giovedì 13 ottobre 2022

Rabbia (C. Palahniuk)

Di libri strani per le mani me ne sono capitati parecchi, nel corso del tempo, ma con Rabbia, di Chuck  Palahniuk, pur sentendomi sballotta da una parte all’altra, ho sentito l’esigenza di non abbandonare la lettura per cercare di avere in mano tutti i pezzi necessari per cercare di fare chiarezza sulla figura del protagonista.

Premessa: è il primo libro che leggo di questo autore per cui non ne conoscevo lo stile tantomeno il genere proposto. Ricordo di aver avuto questo libro con uno scambio (mi era piaciuta la copertina) e di aver provato uno strano piacere nel tenere il volume tra le mani, dovuto probabilmente all’edizione (molto gradevole) ma anche al fatto che si capiva chiaramente che fosse stato già letto da altri, sfogliato, vissuto. Non so come mai ma questa idea di riuso del volume mi è subito piaciuta.

Ho iniziato a leggerlo senza prima cercare informazioni di sorta. Mi sono trovata a leggere pensieri di persone che, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con Buster “Rant” Casey ed ognuno ha fornito il pezzetto di un puzzle che, però, a volte non combaciava del tutto con gli altri.
Sono memorie, perché Rant è morto, ricordi di tempi passati, testimonianze di chi lo ha amato, odiato, sopportato, disprezzato o ammirato in vita. Sono frammenti, però, che sono resi senza un particolare ordine cronologico come se si fossero messi insieme dei ricordi sparsi lasciando al lettore il compito di trovare l’ordine giusto per leggere in modo corretto quella particolarissima storia. Come tutti i ricordi, però, sembrano affiorare alla mente a tratti in modo nitido ma, a tratti, confuso, tanto che lo stesso ricordo ma fornito da due persone diverse non combacia del tutto.

Non è chiaro, dunque, dove arrivi la verità e dove, invece, la fantasia. 

Quello che mi è parso chiaro fin da subito è che il nostro protagonista sia stato decisamente particolare. La sola idea che trovasse eccitazione dal farsi mordere da insetti (il riferimento ad enormi ragni all’inizio mi ha disgustata ma poi… a fronte di tanto altro, mi è sembrata poca cosa) o che provasse piacere nel tenere comportamenti chiaramente pericolosi per se stesso e per la collettività mi ha fatto inquadrare quella esistenza come qualche cosa di leggendario e non del tutto terreno.
In alcuni passaggi ho avuto l’impressione di avere per le mani un libro distopico (ammesso che io riesca a comprenderne appieno i tratti, visto che non sono affatto un’esperta) per via di situazioni a dir poco fantascientifiche, davanti al decadimento di una società nella quale il divertimento massimo dei giovani dell’epoca – che non sono riuscita bene ad inquadrare – fosse quello di dare vita ad una sorta di autoscontro mortale per le vie di una città che sembra fantasma.

Sicuramente è una lettura particolare, che può piacere o non piacere. A me ha incuriosita un bel po’ e mi sono fatta un’idea di chi possa essere stato Buster “Rant” Casey grazie agli elementi che sono riuscita a raccogliere dalle testimonianze lette… devo anche dire, però, che molti racconti mi sono sembrati decisamente di troppo, inutili ai fini dell’identikit del protagonista ma necessari per tinteggiare con i colori giusti il contesto in cui è vissuto.

Particolare. Da leggere solo se si è disposti a lasciarsi spiazzare un po’…
***
Rabbia
Chuck Palahniuk
Mondadori Editore
350 pagine
16.00 euro copertina flessibile, 6.99 Kindle

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