martedì 28 giugno 2011

Nessuno si salva da solo (Margaret Mazzantini)

Ho regalato il libro Nessuno si salva da solo ad una amica per il suo compleanno. Quando le ho chiesto se le fosse piaciuto e l'ho vista storcere il naso mentre rispondeva "...non è il mio genere" mi sono subito resa conto di averle fatto un regalo sbagliato.
Ora che l'ho letto, ho incontrato la mia amica e le ho chiesto scusa per averle regalato un libro così.

Della Mazzantini ho letto Venuto al mondo e mi è piaciuto molto. Ho scelto il suo ultimo libro per la mia amica sulla scia dell'entusiasmo per quella lettura ed ho avuto la prova di quanto il gradimento di un libro non possa essere un motivo valido per essere sicuri che tutti gli altri libri di quello stesso autore siano altrettanto ben riusciti.

Prima di scendere nel merito del romanzo va detto che ero alla ricerca di una lettura sepensierata, leggera, positiva, che mi trasmettesse positività. Mi è bastato leggere poche righe per rendermi conto che non era affatto questo il libro adatto.
Va anche detto che si tratta di un libro ai vertici della classifica delle vendite degli ultimi tempi ma - vista l'impressione che ha fatto a me - credo che a tirare le vendite sia stata la fama della Mazzantini ma temo che molti che l'hanno apprezzata in altri suoi libri possano avere avuto la mia stessa impressione.

Delia e Gateano sono a cena fuori. L'uno seduto davanti all'altra. Ma la distanza tra loro - non quella fisica dovuta alla posizione sulle rispettive sedie - è abissale. Si sono lasciati da tempo e non riescono a capire bene il perchè di quella cena. L'autrice alterna racconti al presente e dialoghi che si svolgono tra i due commensali con ricordi del passato. Il quadro che viene dipinto è quello di un rapporto che si è presto usurato, sgualcito fino a portare ad uno strappo definitivo. Una coppia che non è più tale, un amore che non c'è più: una storia come tante. Eppure la Mazzantini narra la storia di una decadenza soggettiva prima ancora che di un fallimento di una coppia e lo fa usando spesso - troppo spesso - gratuite volgarità che mi hanno disturbata un bel po'.
Da come ricordavo la Mazzantini, credo che non avesse affatto bisogno di arrivare a tanto per raccontare i sentimenti. La storia è pesante, si va avanti a fatica, non ci sono sorprese che non siano legate ad uno sprofondare sempre più in basso dei due personaggi. Una coppia che non mi è piaciuta così come non mi è piaciuto il modo di descrivere le loro deprimenti vite.
Il rapporto con i loro due figli, quel modo così distratto di considerarli, quegli atteggiamenti a volte violenti che vengono descritti mi hanno amareggiata parecchio. Ci possono anche stare atteggiamenti di questo tipo.... Anzi, purtroppo la realtà parla di situazioni del genere fin troppo spesso. Ma la situazione mi ha irritata.

Mi sono davvero pentita di aver regalato alla mia amica questo libro. Ho imparato la lezione, però: prima di regalare un libro debbo necessariamente averlo letto o, se non altro, devo essere certa che non sia un libro così! Mi spiace esprimere un giudizio negativo... Ma quando un libro non mi piace (se mi piacesse tutto ciò che mi capita tra le mani non avrei un minimo di senso critico, no?) non ce la faccio proprio ad essere ipocrita e limitarmi a narrare la trama senza esprimere un giudizio.
***
Nessuno si salva da solo
Margaret Mazzantini
Mondadori Editore
19.00 euro

lunedì 27 giugno 2011

50 cose da fare e creare (Autori vari)

Cinquanta piccole idee da realizzare con i bambini raccolte in un libro maneggevole, con indicazioni chiare ed immagini che aiutano a compiere tutte le operazioni nel modo giusto. E' quanto si trova nel libro 50 cose da fare e creare che abbiamo - e quando dico "abbiamo" intendo dire noi genitori degli alunni dell'ultimo anno della scuola per l'infanzia del mio comune - regalato all'insegnante di inglese dei nostri piccoli.
In occasione della festa di fine anno organizzata da noi genitori per salutare le insegnanti che sono state accanto ai nostri piccoli per i tre anni di scuola dell'infanzia, abbiamo pensato di evitare doni che risultassero poi inutili o i soliti soprammobili che ho sempre trovato monotoni e poco adatti.
Come rappresentante di classe ho pensato personalmente alla scelta dei doni e ammetto di aver avuto conferma anche da una maestra (che ringrazio tanto) conosciuta nella rete che mi ha dato conferma di quanto siano poco originali cornici, soprammobili e tutto ciò che rientra in tale categoria.

Visto che i nostri bambini - si tratta della classe della principessa di casa - hanno seguito un percorso, a scuola, che li ha portati ad apprezzare i libri, conoscere la biblioteca, amare la lettura ed apprezzare il libro come qualche cosa di prezioso, ho pensato che donare alle insegnanti uno "strumento" da usare con i bambini che verranno potesse essere una buona idea.
Per l'insegnante d'inglese magari sarebbe stato più adatto un libro in lingua ma quando ho visto questo libro dalla copertina blu, con un simpatico gufo handmade e quando ho letto la descrizione (l'ho comprato in una libreria on line) non ho resistito.

In 104 pagine sono illustrate 50 idee da realizzare manualmente con i bambini usando materiali di diverso tipo. Segnalibri, animali, scene pop-up, decorazioni e tanto altro ancora: vengono fornite le indicazioni da seguire passo passo, con illustrazioni molto semplici per semplificare il tutto.

Il formato è molto maneggevole - 14x 18 - e a giudicare dalla curiosità con cui le insegnanti (erano quattro in tutto ed ognuna ha avuto un libro diverso) hanno sbirciato tra le pagine mi ha fatto capire che si è trattato di un dono molto gradito. Uno strumento che non conoscevano e che sono certa useranno al meglio con i bimbi dei prossimi anni scolastici.
Quando, a casa, la mia bimba ha visto che preparavo il pacchetto è rimasta un po' interdetta perchè credeva che il libro fosse per lei o per il suo fratellino. L'ha voluto sfogliare e le è molto piaciuto. Credo che prima o poi arriverà anche in casa nostra!

Ps. Se posso permettermi un consiglio, credo che possa essere un ottimo strumento capace di dare qualche idea in più quando - ad esempio - la scuola non c'è e non si sa come far passare il tempo ai nostri bimbi... Non solo utile, dunque, per chi fa dell'attività educativa la sua professione ma anche per chi ha dei bimbi attorno e vuole tenerli impegnati in attività manuali piuttosto che piazzarli davanti alla tv o mettere loro in mano una console.
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50 cose da fare e creare
Autori Vari
Usborne Editori
9.00 euro

venerdì 24 giugno 2011

Il pentolino magico (Massimo Montanari) - Venerdì del libro

Oggi parliamo di cibo. O meglio, segnaliamo un libro che parla di cibo proponendo, con dei racconti, una riflessione sulla storia e sulla cultura del cibo. Si tratta del libro Il pentolino magico che abbiamo vinto nel mese di marzo partecipando alla Pesca dei libri sul sito Centostorie.
Per questo venerdì del libro di Homemademamma vorremmo segnalarlo per la sua particolarità in fatto di contenuti ma anche di immagini.

Si tratta di un libro che si presenta molto bene dal punto di vista editoriale, con copertina rigida, piuttosto pesante, edito nel 1995 e con un'etichetta che riporta il prezzo in lire: 30.000 lire!

I contenuti si basano sul cibo e vengono proposti dei racconti che sommano realtà a leggenda, fantasia ad episodi reali per raccontare, come dice l'autore, "...una fetta essenziale della storia della civiltà". Non è un classico libro di favole e trovo che non sia adatto a bambini troppo piccoli sia perchè le storie sono piuttosto lunghe che per via del fatto che la narrazione e piuttosto articolata e spesso questo nei più piccoli abbassa l'attenzione e induce alla distrazione. I racconti sono frutto di approfondimenti e riflessioni effettuate anche con i ragazzi delle scuole di Imola nel corso di un laboratorio di storia organizzato da Casa Piani, la Sezione Ragazzi della Biblioteca comunale. Un esperimento che è stato poi concretizzato in un libro, quello che abbiamo ricevuto avendo vinto il concorso cui accennavo sopra.

Io ho proposto con fiducia qualche racconto ai miei bimbi anche con la speranza di far venire loro un po' più di appetito... Devo dire che, pur avendo stuzzicato la loro curiosità, di risvolti a tavola non ne ho avuti. Peccato, un po' ci speravo.

Due parole sulle immagini che accompagnano le storie. Si tratta di illustrazioni particolari, nate dalla penna di Emanuele Luzzati. Non i soliti disegni armonici e frutto della grafica computerizzata come avviene in molti libri per bambini ma illustrazioni più particolari che ai bambini più piccoli, abituati ai personaggi diventati loro più familiari potrebbero non piacere ma che sono comunque apprezzabili da un occhio attento.
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Il pentolino magico
Massimo Montanari - Disegni di Emanuele Luzzati
Editori Laterza
lire 30.000 edizione del 1995

giovedì 23 giugno 2011

L'hai voluta la vacanza Stilton? (Geronimo Stilton)

Ci avete mai pensato ad una vacanza in una località che si chiama Puerto Catorcio? No!!??? Credo proprio che abbiate fatto bene, a giudicare dalle avventure che ha vissuto il povero Geronimo Stilton in quella località.
Visto che siamo entrati nell'estate ho pensato di riesumare un libro che abbiamo ricevuto in eredità da due nostri amichetti, della serie audiolibri Geronimo Stilton.

La mia bimba è ancora troppo piccola per apprezzare libri di questo tipo ma ammetto di averlo letto io per divertirmi un pochino. La storia del Topo più famoso di questi tempi le è risultata troppo lunga per la mia bimba ed anche non troppo facile da seguire visto che una caratteristica dei libri di Geronimo Stilton è una particolare grafica che può essere apprezzata da bimbi che sappiano leggere. Troppo presto per lei che ha solo cinque anni e non sa leggere ancora.
Mi è venuta incontro, però, la versione audio visto che la storia viene raccontata dalla voce del topo in persona.
La storia che viene raccontata nella versione audio, però, è più ricca e più lunga di quella che si può leggere da libro. Inoltre, anche delle canzoni che possono rendere ancora più divertente la lettura.
Vengono proposte, inoltre, due canzoni cantante proprio dalla voce di Geronimo Stilton ma anche le basi musicali per improvvisare un singolare karaoke. E per rendere la gara "professionale" in coda al libro sono inseriti anche degli strumenti per le votazioni, per appuntare i punteggi etc.

La vacanza di Geronimo a Puerto Catorcio è uno spasso da leggere e da ascoltare: prima di iniziare la lettura si può avere una panoramica sui personaggi che interagiscono con Stilton e che vengono presentati singolarmente con tanto di foto. Se non si ha familiarità con queste storie è un aiuto per meglio capire le caratteristiche dei vari personaggi ma dopo aver letto qualche libro di Geronimo le presentazioni non servono più.

Tempo fa, parlando con una mia amica, mi sono imbattuta in uno scambio di vedute circa il valore educativo di letture di questo tipo. Non sono letture classiche (e secondo la mia amica i bambini andrebbero indirizzati verso di esse, verso qualche cosa di più serio) ma io sono convinta che se una storia divertente può aiutare un bambino ad apprezzare la lettura, anche se non si tratta di storie culturalmente "di peso" credo che vadano comunque bene.
Ricordo che quando andavo a scuola c'era un mio compagno di classe che odiava la lettura. Leggeva male e senza interesse. L'insegnante, nel parlare con sua madre, le consigliò di farli leggere anche solo la Gazzetta dello Sport (visto che a lui piaceva lo sport) purché leggesse. Geronimo Stilton può comunque aiutare ed anche divertire, perché no?
E poi, diciamolo, di tempo da dedicare alle letture importanti i nostri figli ne avranno tanto, quando cresceranno. Se possono divertirsi un po' con una lettura simpatica e strampalata, che male c'è?

Si tratta di un libro comunque consigliato per bambini dai sette anni in su, che sappiano leggere da soli perchè i testi non sono facili da seguire per i più piccoli, visto che sono tutti discorsi diretti e la storia è piuttosto lunga.
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L'hai voluta la vacanza, Stilton?
Geronimo Stilton
Piemma Junior - Audiolibro musicale
12.50 euro

lunedì 20 giugno 2011

Le città più belle del mondo (Valentina Zagaglia)

Per i miei bimbi è ancora troppo presto (visto che è adatto a bimbi più grandi) ma il fascino del pop-up li ha comunque catturati. Il libro Le città più belle del mondo di Valentina Zagaglia li ha incuriositi un bel po' anche se trovo che siano piccini per recepire le informazioni che offre.
Non è un libro di favole, non è una guida turistica ma è un libro che accompagna il lettore in un fantastico viaggio nelle più belle città del mondo - New York, Parigi, Mosca, Roma, Londra, Barcellona - usando la tecnica del pop-up e giocando con i materiali.

Tasche da cui poter prendere e tenere in mano una riproduzione dei soldi usati in quel posto, monumenti che prendono vita in 3D aprendo le pagine, mappe della città che spuntano da un angolino, pagine che nascondono grandi tesori: il libro che mio fratello ha regalato ai miei figli è davvero molto interessante. Vengono fornite informazioni sui luoghi d'interesse, sulle caratteristiche particolari delle varie città e tanto altro ancora: il tutto, però, non nel modo classico ma usando la tecnica del pop-up. Un libro che permette alle varie località di prendere vita sotto agli occhi e alle mani del lettore.

Per le sue caratteristiche, è un libro che va sfogliato con cura e con calma: sono tanti i pezzetti che prendono vita e forzare una pagina che non si chiude bene oppure tirare troppo a destra o a manca vorrebbe dire rovinare la magia che un libro così propone.
Come leggero? Bhè, per i piccoli è un modo per immaginare quanto sia bello il mondo che li circonda e quanti siano i tesori che conserva. Con i miei bimbi cerco di stimolare la loro fantasia raccontando qualche cosa di quei posti... E li lascio spaziare con la loro immaginazione.
Per chi fosse già stato nei posti citati può essere un bel modo per conservarne vivo il ricordo in modo quantomai orginale!

Sono certa che un libro così piacerà anche alle insegnanti nel momento in cui, a scuola, i bimbi inizieranno a studiare le varie città. Un modo non convenzionale per trasmettere nozioni in modo meno noiso e meno standardizzato del solito, su questo non ci sono dubbi!
Sul retro della copertina è indicato che si tratta di un libro non adatto a bambini di età inferiore ai tre anni ma io mi permetto di aggiungere che anche con quelli di quattro o di cinque (ma anche di sei o sette, aggiungo) va comunque chiesta la massima attenzione per non rovinare il tutto visto che il materiale è piuttosto delicato. Le pagine sono in cartoncino resistente ma è pur sempre cartoncino e si può sgualcire.

Inutile dire che studiare la geografia in questo modo è molto più divertente!!!
E' un libro edito da Arnoldo Mondadori Editore nel 2009 e costa 27.00 euro. Non è un libro economico, mi sembra chiaro, ma trovo che un prezzo così sia giustificato dalle sue caratteristiche. Noi l'abbiamo avuto in regalo da mio fratello che, tra l'altro, conosce l'autrice.
E' un libro adatto per bambini dagli otto anni in su, che possono apprezzarne tutte le caratteristiche: i miei hanno ancora un bel po' d'aspettare ma lo conserveremo con cura. Intanto, in attesa di arrivare all'età giusta, nessun libro è precluso ai miei bimbi per cui ci capita spesso di sfogliarlo insieme e di apprezzare, per ora, qualche nozione di base che la mamma interpreta per loro. Da grandi apprezzeranno di sicuro molto di più di quanto non possano fare ora. Diamo tempo al tempo!
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Le città più belle del mondo
Valentina Zagaglia
Arnoldo Mondadori Editore
27.00 euro


venerdì 17 giugno 2011

Il giardino segreto (F. H. Burnett) - Venerdì del libro

E’ arrivato nel momento giusto. Proprio nel momento in cui avevo bisogno di leggere qualche cosa di positivo. Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett è arrivato tra le mie mani grazie ad un altro libro tra le cui pagine veniva citato così di frequente da incuriosirmi. Nel libro Dopo di te, letto di recente, Il giardino segreto viene citato come se fosse qualche cosa di importante nella vita delle protagoniste. Non potevo non cedere alla curiosità.

L’ho trovato nella biblioteca del mio comune, catalogato nella categoria della narrativa straniera, sezione adulti. Avevo letto da qualche parte che si trattava di una lettura per ragazzi ma trovo che sia una lettura adatta a tutte le età. Non appena ho avuto il libro tra le mani ho avuto la sensazione che fosse stato sfogliato molto poco. Forse, da quando era in biblioteca, nessuno l’aveva letto prima di me… Questa è l’impressione che ho avuto.

Il romanzo è preceduto da una introduzione e da un breve saggio che io – non me ne vogliano gli autori – ho saltato a piè pari. Aver letto i riferimenti alla storia nel libro Dopo di te mi aveva già tolto parte del gusto di leggere qualche cosa di sconosciuto per me e leggere altro mi avrebbe soltanto distolto dalla voglia di andare al nocciolo della questione. Volevo entrare anche io – anche se solo con la fantasia – nel giardino segreto e volevo farlo al più presto.

Tra le righe di questo romanzo ho letto un messaggio di fiducia, ho letto il potere della natura, gli effetti di quella misteriosa magia che tutto può, o quasi.

I protagonisti del romanzo sono dei ragazzini molto particolari. Una ragazzina scontrosa, Mary Lennox, bruttina e antipatica che – orfana di padre e di madre – si vede affidata ad uno zio di cui non conosceva l’esistenza. Si troverà a vivere in una casa molto strana, in un ambiente molto strano e vicino ad un giardino altrettanto strano: il giardino segreto nel quale da dieci anni nessuno metteva piede a seguito di una particolare vicenda. Conoscerà alcuni suoi coetanei con cui vivrà un’avventura fantastica: il suo aprirsi alla vita non sarà isolato. Accanto alla sua figura, la presenza di un giovane della sua età: Dickon. E’ un ragazzino “magico”, capace di parlare con gli animali e di interagire con la natura. La loro amicizia influenzerà anche un ragazzino che crede, da sempre, di essere destinato a morire da un momento all’altro. Colin, è il suo nome, e da dieci anni – da tanto è nato – vive segregato in casa, convinto com’è di non avere lunga vita e restio a qualsiasi rapporto interpersonale ma anche con la natura stessa.

I tre ragazzini scopriranno che esiste una magia davvero potente, tale da cambiare in meglio la vita delle persone.

La storia viene narrata con delicatezza ma in modo molto efficace. Le descrizioni dei personaggi permettono di immaginare alla perfezione volti, movimenti, sensazioni. Così come quel giardino magico viene descritto così bene da far quasi avvertire il profumo della terra bagnata dalla pioggia o da far sentire il cinguettio degli uccelli.

Per questo venerdì del libro di Homemademma ho voluto proporre una lettura che merita di essere letta non solo dai lettori più giovani. Un pizzico di magia – della speciale magia di cui si parla nel libro - non può che far bene, a lettori grandi e piccini.

Mi sento di dare un consiglio a chi non avesse ancora letto questo libro. Non leggetelo dopo aver letto (eventualmente) Dopo di te perchè vengono svelati alcuni passaggi importanti.

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Il giardino segreto

Frances Hodgson Burnett

Giulio Einaudi Editore

11.00 euro

venerdì 10 giugno 2011

Qua quattro passi con l'oca Genoveffa (Lucia Salemi) - Venerdì del libro

Per questo Venerdì del libro di Homemademma proponiamo le simpatiche avventure dell'Oca Genoveffa. Oramai è un personaggio che ha fatto breccia nel cuore del piccoletto di casa (piace anche alla sua sorellina ma lui in modo particolare). Ho già avuto modo di recensire un libro che narra le storie di questo simpatico personaggio ma questa volta si tratta di qualche cosa di più. Si tratta di una raccolta che ha letteralmente lasciato il piccoletto a bocca aperta. Sia perchè gli è arrivato in regalo direttamente dall'autrice - Lucia Salemi che non finiremo mai di ringraziare - sia perchè è arrivato in un momento in cui, costretto in casa per via di qualche malanno, se l'è proprio goduto questo libro chiedendomi di leggerlo e rileggerlo più volte.
Quattro le storie proposte: L'Oca Genoveffa e la torta di cioccolato, L'Oca Genoveffa fa la ballerina, L'Oca Genoveffa e il matrimonio dei Porcelli, L'Oca Genoveffa va nel bosco.

Il libro è molto bello anche dal punto di vista estetico oltre che per i contenuti. Fa parte della collana Lo Scaffale d'Oro, Einaudi Ragazzi e costa 13.50 euro. Trovo che sia anche un'ottima idea regalo che permetterebbe di fare una gran bella figura: le illustrazioni sono davvero molto belle, colorate e con personaggi molto simpatici. Le quattro storie che vi sono raccolte si trovano anche singolarmente: l'altro giorno sono stata in biblioteca con il piccole e, mentre sceglieva qualche nuovo libro da prendere in prestito, si è imbattuto in due delle storie che abbiamo nella nostra raccolta. Ebbene, il suo commento è stato: "...queste ce le ho già... però il libro mio è più bello".
Di un bel formato, con pagine con pagine grandi ma non eccessivamente ingombranti, trovo che sia un gran bel prodotto editoriale. L'Oca è sempre protagonista di simpatiche avventure: la struttura del racconto non è di quelle brevi, con frasi minime che sono pensate per i bambini più piccoli. Sono storie ben strutturate con frasi ricche ed anche più lunghe di altri librettini che abbiamo in casa: il piccoletto, che ha quattro anni, non ha nessun problema a seguire le storie. Anzi, appena gli ho letto la prima - quella della torta di cioccolato - ha memorizzato immediatamente tanto da "leggerla" alla sua sorellina (a modo suo ma seguendo comunque la logica del racconto) appena tornata da scuola.

Un bel libro che consiglio senza riserve. E la mia - o meglio la nostra - non è piaggeria ma un giudizio oggettivo che ci sentiamo di dare per un libro che merita.
Nell'ultima di copertina viene indicato come libro adatto dai sei anni ma io lo consiglio anche per bimbi più piccoli che possano contare sulla collaborazione di mamma e papà che leggano per loro.
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Qua quattro passi con l'Oca Genoveffa
Lucia Salemi
Einaudi Ragazzi (Lo Scaffale d'Oro)
13.50 euro

giovedì 9 giugno 2011

Dopo di te (Julie Baxbaum)

L'intenzione era quella di leggere un romanzo leggero, una storia d'amore, una di quelle storie che fanno volare con la fantasia in tutta leggerezza. Quando ho avuto in prestito Dopo di te mi sono subito resa conto che probabilmente non rientrava nella categoria dei romanzi d'amore che avevo in mente. Il titolo già la diceva lunga. Non era proprio ciò che cercavo. Pur essendo un romanzo e pur avendo un'alta componente sentimentale.
L'autrice Julie Baxbaum* - a me del tutto sconosciuta fino a che non ha avuto questo libro tra le mani - apre il suo romanzo raccontando di una perdita: la morte di una giovane donna, morta assassinata sotto agli occhi di sua figlia di nove anni. Non era certo questo ciò che avevo in mente quando pensavo ad un romanzo d'evasione ed ho pensato, nel leggere le prime pagine, che non ce l'avrei fatta ad arrivare fino alla fine.
Mi sbagliavo.
A parlare in prima persona è Ellie: la migliore amica di Lucy, la donna prematuramente scomparsa. E' lei, Ellie, che si copre chilometri e chilometri per stare vicino alla figlia di Lucy, Sophie, che si trova improvvisamente senza una mamma, uccisa proprio sotto ai suoi occhi. Quello che inizialmente sembra un compito ingrato - stare vicina ad una bambina in una situazione difficile - si trasforma per Ellie come l'occasione per conoscere meglio se stessa, meglio decifrare i suoi sentimenti, vedere chiaro nella sua vita e, soprattutto, rendersi conto che Lucy, la sua migliore amica, serbava un segreto che non aveva detto nemmeno a lei.
L'autrice riesce a far emergere i sentimenti dei personaggi le cui storie si intersecano con quella di Ellie.
In alcuni punti, soprattutto nelle continue riflessioni relative alla morte di Lucy, ho trovato il romanzo un po' ripetitivo ma tutto sommato l'ho letto con piacere e sono arrivata all'ultima pagina in un batter d'occhio, tanta era la voglia di sapere come andava a finire.
Nel romanzo emergono i sentimenti che si rincorrono nella vita di tutti i giorni: l'amore, la paura, la delusione, la rabbia... Si vive l'abbandono ma anche la conquista, viene descritta la crescita emotiva dei personaggi, il loro cambiamento, le loro evoluzioni. E poi le prove della vita, anche se in alcune situazioni mi è sembrato che si sia calcata un po' troppo la mano. E' e resta un romanzo per cui lo si può anche concedere!
Nel romanzo l'autrice propone riferimenti molto attuali: Skype ne è uno, tanto per fare un esempio.
Ma viene anche evocato un libro che mi ha molto incuriosita. Un libro che fa parte della letteratura per ragazzi ma che mi pare di aver capito che venga letto ad ogni età. Si tratta de "Il giardino segreto", scritto da Frances Hodgson Burnett. Inutile dire che la curiosità è stata tale che stamattina mi sono precipitata in biblioteca e l'ho chiesto in prestito.

* la stessa di Vorrei che fosse amore ma visto che non l'ho letto e non ne avevo mai sentito parlare per me, quando ho presto Dopo di te tra le mani, era un'autrice sconosciuta.
***
Dopo di te
Julie Baxbaum
Edizioni Piemme
18.50 euro.

martedì 7 giugno 2011

Sono io il più forte! (Mario Ramos)

Altro libro, altra storia di lupi. Questa volta è una storia un po' particolare: quella di un lupo che non ha voglia di andare in giro per il bosco a sbranare bambine ma ha bisogno di sentirsi dire di essere il più forte.
Sono io il più forte! racconta le avventure di un lupo che va nella foresta a cercare qualcuno che gli dica "...si si... sei tu il più forte"... Qualcuno che si dimostri impaurito, sottomesso, tremante... E a dire il vero ne trova di personaggi così. Eh si, perchè lui chiede ai più piccini, mica stupido il nostro lupo! Chiede ad un coniglietto, alla piccola Cappuccetto Rosso, ai Tre Porcellini e pure ai sette nani...






Ma come possono sette dolcissimi nani, piccini piccini, mettersi contro un lupo? Nanetti come quelli che abbiamo noi in giardino a casa di mai nonna (nelle foto ne manca uno ma l'ho cercato in ogni angolino e non l'ho trovato... Bho!).
Lui lo sa, come sa bene che anche tutti gli altri personaggi saranno molto accondiscendenti e pronti a compiacerlo... Si fa grosso, si gonfia, si autoconvince di essere il più forte fino a che... fino a che non si imbatte in un piccolo esserino non megli identificato che nella sua risposta rompe gli schemi. E la sorpresa sarà davvero grande quando scoprirà di non essere il più forte in assoluto.... Un'avventura divertente e che fa riflettere. Un libro che merita di essere letto e che, come suggerito da Babygreen e da Creargiocando va in coppia con Sono io il più bello! che a noi, però, al momento ancora manca.
Sono io il più forte! l'ho preso in biblioteca ma non ho fatto caso alla presenza dell'altro titolo. Dovrò cercare per benino.
I testi non sono molto lunghi, sono proposti dialoghi chiari e diretti, non troppo complessi. E si presta ad essere "interpretato" da chi legge visto che le affermazioni del lupo sono legate ad atteggiamenti che rendono bene se "messe in scena" in modo adeguato. Immagini a tutta pagina con un lupo che si atteggia un bel po', ma poi...
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Sono io il più forte!
Mario Ramos
Bablibri
10.00 euro

lunedì 6 giugno 2011

Lupodrillo ama le coccole (Ophélie Texier)

Da qualche tempo a questa parte è entrato a far parte della famiglia dei personaggi che stanno simpatici ai miei bimbi un nuovo amico. Lupodrillo.
Lupodrillo è il frutto dell'amore di una coppia mista - mamma coccodrillo e papà lupo - ed è davvero simpatico. L'aspetto che ha lo rende particolarmente simpatico ai piccoletti di casa mia ed ha anche un piccolo amico - che si chiama Dudù - altrettanto simpatico anche se è un personaggio secondario nelle storie che vengono narrate.
Si tratta di storie brevi, con frasi adatte a letture per i bambini più piccoli e che terminano con delle rime. Nel libro Lupodrillo ama le coccole viene messo in risalto il lato tenero del piccolo animaletto (che è verde, come la mamma e che, a dire il vero, alla mamma somiglia più di quanto non somigli a papà) e vengono raccontati diversi momenti della sua giornata nei quali si abbandona alle coccole con la sua mamma, con il suo papà ma anche con i suoi amici.

Della stessa collana fa parte anche il libro Lupodrillo ama la natura: in questo caso vengono narrati diversi momenti della giornata in cui Lupodrillo si trova a contatto con la natura.
Il protagonista è sempre lui, un simpatico cucciolo dall'aspetto un po' particolare ma sempre pronto a sorridere e a far sorridere chi legge le sue storie.

Il libro ha un formato diverso dai soliti libri (15 x 20 cm ca.) ed è ben rilegato, con copertina rigida. Le immagini interne sono molto colorate e belle grandi. Il testo è stato tradotto in italiano da Paola Gerevini ed è stampato in Francia. Sono libri consigliati anche per i più piccoli che impareranno ad amare un piccolo amico in più.
E poi, vuoi mettere? Con il nome che si ritrova, come può Lupodrillo non essere simpatico?
***
Lupodrillo ama le coccole - Lupodrillo ama la natura
Ophélie Texier
MottaJunior
6.50 euro.

venerdì 3 giugno 2011

Gravidanza consapevole (Bianca Buchal) - Venerdì del libro

Il periodo della mia gravidanza, o meglio delle mie gravidanze, è lontano ma ho letto comunque con piacere il libro Gravidanza Consapevole, scritto da Bianca Buchal ed edito da Bambini Nuovi. Ero partita con l'idea che non fosse una lettura adatta a me visto che non ho in programma un'altra gravidanza (anche se... mai dire mai!!) ma ho voluto comunque leggerlo riservandomi il diritto si smettere qualora mi fosse sembrato troppo tecnico o troppo scontato. Non è ne' l'uno ne' l'altro.
Propongo questa lettura in questo Venerdì del Libro - iniziativa di Homemademamma - perché mi è sembrato un vero e proprio libro d'amore che mi sento di consigliare a tutte coloro che si accingono ad affrontare una gravidanza, che hanno anche solo in mente di avere un bambino o che sono già con il pancione.
Un libro d'amore. Una storia d'amore: quella che vivono mamma e bimbo prima di diventare tali. Sono una mamma in attesa ed un bimbo nel pancione: l'autrice parla con estremo amore dell'avventura che inizia nel momento in cui si pensa di avere un bambino. Prima ancora del concepimento. E' un libro che trasmette serenità, che invita alla spiritualità, al contatto "speciale" con il proprio bambino. Un libro che si rivolge anche ai papà, ovviamente, che non possono e non devono essere esclusi da una così meravigliosa storia d'amore. Sono tanti gli aspetti che vengono analizzati: ho apprezzato molto il fatto che non si tratta di un "manuale tecnico" e sterile ma veri e propri appunti d'amore che invitano a pensare, o meglio ripensare, al ruolo della donna in quanto fonte di vita.
Segnalo alcuni passaggi che mi hanno particolarmente colpita.
* Si invita più e più volte a praticare il parto naturale evitando il cesareo e tutto ciò che la medicina porta con se di poco naturale. Ovviamente quando le condizioni lo permettono.
* Viene illustrata una particolare teoria in merito al cordone ombelicale ed al momento in cui debba essere reciso: una teoria che non conoscevo e che mi ha molto incuriosita.
* Si invitano medici ed ostetriche a non separare il neonato dalla mamma e a favorire subito il contatto intenso e duraturo.
* Si invitano i genitori a mettere in atto un particolare rito d’accoglienza.

Propongo qualche riga del libro sperando che l'autrice non me ne voglia.
In sala parto deve regnare il silenzio (...) una dolce musica in sottofondo può aiutare a creare un'atmosfera d'intimità.
Appena il bimbo è nato va subito messo sul ventre della madre da dove il piccino stesso tenderà verso il seno della mamma. A quel punto, col cordone ombelicale ancora intatto, il bambino viene adagiato fra le braccia della mamma dove mamma e bambino si scambiano il primo sguardo (...). La mamma assieme al papà, farà un breve rito di presentazione, pronunciando parole amorevoli di vicendevole riconoscimento e di reciproca appartenenza. Ognuno esternerà i sentimenti che prova in quel solenne momento, momento che lascerà nel bimbo, accolto in quel modo, un'impronta indelebile per tutta la vita.

Non ho potuto non pensare a quando ero io in sala parto. Mi limito al secondo, quello più recente: in sala parto c'erano due ostetriche che parlavano degli affari loro come se io non ci fossi. Dovevano partecipare ad un'assemblea sindacale, lo ricordo molto bene, e si organizzavano per il da farsi. Ed io ero lì, con mio marito accanto, che mi sentivo dire ogni tanto "...signora respiri a fondo che ci siamo".... e poi ricominciavano a parlare degli affari loro.
Di ambiente silenzioso nemmeno l'ombra, di musica nemmeno a pensarci, di situazione volta a rendere l'ambiente accogliente per una partoriente non mi è sembrato di vederne. Ovviamente il tutto si è svolto nella massima professionalità ma in modo un bel po' freddino, proprio come se mi si volesse far capire che per le ostetriche era routine, che non era poi un evento così speciale perché tanto di bambini ne nascono in continuazione e così via discorrendo.
Sono d'accordo con l'autrice che invita, tra le altre cose, medici ed ostetriche a cambiare metodo verso un atteggiamento meno "meccanico" e più "amorevole".

Altro passaggio che vorrei riportare è la descrizione di ciò che, secondo l'autrice, avviene nella vita di un bambino che non sia stato accolto con un rito d'accoglienza e che sia stato allontanato dalla mamma.

Il bambino allontanato dalla mamma piange e si dispera perché si sente abbandonato. Lui la chiama ma lei non viene ad aiutarlo. E questo porta il piccino alla disperazione fino a che smette di piangere perché deluso. "Ho tanto bisogno della mia mamma ma lei non c'è": è così che nella psiche del bambino si accumulano paura dell'abbandono, rabbia, odio, delusione... Sentimenti che più tardi riaffioreranno per manifestarsi nelle forme più disparata, anche violente.
Da questa premessa l'autrice descrive varie fasi di vita del bambino che vanno dal mettere il dito in bocca per consolarsi all'affezionarsi ad un peluche con cui instaura un forte legame. Poi subentra il desiderio avido di cibo, di dolciumi, poi viene il fumo, l'alcol fino ad arrivare alla droga e a devianze di diverso tipo.
Sono tutti segni di vendetta - continua l'autrice - intesi a colmare quel terribile vuoto iniziale, quella dolorosa scissione rimasta celata nell'inconscio, ma sempre presente.

Un passaggio un po' forte, questo. La pratica di allontanare il bambino dalla mamma non è poi così rara, anzi. Ci sono ancora ospedali che dopo aver lasciato il bambino per qualche minuto con la mamma lo allontanano per farla riposare e, visto che ci sono le nursery, lo tengono in una culletta per poi darlo alla mamma più tardi: questo vuol dire che potenzialmente si creano in questo modo le condizioni per far crescere i bambini con squilibri tali da arrivare a pensare a droga o qualche cosa di peggio ancora?
Materia su cui riflettere.

Alla fine del libro sono proposti dei siti internet da consultare per eventuali approfondimenti ed anche un elenco di libri consigliati.
Ho trovato diversi spunti di riflessione, pur non essendo in dolce attesa. Sono certa che chi lo fosse, o vorrebbe esserlo presto, di spunti di riflessione ne troverà ancora di più di quanto non li abbia trovati io.

E voi che mi dite? Il vostro parto è avvenuto in un ambiente dove regnava il silenzio, vi hanno messo a vostro agio, ambiente amorevole? Avete avuto subito il vostro bimbo con voi? La musica e la meditazione vi hanno aiutate in gravidanza? Ritenete di aver scelto la clinica giusta o, col senno del poi, per un eventuale ulteriore parto la cambiereste?
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Gravidanza Consapevole
Bianca Buchal
Bambini Nuovi per l'uomo del futuro
12.00 euro