mercoledì 19 ottobre 2022

Il rosmarino non capisce l'inverno (M. Bussola)

Non amo i racconti. 

Preferisco storie più strutturate che ho sempre considerato più complete, più coinvolgeti.

Ma ci sono delle eccezioni. Il rosmarino non capisce l'inverno è una di queste perché mi è piaciuto... Bussola propone storie di donne con le loro fragilità, i loro abissi, le loro speranze, le loro aspirazioni, le loro scelte. Ero convinta che si trattasse di tutte storie con un inizio ed una fine (ed ero certa che mi avrebbero fatto lo stesso effetto di tante altre raccolte di  racconti che mi sono passate per le mani in precedenza) invece mi sono accorta, durante la lettura, dell'esistenza di legami tra loro. Legami che in alcuni casi ho fatto fatica ad individuare ma che, in altri, sono stati lampanti. Non me ne sono resa conto subito, a dire il vero. Ed è stata una bella sorpresa il momento in cui si è accesa la lampadina.

Questo filo sottile mi ha positivamente colpita. Non tutte le storie mi hanno emozionata allo stesso modo, con la stessa intensità. Ce ne sono state alcune che mi hanno coinvolta più di altre ma credo che sia giusto così. Credo che sia una questione di empatia, di feeling con i personaggi dei libri che mi passano tra le mani.

Devo anche ammettere che la storia dell'una mi ha aiutato a completare quella dell'altra quando mi sono arrivati elementi o punti di vista che in precedenza mancavano.

Due, in particolare, sono le storie che mi hanno toccata maggiormente: quella di Aika (come l'amica umana di Hallo Spank, proprio lei) e quella di una donna anziana alla quale una terribile malattia ha tolto i ricordi ma della quale non ha intaccato l'anima.

Donne diverse, le protagoniste del libro di Bussola, per età, per estrazione sociale, per abitudini, per ambizioni, per problematiche ma tutte accomunale da quella tenacia che mi viene da paragonare a quella del rosmarino. Accusano il colpo, resistono alle prove della vita, reagiscono. Lo fanno in modo diverso, in modo più o meno istintivo, con maggiore o minore convinzione ma anche se apparentemente sembrano subire le circostanze a ben guardare non è così.

Ciò che mi è piaciuto maggiormente di questo libro è stata la capacità dell'autore di proporre con penna delicata storie importanti, che non sono affatto superficiali e che offrono spunti di riflessione altrettanto importanti. Non ho recensito questo libro subito dopo averne terminata la lettura perché ho voluto lasciare sedimentare per un po' le sensazioni che mi ha trasmesso: tematiche come la perdita, la malattia, il razzismo, la difficoltà di accettare l'altro, le difficoltà nel mondo del lavoro, dei rapporti familiari... c'è davvero tanto su cui riflettere.

Ognuna delle protagoniste dei racconti, a mio modo di vedere, avrebbe potuto essere la protagonista di un libro intero ma qui torniamo alla mia tendenza a preferire storie più strutturate... Con questo non voglio dire che i personaggi non sono stati posti con il giusto spessore: considerando che si tratta di un libro breve e che è una raccolta di racconti la scelta dell'autore è efficace nel rendere e vari personaggi ma onestamente credo che avrebbe avuto ancora molto altro da dire e da trasmettere.

Un piccolo appunto: ho trovato tra le righe tante frasi ad effetto, di quelle che possono far pensare a luoghi comuni piuttosto sfruttati. Devo anche dire, però, che nel contesto delle storie proposte secondo me stanno più che bene e contribuiscono a rendere quelle storie di vita, apparentemente comuni a tante altre, delle storie indimenticabili.

In chiusura non posso esimermi dal fare una piccola critica che mi renderà un po' impopolare: si tratta di un libro molto pubblicizzato in rete, in Instagram in particolare. Questa cosa inizialmente mi ha trasmesso un senso di repulsione assoluto soprattutto a seguito di post pubblicati quasi tutti contemporaneamente all'uscita, spesso senza una riga di commento ma solo come invito a recarsi in libreria. Non sopporto questa cosa scandalosamente promozionale e che, almeno per quanto mi riguarda, mi allontana da titoli pubblicizzati in questo modo. 

Poi l'ho trovato disponibile in una delle biblioteche della mia zona e, spinta soprattutto dalla curiosità di capire se fosse adatto o meno anche a mia figlia, l'ho preso. Se lo trovo adatto anche a lei? Forse in questo momento no, magari più avanti, quando avremo affrontato e risolto alcune questioni strettamente legate - dal punto di vista emotivo - al periodo adolescenziale che sta vivendo perchè, comunque, sono storie che toccano dal punto di vista emotivo e per lei, secondo me, non è il momento.

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Il rosmarino non capisce l'inverno
Matteo Bussola
Einaudi Editore
160 pagine
16.50 euro copertina flessibile, 9.99 euro Kindle

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