla ricerca del suo posto nel mondo, che impara dai suoi fallimenti, che non si scoraggia anche nei momenti più neri e che riesce a portare la forza contadina che contraddistingue la sua famiglia in un ambiente in cui troppo facile sarebbe stato perdersi e gettare la spugna. Per questo conquista Claudio che decide di dargli una possibilità, ma conquista anche il lettore.
Tanti i personaggi citati tra i quali nei primi capitoli ho temuto di perdermi. Non è stato così: all'inizio grazie agli alberi genealogici delle due famiglie proposti in apertura del libro ma, piano piano, grazie alla chiarezza espositiva che, secondo il mio parere, è una caratteristica dell'autrice che si somma alla delicatezza della sua penna capace di mettere il cuore tra le righe.
Mentre leggevo le vicende dei Fiorenza e dei Gentile mi sono detta che, a ben guardare, ogni famiglia avrebbe una storia da raccontare e sarebbe bello fissare in un romanzo i ricordi che, altrimenti, andrebbero perduti. Una storia normale, magari, ma che una buona penna ed un cuore grande saprebbero sicuramente rendere unica perchè ogni famiglia, ogni legame sono unici a loro modo. Unici e speciali.
Leggerò il seguito, senza ombra di dubbio.
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Acqua di sole. La saga dei Fiorenza e dei Gentile
Bianca Rita Cataldi
Harper Collins editore
384 pagine
10.00 euro copertina flessibile, 16.00 euro copertina rigida, Kindle Unlimited
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